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Visualizzazione dei post da novembre, 2021

Prima lettura del 30 novembre 2021

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La fede viene dall’ascolto Rm 10, 9-18 "Fratello, se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato». Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci? E come lo annunceranno, se non sono stati inviati? Come sta scritto: «Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene!». Ma non tutti hanno obbedito al Vangelo. Lo dice Isaìa: «Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltat

Prima lettura del 29 novembre 2021

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Affluiranno tutte le genti Is 2, 1-5 "Messaggio che Isaìa, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme. Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà saldo sulla cima dei monti e s’innalzerà sopra i colli e ad esso affluiranno tutte le genti. Verranno molti popoli e diranno: «Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci insegni le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri». Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore. Egli sarà giudice fra le genti e arbitro fra molti popoli. Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra. Casa di Giacobbe, venite, camminiamo nella luce del Signore". Il tempo di Avvento è un tempo visionario, che spinge il nostro sguardo lontano, indirizzandolo verso il futuro di Dio e il suo progetto d'amore previsto per tutt

Prima lettura del 28 novembre 2021

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Farò germogliare Ger 33, 14-16 "Ecco, verranno giorni - oràcolo del Signore - nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa d’Israele e alla casa di Giuda. In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio giusto, che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra. In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla, e sarà chiamata: Signore-nostra-giustizia". Al cuore della nostra esistenza c'è lo stupore per eccellenza, la somma meraviglia che ci lascia ogni volta a bocca aperta: la vita che germoglia, inaspettatamente, senza il nostro aiuto, che ci precede e ci supera. La Scrittura usa questo segno fondamentale per "spiegare" l'esperienza della fede, difficilissima da contenere, come una forza vitale che spacca la terra e si eleva al cielo. "Germogliare" : questo è ciò che fa il Signore dalla miseria delle nostre esistenze limitate, dal nostro essere terra e destinati a tornarci nella mo

Vangelo del 27 novembre 2021

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State attenti a voi stessi Lc 21, 34-36 "In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo»". Attendere è una delle cose più difficili della vita, specialmente quando aspettiamo un evento decisivo e i tempi sono indefiniti. Col Signore le cose si complicano e neanche Gesù ha rivelato giorni e ore precise (cfr. Mt 25, 13). Una cosa però ce l'ha detta: è necessario vegliare affinché la tensione verso l'ora di Dio rimanga alta, perché i segni dell'arrivo ci trovino pronti a coglierli. "State attenti a voi stessi". Gesù insiste in tutto il Van

Prima lettura del 26 novembre 2021

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Guardavo nella mia visione notturna Dn 7, 2-8 "Io, Daniele, guardavo nella mia visione notturna ed ecco, i quattro venti del cielo si abbattevano impetuosamente sul Mare Grande e quattro grandi bestie, differenti l’una dall’altra, salivano dal mare. La prima era simile a un leone e aveva ali di aquila. Mentre io stavo guardando, le furono strappate le ali e fu sollevata da terra e fatta stare su due piedi come un uomo e le fu dato un cuore d’uomo. Poi ecco una seconda bestia, simile a un orso, la quale stava alzata da un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti, e le fu detto: «Su, divora molta carne». Dopo di questa, mentre stavo guardando, eccone un’altra simile a un leopardo, la quale aveva quattro ali d’uccello sul dorso; quella bestia aveva quattro teste e le fu dato il potere. Dopo di questa, stavo ancora guardando nelle visioni notturne ed ecco una quarta bestia, spaventosa, terribile, d’una forza straordinaria, con grandi denti di ferro; divorava, stritolava e il rim

Salmo del 25 novembre 2021

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Benedica la terra il Signore Salmo tratto da Dn 3 "Benedite, rugiada e brina, il Signore. Benedite, gelo e freddo, il Signore. Benedite, ghiacci e nevi, il Signore. Benedite, notti e giorni, il Signore. Benedite, luce e tenebre, il Signore. Benedite, folgori e nubi, il Signore. Benedica la terra il Signore, lo lodi e lo esalti nei secoli". Quando Francesco d'Assisi scrive il suo "Cantico delle creature" unisce la sua voce ad una lunga serie di cantori innamorati delle meraviglie del creato. Nel capitolo 3 del libro di Daniele troviamo questo inno in tre giovani, Sadrac, Mesac e Abdénego destinati ad ardere vivi che, dando voce ad ogni realtà, innalzano la benedizione al Creatore di tutto. La fornace ardente diventa una cassa di risonanza e, anziché i lamenti di morenti, riecheggia la voce dell'umanità e di tutta la creazione intera che si uniscono nella lode fragorosa. Gli strumenti del tempo, corni, flauti, cetre, arpe (cfr. Dn 3, 15), che dovevano suonare