Seconda lettura del 14 settembre 2025
Ogni lingua proclami Fil 2,6-11 "Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre". Paolo ci consegna un prezioso inno della comunità cristiana delle origini. Il tema è l'abbassamento del Cristo, vero apice della divinità che non rimane relegata lontana dall'umanità guardando distaccata dai cieli. Da questa volontà per noi stupefacente che non rifiuta nulla di noi, arrivando alla morte infamante come un malfattore, il Cristo ci ha rivelato ciò che il Padre desidera, la sua benevolenza che non ...