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Visualizzazione dei post da luglio, 2023

Prima lettura del 31 luglio 2023

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L'ira di Mosè si accese Es 32, 15-24.30-34 "In quei giorni, Mosè si voltò e scese dal monte con in mano le due tavole della Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una parte e dall’altra. Le tavole erano opera di Dio, la scrittura era scrittura di Dio, scolpita sulle tavole. Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava e disse a Mosè: «C’è rumore di battaglia nell’accampamento». Ma rispose Mosè: «Non è il grido di chi canta: “Vittoria!”. Non è il grido di chi canta: “Disfatta!”. Il grido di chi canta a due cori io sento». Quando si fu avvicinato all’accampamento, vide il vitello e le danze. Allora l’ira di Mosè si accese: egli scagliò dalle mani le tavole, spezzandole ai piedi della montagna. Poi afferrò il vitello che avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell’acqua e la fece bere agli Israeliti. Mosè disse ad Aronne: «Che cosa ti ha fatto questo popolo, perché tu l’abbia gravato di un peccato così grande?». Ar

Salmo del 30 luglio 2023

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La tua legge è la mia delizia Sal 119 (118), 76-77 "76 Il tuo amore sia la mia consolazione, secondo la promessa fatta al tuo servo. 77 Venga a me la tua misericordia e io avrò vita, perché la tua legge è la mia delizia". Il lungo Salmo 119 è un canto di lode alla Parola di Dio, esaltata come luce, forza, vita. Non può esistere fede nel Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe e Gesù senza ascoltarlo assiduamente. Noi siamo fatti per la relazione, in un rimando continuo di parole e gesti che ci svelano e svelano gli altri a noi. Senza relazioni non vivremmo, senza ascolto nemmeno. La Parola rivelata è il mezzo scelto dal Padre per entrare in una relazione intima e personale con ognuno noi. L'ascolto quotidiano, la dimestichezza con Parole che ci aprono al divino, fa attingere sapienza, consolazione, forza e, prioritariamente, ci fa familiari di Dio. "Il tuo amore sia la mia consolazione, secondo la promessa fatta al tuo servo". Al posto del termine Parola di Dio qui c

Prima lettura del 29 luglio 2023

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Abbiamo conosciuto e creduto l'amore 1 Gv 4, 7-16 "Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l'amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi. In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito. E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rim

Prima lettura del 28 luglio 2023

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Uscire dalla terra d'Egitto Es 20, 1-17 "In quei giorni, Dio pronunciò tutte queste parole: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile: Non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano. Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio

Prima lettura del 27 luglio 2023

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Perché il popolo senta Es 19, 1-2.9 -11.16-20b "Il terzo mese dall’uscita degli Israeliti dalla terra d’Egitto, nello stesso giorno, essi arrivarono al deserto del Sinai. Levate le tende da Refidìm, giunsero al deserto del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte. Il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube, perché il popolo senta quando io parlerò con te e credano per sempre anche a te». Mosè riferì al Signore le parole del popolo. Il Signore disse a Mosè: «Va’ dal popolo e santificalo, oggi e domani: lavino le loro vesti e si tengano pronti per il terzo giorno, perché nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai, alla vista di tutto il popolo». Il terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni e lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di corno: tutto il popolo che era nell’accampamento fu scosso da tremore. Allora Mosè fece uscire il popolo dall’accampamento incontro a Dio. Essi stettero i

Salmo del 26 luglio 2023

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Sarà capace Dio di preparare una tavola? Salmo 78 (77), 18-19 "18 Nel loro cuore tentarono Dio, chiedendo cibo per la loro gola. 19 Parlarono contro Dio, dicendo: «Sarà capace Dio di preparare una tavola nel deserto?" . Fede e incredulità, fiducia e dubbio, convivono in ogni cuore. Prenderne coscienza è già un passo avanti verso la nostra verità, anche se facciamo fatica, da credenti, ad accettare ciò che consideriamo "mancanza di coerenza". È inaccettabile saperci falliti e inaffidabili, ma la Scrittura è di un realismo disarmante e ci mette spesso davanti a situazioni che sfidano la nostra idea astrattamente romantica della vita. Il Salmo 78 è una lunga meditazione sapienziale sulla storia che Dio ha fatto con il suo popolo. Non è quindi solo descrizione storica ma occasione di riflessione, di memoria e di lode per le opere meravigliose da lui compiute. Le alterne vicende di fede dell'antico Israele illuminano la nostra esperienza di fede soggetta ad

