Vangelo del 13 settembre 2022

Non piangere!
Lc 7, 11-17

"In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante".

L'Apocalisse, ultimo libro della Bibbia, profetica rilettura di Giovanni della storia della salvezza, rilancia una preziosa promessa del Signore all'umanità:
"Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi" (Ap 7, 17), riprendendo le stesse parole del profeta Isaia (25, 8). Una promessa che si legge nella trama di tanti testi profetici perché questa è storia salvifica: Dio che elimina la morte e dà gioia e luce ai volti segnati dalla sofferenza e dal dolore.
Nella vita e nei gesti di Gesù i segni di guarigione e resurrezione vanno letti all'insegna di questo filo conduttore.
Il Signore è fedele a questa Parola e la resurrezione del Cristo è la manifestazione che quest'opera di vittoria sulla morte è iniziata una volta per tutte e prosegue per sempre.

"Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei".
Una madre sola, senza sostegno del marito morto anch'esso, accompagna il feretro del suo unico figlio e si prepara anch'essa al sepolcro, senza amore, senza speranza, senza voglia di futuro.
La folla va' dietro ad al morto in una bara e ad un cadavere di mamma che cammina. La meta sembra unica e immodificabile: tutti in cammino verso la tomba!
È un immagine che fa tanto riflettere: è in fin dei conti l'unico percorso certo della nostra esistenza.
La certezza di dover morire caratterizza il nostro destino di creature limitate e mortali o nell'arrendersi o nel ribellarsi o nel voler dimenticare a tutti i costi.
Chi può fermare il corteo funebre dell'umanità?

"Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei".
Vede e si muovono le viscere perché la ama.
Ci torna in mente la parabola del padre misericordioso di Luca: "suo padre lo vide, ebbe compassione" (Lc 15, 20).
Sempre lo stesso movimento, del Padre e del Figlio! E' lo sguardo che "scomoda" Dio dal suo Regno, che decide la salvezza, che non permette al male di prevalere, che lotta con la morte e la vince.
I momenti di compassione nella vita di Gesù si ripetono continui; null'altro si può chiedere a chi ama e vede l'amato soffrire.

"Le disse: «Non piangere!»"
In questo invito forte, in questo ordine dato alla sofferenza e alla disperazione, ci vedo tutto il senso dell'episodio.
Infatti il figlio viene ridato alla madre, ma la morte resterà, non è risorto per sempre, come non lo sarà Lazzaro.
I segni di guarigione o di resurrezione nel Vangelo non sono per sempre, ma appunto segni potenti di un Signore che si ribella al dolore che ci schiaccia e che lotta per la vita, la nostra vita, rimettendoci, perdendo la sua.
Gesù com-patisce con questa nostra condizione lacerata e malata, patisce con noi, condivide tutto di noi.
L'amore è la forza potente che penetra nella sofferenza dell'amato e l'assume, sollevandola, redimendola.

"Non piangere!" è l'invito per oggi e la parola profetica che ci fa aprire gli occhi, ottenebrati dalla paura e dall'angoscia, verso l'arrivo di un tempo nuovo in cui la morte non avrà l'ultima parola.
"Non piangere!" è finito il tempo dell'angoscia con Cristo: tutti i dolori del mondo, tutte le lacrime non andranno perse nel nulla ma asciugate una per una dal Signore.
"Non piangere!" perché incontrare lui, il risorto, è l'inizio della liberazione, la fine del potere dei cimiteri e dell'orizzonte funesto che ci opprime.
"Non piangere!" perché Gesù non è l'unico dei risorti, ma la primizia, l'inizio della risurrezione definitiva per tutta l'umanità.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 1Cor 12, 12-30
Commento del 23/01/2022

Salmo 100 (99)
Commento del 25/05/2019 e Commento del 21/05/2021

Vangelo di Lc 7, 11-17
Commento del 17/09/2019


Commenti

  1. "Vedendola, il Signore fu preso
    da grande compassione per lei".
    Così è il mio Dio.
    Vede ed ha compassione.
    Grande compassione
    perché Dio è grande.
    "Vedendola, il Signore fu preso
    da grande compassione per lei".
    Si lascia prendere da compassione per me.
    Vede con occhio di padre
    e di madre.
    Sotto il sguardo
    troviamo compassione.
    "Vedendola, il Signore fu preso
    da grande compassione per lei".

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  2. DIO ha visitato il SUO popolo-
    Mi mette pace,serenità questa certezza.
    Io faccio parte del SUO popolo
    Il popolo è SUO
    Sono,siamo in una botte di ferro.........
    Grazie

    RispondiElimina

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