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Visualizzazione dei post da settembre, 2022

Prima lettura del 30 settembre 2022

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Una mano sulla bocca Gb 38, 1. 12-21; 40, 3-5 "Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano: «Da quando vivi, hai mai comandato al mattino e assegnato il posto all’aurora, perché afferri la terra per i lembi e ne scuota via i malvagi, ed essa prenda forma come creta premuta da sigillo e si tinga come un vestito, e sia negata ai malvagi la loro luce e sia spezzato il braccio che si alza a colpire? Sei mai giunto alle sorgenti del mare e nel fondo dell’abisso hai tu passeggiato? Ti sono state svelate le porte della morte e hai visto le porte dell’ombra tenebrosa? Hai tu considerato quanto si estende la terra? Dillo, se sai tutto questo! Qual è la strada dove abita la luce e dove dimorano le tenebre, perché tu le possa ricondurre dentro i loro confini e sappia insegnare loro la via di casa? Certo, tu lo sai, perché allora eri già nato e il numero dei tuoi giorni è assai grande!». Giobbe prese a dire al Signore: «Ecco, non conto niente: che cosa ti posso rispondere? Mi metto

Vangelo del 29 settembre 2022

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Cose più grandi di queste Gv 1, 47-51 "In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo»". L'incontro di Gesù con Natanaèle è uno dei più strani tra quelli raccontati dal Vangelo. Sentirsi cercati e riconosciuti è in effetti il desiderio di ogni cuore. Tanti i volti che ci guardano, che incrociano la nostra strada ma pochi quelli da cui ci sentiamo compresi profondamente. Per questo la domanda di Natanaèle a Ge

Salmo del 28 settembre 2022

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Signore, a te grido aiuto Salmo 88 (87), 10-15 "10 Tutto il giorno ti chiamo, Signore, verso di te protendo le mie mani. 11 Compi forse prodigi per i morti? O si alzano le ombre a darti lode? 12 Si narra forse la tua bontà nel sepolcro, la tua fedeltà nel regno della morte? 13 Si conoscono forse nelle tenebre i tuoi prodigi, la tua giustizia nella terra dell’oblio? 14 Ma io, Signore, a te grido aiuto e al mattino viene incontro a te la mia preghiera. 15 Perché, Signore, mi respingi? Perché mi nascondi il tuo volto?" Il salmo 87 descrive bene l'angoscia di questo orante; si sente così abbandonato da vedersi ormai perso e sprofondato nella solitudine più oscura: "Hai allontanato da me amici e conoscenti, mi fanno compagnia soltanto le tenebre". Una preghiera in cui speranza e sfiducia si scontrano, lottano in un conflitto lacerante perché il salmista, che pure è un credente, grida al Signore tutta l'angoscia sentendolo come causa delle sue sventure. Non si sa

Prima lettura del 27 settembre 2022

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A chi ha amarezza nel cuore Gb 3, 1-3. 11-17. 20-23 "Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno. Prese a dire: «Perisca il giorno in cui nacqui e la notte in cui si disse: “È stato concepito un maschio!”. Perché non sono morto fin dal seno di mia madre e non spirai appena uscito dal grembo? Perché due ginocchia mi hanno accolto, e due mammelle mi allattarono? Così, ora giacerei e avrei pace, dormirei e troverei riposo con i re e i governanti della terra, che ricostruiscono per sé le rovine, e con i prìncipi, che posseggono oro e riempiono le case d’argento. Oppure, come aborto nascosto, più non sarei, o come i bambini che non hanno visto la luce. Là i malvagi cessano di agitarsi, e chi è sfinito trova riposo. Perché dare la luce a un infelice e la vita a chi ha amarezza nel cuore, a quelli che aspettano la morte e non viene, che la cercano più di un tesoro, che godono fino a esultare e gioiscono quando trovano una tomba, a un uomo, la cui via è nascosta e che Dio ha sbarrato d

Salmo del 26 settembre 2022

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I prodigi della tua misericordia Salmo 17 (16), 6-7 "6 Io t'invoco poiché tu mi rispondi, o Dio; tendi a me l'orecchio, ascolta le mie parole, 7 mostrami i prodigi della tua misericordia, tu che salvi dai nemici chi si affida alla tua destra". Invocare il Signore è un vero atto di fiducia nella sua vicinanza e nella sua benevolenza. I Salmi sono ricchi di espressioni di invocazione rivolte a colui che ha liberato Israele dalla schiavitù. Il Signore è degno di fiducia, lo si invoca con la certezza di essere ascoltati. A lui ci si rivolge nel bisogno e il Signore non si offende di tanto "opportunismo". Siamo noi che ci facciamo venire i sensi di colpa perché lo "sfruttiamo". In effetti il Padre non vede l'ora di mettersi al nostro servizio, di essere causa di salvezza per la nostra vita. "Io t'invoco poiché tu mi rispondi, o Dio". Coltivare la memoria del nostro personale cammino esodale, dalla schiavitù alla liberazione, dalla mort