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Visualizzazione dei post da maggio, 2022

Prima lettura del 31 maggio 2022

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Non lasciarti cadere le braccia Sof 3, 14-18 "Rallégrati, figlia di Sion, grida di gioia, Israele, esulta e acclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re d’Israele è il Signore in mezzo a te, tu non temerai più alcuna sventura. In quel giorno si dirà a Gerusalemme: «Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente. Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia»". Sofonia ci regala un bellissimo cantico pieno di speranza. Sion, Gerusalemme non è solo una città, ma emblema del popolo in cammino dietro al Dio liberatore. E' un percorso impervio che fa i conti con la fatica, con nemici più forti, con la paura di non farcela. Ma la certezza di camminare verso la vera patria di tutti, cioè il cuore universalmente accogliente di Dio, è la molla che ha dato a questo piccolo popolo il coraggio di non arrendersi. L

Vangelo del 30 maggio 2022

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Io non sono solo Gv 16, 29-33 "In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!»". Dove si trova il coraggio di andare verso la croce senza scappare e addirittura scegliendola? Sicuramente Gesù l'ha trovato, una era la sua sicurezza: la presenza del Padre. Anche nell'ora più cupa, con le parole che lo hanno accomunato al dolore profondo di tutta l'umanità sofferente, possiamo dire che l'interlocutore sia stato sempre il suo Dio (cfr. Mc 15, 34); egli lo chiama anche lì, gridando, con l'ultim

Vangelo di domenica 29 maggio 2022 - Ascensione del Signore

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Mentre li benediceva Lc 24, 46-53 "In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio". Luca è l'unico evangelista che ci lascia il racconto dell'Ascensione del Signore, collocandolo al cuore della rivelazione salvifica per la Chiesa che attende il ritorno del Messia. "Così sta scritto" : è un evento previsto, promesso, profetizzato, che si realizza

Prima lettura del 28 maggio 2022

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Per opera della grazia At 18, 23-28 "Trascorso ad Antiòchia un po’ di tempo, Paolo partì: percorreva di seguito la regione della Galàzia e la Frìgia, confermando tutti i discepoli. Arrivò a Èfeso un Giudeo, di nome Apollo, nativo di Alessandria, uomo colto, esperto nelle Scritture. Questi era stato istruito nella via del Signore e, con animo ispirato, parlava e insegnava con accuratezza ciò che si riferiva a Gesù, sebbene conoscesse soltanto il battesimo di Giovanni. Egli cominciò a parlare con franchezza nella sinagoga. Priscilla e Aquila lo ascoltarono, poi lo presero con sé e gli esposero con maggiore accuratezza la via di Dio. Poiché egli desiderava passare in Acàia, i fratelli lo incoraggiarono e scrissero ai discepoli di fargli buona accoglienza. Giunto là, fu molto utile a quelli che, per opera della grazia, erano divenuti credenti. Confutava infatti vigorosamente i Giudei, dimostrando pubblicamente attraverso le Scritture che Gesù è il Cristo". Gli Atti degli Apostoli

Vangelo del 27 maggio 2022

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Nessuno potrà togliervi la vostra gioia Gv 16, 20-23 "In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla»". Una cosa sta molto a cuore a Gesù: sostenere la sofferenza e lo smarrimento dei discepoli davanti alla sua morte in croce. Ha avuto la loro fiducia, hanno consegnato a lui le loro vite, ma la croce apre una crisi profonda in ogni fede. Sarà sempre scandalo e Gesù lo sa bene. Tante parole del discorso dopo l'ultima cena nascono dalla sua volontà di dare

Vangelo del 26 maggio 2022

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Tristezza si cambierà in gioia Gv 16, 16-20 "In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia»". I discorsi di addio di Gesù dopo l'ultima cena creano una grande tensione nei discepoli. Gesù annuncia la sua partenza come una cosa necessaria e positiva ma la risonanza nei suoi amici è senso di abbandono, peso opprimente e distanza incolmabile. L'

Vangelo del 25 maggio 2022

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Non siete capaci di portarne il peso Gv 16, 12-15 "In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà»". Dopo aver dato il suo corpo e il suo sangue, tutto della sua vita nella cena pasquale, Gesù dà Parole di Vita che hanno la ricchezza e la fecondità di tutto ciò che proviene da Dio. Sono parole da leggere e meditare continuamente per lasciare risuonate in noi la gioia dell'intimità con il Padre che Gesù ci ha lasciato in eredità. "Molte cose ho ancora da dirvi". Quando incontro i miei figli, che vivono ormai lontani da ca