Vangelo del 7 settembre 2022
Rallegratevi in quel giorno
Lc 6, 20-26
"In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti»".
Dai ricordi scolastici riaffiorano immagini degli dei dell'olimpo greco che vivevano al di sopra delle preoccupazioni quotidiane. Erano appunto, "makários", "beati".
Il termine nel tempo ha preso la connotazione più diffusa di "felice", la situazione di chi vive appunto come un dio.
L'etimologia ci aiuta a comprendere la portata innovativa dell'uso che ne fa Gesù. Egli usa questo termine in modo "anomalo": infatti proclama felici coloro che il mondo direbbe sfigati, sfortunati e abbandonati.
In effetti il senso biblico è più profondo di quello greco e parla di una felicità interiore in coloro che sono toccati dalla salvezza del Signore.E già questo ci fa riflettere sulla forza profetica di questa pagina.
Le persone indicate da Gesù sono beate perché il Signore stesso si prende cura di loro e delle loro faticose esistenze.
"Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo".
L'ultima beatitudine è la più incredibile e riguarda direttamente i discepoli del Cristo che, proprio a causa sua, subiranno sofferenze e oltraggi.
I motivi di felicità che il mondo ci grida e ci spinge a ricercare sono altri, ma il Vangelo ci sostiene proprio quando l'assenza di felicità auto-procurata frana miseramente,
Si parla di ingiustizie subite, menzogne che portano alla condanna persone innocenti, emarginazione e accuse infamanti, tutto motivato dal fatto che si è accolto l'invito a seguire il Cristo.
Come lui, e come i profeti che hanno sofferto e sono morti a causa della loro testimonianza alla Parola, anche i discepoli devono prepararsi ad affrontare queste prove.
La logica del mondo e quella del Vangelo saranno sempre inconciliabili e i discepoli, fedeli alla seconda, perdente e difficile, ne faranno le spese.
E allora chi glielo fa fare? Come fanno a dirsi "beati"?
"Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo."
Gesù lo rivela, dice il segreto di questa felicità diversa, controcorrente, eppure radicata e duratura.
"In quel giorno": è il giorno della persecuzione e della sofferenza, eppure, per sua profezia, diventa giorno di pienezza e felicità piena perché proprio quella è l'ora in cui si manifesta la vicinanza del Dio Amore, si palesa l'eredità che il Padre ha preparato per i testimoni del Vangelo.
La speranza non delude perché fondata sulla fedeltà di Dio che trasforma la tristezza in gioia. Altro che beatitudine da olimpo o distacco dalla realtà faticosa e quotidiana!
I beati del Vangelo sono quanto mai umani e vivono la realtà consapevoli che l'Emmanuele è incarnato e vicino.
"Rallegratevi"! Questo l'invito a chi vede chiudersi le porte della considerazione e del rispetto.
La fede è la forza messa in noi dal Signore, lo sguardo profetico che guarda più avanti del presente difficile .La beatitudine è eredità del Figlio, felicità dello Spirito, pienezza del Padre.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di 1Cor 7, 25-31
Commento del 09/09/2020
Salmo 45 (44), 8-12
Commento del 15/08/2021
Vangelo di Lc 6, 20-26
Commento del 11/09/2019 e Commento del 13/02/2022
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di 1Cor 7, 25-31
Commento del 09/09/2020
Salmo 45 (44), 8-12
Commento del 15/08/2021
Vangelo di Lc 6, 20-26
Commento del 11/09/2019 e Commento del 13/02/2022
"Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo."
RispondiEliminaBuona notizia.
Parola da custodire nel cuore.
Parola da gridare a tutti.
"Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo."
In quel giorno: il giorno
in cui tutto sarà svelato.
Rallegratevi: finalmente sarà
gioia piena, senza fine.
Nel cielo, nel cuore di Dio,
è nascosto il frutto maturo
e gustoso di tutta una vita.
"Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo."
Rallegratevi
RispondiEliminaC'è bisogno di consolazione, di abbraccio, di essere capito
DOPO
una caduta...
Solo TU sai farlo o mio soccorritore!
Amen
Siamo Beati perché Tu Signore sei con noi:
RispondiEliminaÈ bello riscoprirlo ogni volta