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Prima lettura di domenica 14 dicembre 2025

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Come fiore di narciso fiorisca  Is 35,1-6a.8a.10   "Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saron. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio. Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi». Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto. Ci sarà un sentiero e una strada e la chiameranno via santa. Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore e verranno in Sion con giubilo; felicità perenne splenderà sul loro capo; gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto".  Gioia e allegria animano questa pagina di I...

Prima lettura del 13 dicembre 2025

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Bruciava come fiaccola   Sir 48,1-4. 9-11 "In quei giorni, sorse Elìa profeta, come un fuoco; la sua parola bruciava come fiaccola. Egli fece venire su di loro la carestia e con zelo li ridusse a pochi. Per la parola del Signore chiuse il cielo e così fece scendere per tre volte il fuoco. Come ti rendesti glorioso, Elìa, con i tuoi prodigi! E chi può vantarsi di esserti uguale? Tu sei stato assunto in un turbine di fuoco, su un carro di cavalli di fuoco; tu sei stato designato a rimproverare i tempi futuri, per placare l’ira prima che divampi, per ricondurre il cuore del padre verso il figlio e ristabilire le tribù di Giacobbe. Beati coloro che ti hanno visto e si sono addormentati nell’amore".   "Beati coloro che ti hanno visto e si sono addormentati nell’amore". Con questa beatitudine così particolare si chiude il brano della prima lettura di oggi. È detta per chi ha vissuto ai tempi di Elia, secondo l'elogio che ne tesse la pagina del libro del Siracide che m...

Salmo del 12 dicembre 2025

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I l Signore veglia Salmo 1 ,6 "6 Poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti, mentre la via dei malvagi va in rovina". Il Salmo 1 è la porta del salterio, l'introduzione a tutto il libro dei Salmi. Un libro di preghiere annuncia beatitudini per chi è fedele , traccia un percorso, inizia con vie da percorrere in compagnia del Signore della vita.  Un annuncio ci conforta: la via del bene è possibile, a misura nostra, si lascia scoprire e siamo accompagnati nel percorrerla. La via opposta è destinata a perdersi, a non lasciare traccia perché non fa per noi, è via dispersiva e inutilmente contorta.  Un'immagine di fecondità viene mostrata nel primo Salmo: l'albero rigoglioso, sempre verde, simbolo del cammino nel bene, desiderabile e stabile come luogo di nutrimento continuo.  E il cammino opposto? E' contro di noi, come "pula che il vento disperde" , inutile e inconsistente come le impurità del grano che vanno buttate via.  Due cammini a prima vista...

Salmo dell'11 dicembre 2025

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  Ti voglio benedire ogni giorno   Sal 145 (144),1- 2 "1 O Dio, mio re, voglio esaltarti e benedire il tuo nome in eterno e per sempre. 2 Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre". Davide, re e profeta, n el Salmo 145 canta la sua gratitudine al Signore per il suo amore, la sua giustizia, la sua provvidenza. Lui ne ha fatto esperienza nelle sue vicende, piene di gloria ma anche di sofferenza. Ha scoperto come il Signore si prenda cura di ognuno, a tutti provvede il nutrimento e il sostegno. La gratitudine che il Salmo ci ispira è fondata sui fatti concreti; per questo ci parla e ci sentiamo capiti dal salmista che dalla sofferenza passa alla lode e alla benedizione.  "O Dio, mio re, voglio esaltarti e benedire il tuo nome in eterno e per sempre". Con queste parole di lode si apre il nostro Salmo. Dio è chiamato re, appellativo solito nella tradizione del popolo di Dio.  Solo lui è il vero re, solo lui è il vero pastore, solo lui ha ...

Vangelo del 10 dicembre 2025

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Il mio peso leggero Mt 11,28-30   "In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero»".  La vita è alternanza di fatica e di riposo, necessariamente e profondamente connessi per il nostro benessere globale. Gesù intravede, cioè vede dal di dentro la nostra condizione e dà un giudizio drammatico: siamo costantemente affamati e oppressi, sempre in corsa e in ricerca ma non troviamo accoglienza e riposo. Uno dei motivi che salta agli occhi nel Vangelo è la fatica di reggere le regole religiose, con una tradizione che anziché essere memoriale di salvezza, è stata trasformata in un gioco schiavizzante. Evidentemente è stato sovvertito il vero senso della Legge donata dal Signore perché stare sotto il suo giogo è segno di sapienza.  Gesù si propone come...