Prima lettura del 4 novembre 2020

Sempre obbedienti
Fil 2,12-18

"Miei cari, voi che siete stati sempre obbedienti, non solo quando ero presente ma molto più ora che sono lontano, dedicatevi alla vostra salvezza con rispetto e timore. È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore.
Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita.
Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato. Ma, anche se io devo essere versato sul sacrificio e sull’offerta della vostra fede, sono contento e ne godo con tutti voi. Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me".


Ascoltiamo Paolo, padre e pastore della comunità nata dalla sua predicazione, che si prende cura di chi ama anche da lontano tramite il suo scritto. Le tensioni, le divisioni e i problemi della comunità di Filippi sono affrontati dall'apostolo con magnanimità e lungimiranza.

"Miei cari, voi che siete stati sempre obbedienti, non solo quando ero presente ma molto più ora che sono lontano, dedicatevi alla vostra salvezza con rispetto e timore".
Paolo ricorda la docilità dei suoi ascoltatori che hanno accolto con fede le sue indicazioni quando gli era vicino.
Adesso che è lontano si tiene costantemente informato sui progressi della comunità e continua a lodarli per la loro "obbedienza", dal greco "hypakoḗ" che non è un atteggiamento passivo di sudditanza verso un superiore, neanche se questo fosse San Paolo!
"Obbedienza" è un ascolto attivo e continuo che porta alla conversione di tutta la propria esistenza a Dio, ed è comune a tutti i fratelli, nessuno escluso.
E' credere all'annuncio del Vangelo che scardina le zavorre delle nostre false sicurezze per aggrapparci a quelle ben più solide, sperimentate nella sequela al Signore.

"È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore".
L'apostolo li esorta a compiere il loro percorso spirituale per accogliere la salvezza, in tutto sintonizzati sul Signore.
Volere e operare: il Signore desidera e realizza col suo amore questa unità tra volontà e opere, tra fede e carità.
"Per farsi obbedire bastano poche regole. Io ne ho scelto una sola: la carità", diceva San Filippo Neri. E Paolo è obbediente alla carità quando evangelizza; inoltre spinge i fratelli a questo stesso atteggiamento di fiduciosa operosità che realizza la Chiesa.
Ecco una cosa da non dimenticare: dietro il nostro agire nella fede c'è il Signore che suscita, che ispira i nostri gesti e le nostre parole orientandole secondo il suo progetto d'amore. La nostra risposta è la docilità a questo disegno per noi impossibile, ma realizzabile col dono dello Spirito.

"Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa".
Arriva ora l'esortazione a vivere in comunità tra fratelli secondo lo stile appreso dal Vangelo.
Quanti pettegolezzi e chiacchiere intorbidiscono i rapporti nelle comunità, quanti dubbi e remore bloccano la carità fraterna!
Paolo non si arrende a questo modo di vivere: sprona tutti affinché siano segno di contraddizione in mezzo una società arrivista e in conflitto continuo.

"In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita".
La comunità dei credenti è un dono di Cristo al mondo.
La Parola di vita che è luce, rende luminoso e non offuscato il cammino verso il Signore; è il vero antidoto alle beghe che impastoiano i credenti tra di loro. Saldi alla Parola i discepoli divengono umili e decisi testimoni in questo mondo.

"Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato".
Si sente tutto l'orgoglio paterno per la comunità dei figli incamminati sulla via giusta. La comunità che vive di Vangelo è la garanzia e la ricompensa per Paolo di una vita spesa completamente, fino al martirio, per portare in tutto il mondo l'annuncio del Cristo.

"Ma, anche se io devo essere versato sul sacrificio e sull’offerta della vostra fede, sono contento e ne godo con tutti voi. Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me".
Paolo sente avvicinarsi l'ora del suo sacrificio finale, ma questo non gli toglie la gioia per ciò che il Signore gli ha permesso di compiere.
Scrive alla comunità in catene, mentre si trova ad Efeso (cfr. Fil 1, 13-14), ma la sua gioia per aver fatto nascere una comunità fervente e operosa non è diminuita dalla prigionia. La stessa gioia si augura Paolo per i credenti della comunità di Filippi, uniti a lui dalla stessa gratitudine verso il Signore.

Parole molto ben piantate a terra quelle dell'apostolo, non indicazioni teoriche o alienate dalla vita concreta.
Il Vangelo mostra una nuova regola di vita,  la carità, che sconvolge i calcoli normali del nostro egoismo e ci accompagna ad una docilità che non ci viene spontanea.
Essere "sempre obbedienti" alla volontà del Signore, certi della protezione tra le sue ali, operosi "con rispetto e timore" (cioè con responsabilità e amore per l'altro), non sono meriti che vengono dalle nostre capacità: sono un dono dello Spirito e della Parola che ci annuncia un disegno d'amore che ci conquista e ci spinge a desiderare la carità fraterna.

Commenti

  1. "È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore". Che gioia: il mio vivere ha la direzione dell'Amore. Un disegno amorevole mi sostiene nel mio andare. Il volere e l'operare delle mie giornate ha una spinta segreta che parte dal cuore del mio Dio. Non vado vagando senza meta, ma sono accompagnato, custodito, sorretto, in quello che è in realtà un pellegrinaggio verso la mia vera patria. Benedetto il Signore mio compagno di viaggio.
    Benedetto il suo amore che suscita meraviglie. Benedetto il suo ispirare il mio volere il bene di ognuno.
    Benedetto la sua spinta ad operare nell'amore. Benedetto il Signore inizio e compimento del mio cammino.

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  2. fate tutto senza mormorare.....
    Spero sia possibile,anche per me!
    Amen

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