Prima lettura del 2 maggio 2022
Il suo volto come quello di un angelo
At 6, 8-15
"In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo.
Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenèi, degli Alessandrini e di quelli della Cilìcia e dell’Asia, si alzarono a discutere con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava.
Allora istigarono alcuni perché dicessero: «Lo abbiamo udito pronunciare parole blasfeme contro Mosè e contro Dio». E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al sinedrio.
Presentarono quindi falsi testimoni, che dissero: «Costui non fa che parlare contro questo luogo santo e contro la Legge. Lo abbiamo infatti udito dichiarare che Gesù, questo Nazareno, distruggerà questo luogo e sovvertirà le usanze che Mosè ci ha tramandato».
E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo".
La storia di Stefano, primo martire cristiano, ha un grande risalto negli Atti degli Apostoli. È un discepolo che muore come il Maestro. È il prototipo del "testimone della fede", questo significa infatti "martire" in greco, la lingua del Nuovo Testamento.
Subisce un processo con accuse false, montate apposta per portarlo al supplizio e viene poi lapidato.
In questa situazione drammatica ci aspetteremmo una vittima che si difende strenuamente o schiacciata sotto il peso dell'infamia; ma Stefano mostra la forza che gli viene dallo Spirito e la sua testimonianza si impone persino sugli accaniti persecutori.
"Costui non fa che parlare contro questo luogo santo e contro la Legge".
Il Vangelo di Gesù mette in crisi le vecchie tradizioni, si mostra critico nei confronti di leggi che non sono per la vita ma che procurano la morte delle persone più che liberarle. Ma né Stefano né Gesù hanno screditato la Legge e il tempio. La paura dei loro accusatori non gli fa vedere come entrambi sono elevati e portati a compimento nel Figlio.
"Lo abbiamo infatti udito dichiarare che Gesù, questo Nazareno, distruggerà questo luogo e sovvertirà le usanze che Mosè ci ha tramandato".
La parola sul tempio da distruggere è fraintesa e, non ci sembri strano, causa di morte del Maestro e di Stefano.
Gesù parlava del tempio del suo corpo alludendo alla risurrezione (cfr. Gv 2, 13-25), ma chi ascoltava idolatrava il tempio di Gerusalemme.
Quando le pietre e gli ori, le tradizioni vetuste e i riti diventano più importanti del Vangelo, ci si allontana dalla fede e si arriva a crociate e inquisizioni mortali!
"E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo".
Il perseguitato conquista i suoi persecutori. Nonostante le accuse portate davanti al sinedrio, il viso del testimone Stefano brilla di una luce che lo trasfigura e tutti ne diventano consapevoli. La gloria del Signore è su di lui, come su Gesù sul monte Tabor.
E' un particolare rivelatore che Luca ci lascia: gli accusatori hanno gli occhi su Stefano, ma lui ha il volto rivolto alla luce del Cristo e lo invade la sua grazia.
Nessuna violenza può fermare l'annuncio del Vangelo, nessuna minaccia ha fermato i martiri. Dalla loro testimonianza è nata la nostra fede, da questi semi caduti in terra, sono germogliati i frutti nella Chiesa universale.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di At 6, 8-12; 7, 54-60
Commento del 26/12/2019
Salmo 119, 20-29
Commento del 05/06/2020
Vangelo del Gv 6, 22-29
Commento del 06/05/2019
Nessuna violenza può fermare l'annuncio del Vangelo, nessuna minaccia ha fermato i martiri. Dalla loro testimonianza è nata la nostra fede, da questi semi caduti in terra, sono germogliati i frutti nella Chiesa universale.
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Prima lettura di At 6, 8-12; 7, 54-60
Commento del 26/12/2019
Salmo 119, 20-29
Commento del 05/06/2020
Vangelo del Gv 6, 22-29
Commento del 06/05/2019
"Fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo".
RispondiEliminaÈ detto di Stefano primo martire.
È il volto di chi annuncia il risorto.
È il volto di chi ha trovato la via della luce.
"Fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo".
È il volto che parla di vita.
È il volto che parla ad altri volti.
È il volto che dona speranza.
"Fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo".
E così sollevarono il popolo.........
RispondiEliminaSi
Effetto caproni,massa dico io
senza cervello, comporta un attacco senza motivazioni valide(qualora ce ne fossero)
Questo è il motivo che muove,purtroppo folle insensate, numerosi in branco....!
Ognuno
da solo ha una retta coscienza,una retta consapevolezza di quella che è la realtà,ma per non venire meno alla logica della "massa"ci si accoda...;così contro Stefano,Gesù ,tanti altri.
NON MI FAR CADERE MAI in questa tentazione.
Amen