Salmo del 18 maggio 2022

Quale gioia!
Salmo 122 (121), 1-4

"1 Canto delle salite. Di Davide.

Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».

2 Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!

3 Gerusalemme è costruita
come città unita e compatta.

4 È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d'Israele,
per lodare il nome del Signore".


C'è un gruppo di Salmi, dal 120 al 134, detto "Cantici delle salite", che venivano cantati nel pellegrinaggio alla città santa che si trova in alto rispetto alla piana sottostante. il fedele non sentiva la fatica dell'ultimo tratto perché davanti aveva la città amata, finalmente raggiunta. E' una vera e propria salita dello spirito; dopo la lunga attesa, la gioia dell'incontro!
Sono Salmi che rinfrancano ripetendoli, mettendosi in cammino con tutti i fedeli che pregano e meditano, con la felicità di varcare le porte della dimora di Dio.
Questo pellegrinaggio proposto dal salmista. è un itinerario di fede che parte dalla situazione di angoscia (Salmo 120) e approda alla luce in un crescendo, fino ad esternarsi nella benedizione e nella lode (Salmo 134).

Il versetto 1 del nostro Salmo è il titolo: "Canto delle salite. Di Davide". Con l'espressione celebre di Sant'Agostino possiamo dire: "Canta e cammina", motto efficace che dice il nostro passare per le vie di questo mondo, con il cuore e gli occhi illuminati dalla fede.
Salire verso la città santa è un percorso del cuore, una risalita dalla tristezza e dal dolore, un uscire dalle tenebre dello stagnamento per arrivare in alto, alla dimora di Dio, fino alla gioia e al ringraziamento. Il titolo ci parla dell'autore, il re Davide, profeta, musicista e poeta a cui è attribuito gran parte del salterio.
Davide, Messia, cioè unto e designato dal Signore, anticipa e annuncia cantando la voce del Messia Gesù e di ogni cristiano che scopre la bellezza di un cammino fatto di luce crescente, dal tramonto all'alba e non viceversa.

"Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!»".

Già l'annuncio del cammino, che porta alla casa del Padre, fa trepidare il cuore per l'imminente incontro della sua presenza, del suo abbraccio, della sua protezione!
Pare di vederlo il volto di questo pellegrino:
stanco ma felice di camminare verso l'incontro con il Dio vivente.

"Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!"

E' arrivato,
la gioia è al culmine! Ora è il momento del riposo, per il corpo e lo spirito. È valsa la pena fare tanta strada.
Ha senso camminare e cantare verso la casa del Padre; tutto è più luminoso come quando si torna da un lungo viaggio e si arriva finalmente nella terra natale.

La città di Gerusalemme è simbolo da sempre della dimora di Dio, ma anche luogo concreto dove il Cristo ha camminato, ha annunciato, ha profetizzato su di sé.
Le parole e la gioia di questo Salmo mi sono venute sulle labbra nel primo viaggio in Terra Santa quando la città è apparsa improvvisamente dietro una curva! Se tutti i luoghi sono presenza del Signore, in quella città la gioia di essere alla sua presenza è palpabile; non c'è bisogno che lo sia dica ad alta voce, si sente, il Signore c'è!
Il Salmo 122 e tutti i "Cantici delle salite" sono una vera scuola spirituale, uno stile fondamentale per la vita di tutti i giorni.
Il Signore ci attira a sé, in alto, per scoprire che la nostra vita è un unico grande pellegrinaggio verso casa, verso la meta, verso la gioia!

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di At 15, 1-6
Commento del 13/05/2020

Salmo
122 (121)

Commento del 24/09/2019

Vangelo del Gv 15, 1-8
Commento del 22/05/2009 e Commento del 05/05/2021


Commenti


  1. "Quale gioia, quando mi dissero:
    «Andremo alla casa del Signore!»".
    Camminare nella gioia.
    Vivere nella fiducia.
    Cantare di gratitudine.
    "Quale gioia, quando mi dissero:
    «Andremo alla casa del Signore!»".
    Andare verso casa.
    Entrare nella casa.
    La mia casa è il Signore!
    "Quale gioia, quando mi dissero:
    «Andremo alla casa del Signore!»".


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  2. ....lodare il nome del Signore!
    “Il nome del Signore”, significa la grandezza, la potenza, la maestà regale, la sua giustizia, ciò che ..egli E' e dev'essere riconosciuto da noi tutti.
    Grandezza,chi può negarlo;potenza altresì questa;giustizia,chi non è giusto davanti a TE,o mio Signore?Maestà regale,quella di un "re"! che s'è fatto ultimo------
    Grazie Signore della TUa vicinanza e della possibilità che mi dai,di APPARTENERTI!
    Grazie.

    RispondiElimina

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