Salmo del 25 luglio 2023

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Ci sembrava di sognare Salmo 126 (125), 1-2 "1 Canto delle salite. Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion, ci sembrava di sognare. 2 Allora la nostra bocca si riempì di sorriso, la nostra lingua di gioia". Il Salmo 126 è uno dei canti di pellegrinaggio; in una processione rituale e commovente, accompagnava il cammino degli israeliti in cammino verso Gerusalemme, la città santa tanto amata, patria di tutti. È una gioia incomparabile che cresce nel cuore di tutti e che esplode ad ogni passo, vedendo in lontananza la città. Tutti riconoscono nel Signore il Liberatore ed esultano per la nuova vitalità sperimentata. Oggi il Salmo accompagna anche noi in un cammino di desiderio, per coltivare il bisogno e la fiducia nel Signore. Egli mette in luce ogni peccato, anche quello più nascosto, per redimerlo; per questo continuamente preghiamo con le parole del Figlio: "liberaci dal male"! "Canto delle salite". Anche il titolo del Salmo ha una buona

Prima lettura del 24 luglio 2023

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Rese ostinato il cuore del faraone Es 14,5-18 "In quei giorni, quando fu riferito al re d'Egitto che il popolo era fuggito, il cuore del faraone e dei suoi ministri si rivolse contro il popolo. Dissero: «Che cosa abbiamo fatto, lasciando che Israele si sottraesse al nostro servizio?». Attaccò allora il cocchio e prese con sé i suoi soldati. Prese seicento carri scelti e tutti i carri d'Egitto con i combattenti sopra ciascuno di essi. Il Signore rese ostinato il cuore del faraone, re d'Egitto, il quale inseguì gli Israeliti mentre gli Israeliti uscivano a mano alzata. Gli Egiziani li inseguirono e li raggiunsero, mentre essi stavano accampati presso il mare; tutti i cavalli e i carri del faraone, i suoi cavalieri e il suo esercito erano presso Pi-Achiròt, davanti a Baal-Sefòn. Quando il faraone fu vicino, gli Israeliti alzarono gli occhi: ecco, gli Egiziani marciavano dietro di loro! Allora gli Israeliti ebbero grande paura e gridarono al Signore. E dissero a Mosè: «

Prima lettura di domenica 23 luglio 2023

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Ci governi con molta indulgenza S ap 12,13.16-19  "Non c'è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose, perché tu debba difenderti dall'accusa di giudice ingiusto. La tua forza infatti è il principio della giustizia, e il fatto che sei padrone di tutti, ti rende indulgente con tutti. Mostri la tua forza quando non si crede nella pienezza del tuo potere, e rigetti l'insolenza di coloro che pur la conoscono. Padrone della forza, tu giudichi con mitezza e ci governi con molta indulgenza, perché, quando vuoi, tu eserciti il potere. Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini, e hai dato ai tuoi figli la buona speranza che, dopo i peccati, tu concedi il pentimento". La sapienza che nasce dalla fede guida un credente nelle scelte e nelle difficoltà di ogni giorno. Il libro della Sapienza, scritto pochi anni prima della nascita di Gesù, ci offre un percorso di gusto e senso che attraversa le nostre esperienze

Salmo del 22 luglio 2023

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Esulto di gioia Sal 63 (62), 7-9 7 Quando nel mio letto di te mi ricordo e penso a te nelle veglie notturne, 8 a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all'ombra delle tue ali. 9 A te si stringe l'anima mia: la tua destra mi sostiene". Sete e fame di Dio, desiderio di incontro e attesa sono caratteristiche del Salmo 63, preghiera accorata di chi vive la propria interiorità in dialogo col Dio vivente. Nel silenzio, nella solitudine, nella notte, il nostro cuore cerca un Tu per orientarsi e nutrirsi. Qualunque cosa ci porti al silenzio interiore, alla solitudine, anche nella notte dei pensieri, diventa nella preghiera un'occasione preziosa di crescita e identità. È in questi momenti che affiora il nostro bisogno di Dio, e non si può confonderlo con nessun'altra necessità. "Quando nel mio letto di te mi ricordo" Che sia sera, notte, o si sia costretti a letto per malattia, il momento è da gustare come grazia. Si ferma la nostra corsa quotid