Vangelo del 2 novembre 2021 - Commemorazione dei fratelli defunti

Lo risusciti nell’ultimo giorno
Gv 6, 37-40

"In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno»."

Nel Vangelo di Giovanni Gesù non perde occasione per annunciare di essere l'inviato dal Padre, dono suo all'umanità. E' il centro della rivelazione perché ogni sua parola e ogni suo gesto sono trasparenti del Padre che nessuno ha mai visto ma nel Figlio si è mostrato in compiutezza e completezza (cfr. Gv 1, 18).
Chi guarda a Gesù finisce così per "vedere" i gesti e le parole che il Padre fa per mezzo suo.

"Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato".
Tante volte ci domandiamo quale sia la volontà del Padre, per noi così misteriosa, lontana. Ma quello che il Signore desidera ci è stato tutto mostrato in ciò che Gesù ha scelto, come ha amato, come ha rinunciato a tutto per noi.
Il Figlio è il dono all'umanità e l'umanità intera è l'eredità che il Padre ha riservato al Figlio. Lui dato a noi e noi dati a lui; come una sposa che un padre mette nelle braccia dello sposo e non sono più due ma una carne sola (cfr. Mt 19, 6).
Sì, siamo il dono prezioso a cui il Padre tiene più di ogni altra cosa, siamo la sua debolezza, il suo tallone d'Achille. Per noi ci ha rimesso, si è spogliato di tutto per noi, ha dato persino il Figlio tanto gli siamo preziosi!
Il compito fondamentale della vita del Messia è raccogliere tutti, andare in cerca della pecora smarrita, quella a cui nessuno pensava ma che era il pensiero fisso del Padre.
Non può andare perduto un figlio amato, non si può pensare di non averlo più accanto! Chi ama lo sa!
Gesù ha portato a compimento la ricerca e ha riabbracciato tutti, a costo della sua stessa vita. Egli era consapevole della grandezza della sua missione e ogni istante della sua esistenza è sempre stato animato da questo desiderio divino.

"Ma che lo risusciti nell’ultimo giorno".
Cercare, radunare, far sentire di essere figli e fratelli: questa la missione del Primogenito, questo il fuoco che lo animava (cfr. Lc 12, 49).
La vita, con i suoi mali e le sue angosce, con le rinunce e i fallimenti, con il dolore e la sofferenza, col peccato che ci incattivisce, è un cammino tortuoso che sentiamo pericoloso per noi, perché è più di quanto le nostre forze possano portare. E temiamo di perderci!
Ma niente e nessuno può separarci dall'amore di Dio! (cfr. Rm 8, 35-39)
Custoditi per la risurrezione! Questo continua a fare il Figlio in mezzo a noi, fino alla fine dei tempi; da questo nasce la gioia, dall'aver accolto la volontà che ci vuole salvi!
La resurrezione nell'ultimo giorno sarà lo sfavillare del progetto del Padre, ormai chiaro e vissuto in pienezza, per ognuno dei suoi figli risorti.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Gb 19,1.23-27
Commento del 02/11/2019

Salmo 27 (26)
Commento dell'08/02/2019 e Commento del 01/10/2020

Seconda lettura di Rm 5, 5-11
Commento del 02/11/2020

Vangelo di Gv 6, 35-40
Commento del 21/04/2021

Commenti

  1. Sono stata mandata. Sono un regalo che il Padre ha fatto al Figlio, e il Figlio mi ha accettato, mi ha accolto, non mi ha cacciato. Ho visto il Figlio e da allora non posso vivere la mia vita senza confrontarmi con il suo amore.

    Il suo amore mi disarma, la sua lotta per non perdermi mi commuove. Lo ostacolano tutti, il mondo intero lo vuole fermare, io stesso scivolo dalla sua presa e mi ribello, ostile a compiere una volontà non mia. Ma lui ritorna, resuscita il mio cuore apatico e mi riporta verso la vera Via, la vera Vita: ed è per questo che credo in lui, che credo nella potenza del suo amore.

    Come tutte le pecorelle smarrite, sono al sicuro solo quando mi ritrova.

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  2. "Che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno".
    È il sogno del Padre affidato al Figlio.
    È il desiderio di Dio affidato al Messia.
    È la volontà del Dio Amore affidata al figlio amato, Gesù.
    Nessuno andrà perso,
    perché l'Amore è fedele.
    Nessuno andrà perso,
    perché l'Amore salva.
    Nessuno andrà perso,
    perché l'Amore avrà l'ultima parola.
    "Che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno".
    L'ultimo giorno
    sarà il giorno dell'Amore
    contagiato a noi,
    che resta per sempre.

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  3. tutto ritornerà a TE-
    Da TE partito,da TE ritorno
    Meno male!
    Grazie Signore di aver pensato a me,creato,fatto con me la mia strada senza abbondonarmi mai!
    Una "parte di me" è già ritornata.
    Abbracciala per me!
    Grazie Papà

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  4. Perdere qualcosa è sempre destabilizzante ,ti arriva un’angoscia che parte dalle viscere ,si vive in un modo desolante ,perdente ,fallimentare.Ritrovare é estasiante ,liberante,emozionante.Signore fa che tutto il mio vivere sia così colmo di emozioni.

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  5. "..Che io non perda nulla.."
    Con Te Signore mi sento al sicuro come un bimbo fra le braccia di un Padre:
    vivo con questa consapevolezza

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