Prima lettura del 6 dicembre 2025
"Popolo di Sion, che abiti a Gerusalemme,
tu non dovrai più piangere.
A un tuo grido di supplica [il Signore] ti farà grazia;
appena udrà, ti darà risposta.
Anche se il Signore ti darà il pane dell'afflizione
e l'acqua della tribolazione,
non si terrà più nascosto il tuo maestro;
i tuoi occhi vedranno il tuo maestro,
i tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te:
«Questa è la strada, percorretela»,
caso mai andiate a destra o a sinistra.
Allora egli concederà la pioggia per il seme
che avrai seminato nel terreno,
e anche il pane, prodotto della terra, sarà abbondante e sostanzioso;
in quel giorno il tuo bestiame pascolerà su un vasto prato.
I buoi e gli asini che lavorano la terra
mangeranno biada saporita,
ventilata con la pala e con il vaglio.
Su ogni monte e su ogni colle elevato
scorreranno canali e torrenti d'acqua
nel giorno della grande strage,
quando cadranno le torri.
La luce della luna sarà come la luce del sole
e la luce del sole sarà sette volte di più,
come la luce di sette giorni,
quando il Signore curerà la piaga del suo popolo
e guarirà le lividure prodotte dalle sue percosse".
La gioia prende finalmente il posto del pianto perché il Signore fa grazia, ascolta il grido di invocazione e risponde. Isaia è ancora una volta profeta di speranza ed evangelizzatore della vicina di Dio, della sua presenza salvifica nella nostra vita. Davanti alla nostra infedeltà il Signore non si arrende e non ci abbandona: ci accompagna da Padre, prendendosi cura della nostra debolezza con mano ferma, tirandoci fuori dalla strada senza uscita nella quale facilmente ci infiliamo. E come unico vero maestro della nostra vita ci dice con tenerezza: «Questa è la strada, percorretela».
"Popolo di Sion, che abiti a Gerusalemme,
tu non dovrai più piangere".
La speranza è proprio questa: prima o poi finirà il tempo del pianto! E quello che è promesso per Gerusalemme è primizia assaporata dal popolo prediletto affiché diventi certezza per ogni nazione.
Se il presente è nella tribolazione, l'orizzonte futuro non sarà segnato dalle lacrime. Si può vivere se si perde questa speranza in un futuro di gioia?
tu non dovrai più piangere".
La speranza è proprio questa: prima o poi finirà il tempo del pianto! E quello che è promesso per Gerusalemme è primizia assaporata dal popolo prediletto affiché diventi certezza per ogni nazione.
Se il presente è nella tribolazione, l'orizzonte futuro non sarà segnato dalle lacrime. Si può vivere se si perde questa speranza in un futuro di gioia?
"A un tuo grido di supplica il Signore ti farà grazia;
appena udrà, ti darà risposta".
Chi ha ascoltato il grido degli schiavi in Egitto, chi ha agito con braccio potente azzerando la potenza egiziana, è lo stesso Signore a cui oggi i superstiti d'Israele alzano la loro supplica.
L'esperienza li conforta: un grido e il pastore accorrerà per liberare il suo gregge attaccato dai lupi.
Al male il Signore risponde sempre con misericordia gratuita, con un giudizio che non condanna ma elargisce clemenza e salvezza.
"Anche se il Signore ti darà il pane dell’afflizione
e l’acqua della tribolazione,
non si terrà più nascosto il tuo maestro".
Tutto riceviamo dalla sua mano. Anche il tempo dell'afflizione e della tribolazione hanno sempre sullo sfondo l'amore di Dio che non manca di provvedere il bene ai suoi figli.
Pane e acqua vengono citati come il nutrimento necessario. L'accostamento con afflizione e tribolazione sembra fuori luogo ma nell'economia della salvezza nulla và sprecato della nostra vita, niente rimane infruttuoso per sempre.
Attraversare prove difficili può essere possibile se il Signore è con noi. La Scrittura non si vergogna di dire che tutto viene da lui, anche il male è sotto il suo controllo e certo non prevarrà sulla nostra vita.
Afflizione e tribolazione sono nutrimenti amari ma comunque vitali.
Dio Padre mette alla prova, vagliando come un setaccio i nostri giorni in modo che le scorie siano bruciate e affiori ciò che nutre per sempre.
Il Maestro "non si terrà più nascosto", si mostrerà in tutta la sua volontà di bene per sempre.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Is 30,19-21.23-26
Commento del 09/12/2023
Salmo 147 (146),1-3
Commento del 07/12/2024
Vangelo di Mt 9,35-38-10,1.6-8
Commento del 03/12/2022

Guarirà le lividure prodotte dalle sue percosse.
RispondiEliminaLa Scrittura non si vergogna di dire che tutto viene da lui, anche il male è sotto il suo controllo e certo non prevarrà sulla nostra vita.
Controlla tutto il male che c'è in me!
Cambialo in Buono,per tutti.
Amen
Signore
RispondiEliminala Tua Parola
apre il mio cuore
alla Gioia
al Ringraziamento