Seconda lettura del 9 novembre 2021

Nessuno può porre un fondamento diverso
1Cor 3, 9-11.16-17

"Fratelli, voi siete edificio di Dio.
Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo.
Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi".


Paolo si fa aiutare da due immagini per farci comprendere la grandezza della comunità dei discepoli: un corpo e una casa. E' un mistero ciò che abita la Chiesa, per questo l'apostolo trae preziosi insegnamenti da questa similitudine illuminante, dove le parole non bastano a dare la portata della novità assoluta inaugurata dal Cristo.

"Voi siete edificio di Dio".
Con questa rivelazione si apre il brano e già dalla premessa si vede la portata innovativa con del nuovo popolo di Dio: non più il tempio al centro, come unico luogo della presenza del divino, ma la comunità diventa la "Shekinah", la dimora abitata dal Signore, la sua presenza viva.

"Come un saggio architetto io ho posto il fondamento".
Paragona perciò se stesso e il suo lavoro di missionario del Vangelo ad un architetto che pone le basi per la successiva edificazione.
L'architetto possiamo dirlo un profeta che immagina la dimora finita, che guarda un luogo e ne vede già una casa con tutte le sue rifiniture. Con la sua "visione" guida i lavori per superare le difficoltà e arrivare alla realizzazione dell'edificio.
Un evangelizzatore è questo: vede chiaramente la realtà nella sua sterilità e nella pochezza disarmante, ma la fiducia nella Parola spinge a seminare, anima la speranza e sostiene la fede in ciò che lo Spirito stesso porterà a compimento.

"Un altro poi vi costruisce sopra".
L'evangelizzazione non può essere l'opera di un solitario, perché la Chiesa è sempre sinodale e il cammino può essere solo comune, fraterno, condiviso.
Possiamo non accorgercene ma molti partecipano all'edificazione della comunità, ognuno con il suo contributo, aggiungendo un nuovo mattone, un tassello fondamentale alla costruzione. Perché di un lavoratore si può fare a meno e sostituirlo, ma di un fratello no.

"Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo".
L'architetto Paolo sa che il fondamento di tutto l'edificio è Gesù Cristo, la roccia stabile su cui poggia tutta la casa (cfr. Mt 7, 24- 27). Chi lavora per la comunità non dimentica che le sue capacità sono doni elargiti dalla misericordia del Padre e sono fruttuosi quando vengono messi al servizio di tutto il corpo di Cristo.
Non si può cambiare in alcun modo il fondamento su cui tutto poggia, altrimenti si sfigurerebbe la comunità, cambiandone i connotati in associazione, cooperativa, sodalizio. Tutte belle cose, ma la Chiesa è molto di più.
Lo Spirito abita la sua Chiesa, la potenza del Padre la libera da ogni schiavitù e morte, l'amore incarnato del Figlio rassicura ognuno di noi dicendo: "Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro" (Mt 18, 20).


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:


Prima lettura di Ez 47, 1-2.8-9.12
Commento del 09/11/2019

Salmo 46 (45)
Commento del 24/03/2020

Seconda lettura di 1Cor 3, 16-23
Commento del 23/02/2020

Vangelo di Gv 2, 13-22
Commento del 09/09/2020

Commenti

  1. "Nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo".
    Gesù Cristo è la roccia.
    È il fondamento solido.
    La casa costruita sulla roccia ha lui per fondamento.
    Gesù Cristo è la roccia della mia vita.
    È la roccia del mio cuore.
    A lui mi appoggio fiducioso.
    "Nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo".



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  2. Voi siete edifici di DIO!
    Questo è grandioso,non solo le pietre,il cemento è tempio
    ma io pure;la rivoluzione di Gesù per quei tempi.
    Accettare questo non è stato facile
    Ma abbeverarsi alla fonte che non inquina,
    l'UNICA , foriera di dissetare il mio corpo mortale tanto da essere,a sua volta,dispensatore di buon annuncio.
    Grazie

    RispondiElimina

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