Vangelo del 27 novembre 2021

State attenti a voi stessi
Lc 21, 34-36

"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo»".


Attendere è una delle cose più difficili della vita, specialmente quando aspettiamo un evento decisivo e i tempi sono indefiniti. Col Signore le cose si complicano e neanche Gesù ha rivelato giorni e ore precise (cfr. Mt 25, 13). Una cosa però ce l'ha detta: è necessario vegliare affinché la tensione verso l'ora di Dio rimanga alta, perché i segni dell'arrivo ci trovino pronti a coglierli.

"State attenti a voi stessi".
Gesù insiste in tutto il Vangelo sull'attenzione, ma qui si coglie una sottolineatura nuova: la vigilanza non sia solo sugli eventi esterni e sulla rivelazione che si manifesterà, ma su noi stessi.
È richiesta consapevolezza qui e ora, non si può vivere come in un dormiveglia irresponsabile. La vita è preziosa in ogni istante; ogni momento è buono per cogliere l'Emmanuele, il Dio permanentemente con noi.
In noi stessi, ci rivela Gesù, ci sono nemici che impediscono l'attenzione, che ci illudono di vacuità del tempo, che relegano il Signore in un futuro procrastinabile.
Il Signore è il Presente, il sempre Vicino, il Veniente e Operante nella nostra storia.

"
Che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita".
Conosciamo i tanti modi che inventiamo per obnubilarci, per intontirci e allontanarci dalla realtà quando ci risulta troppo faticosa.
Distrazioni e ubriachezze tolgono lucidità e le dissipazioni sprecano vita, come un'arteria aperta che pompa via sangue vitale.
Ma il pericolo più grande e diffuso è il terzo: gli "affanni della vita"!
Se pensiamo alle nostre giornate, gran parte sono occupate dall'ansia, da una continua agitazione interiore che non ci fa mai riposare, che ci intossica come un veleno. L'ansia di vivere ci rende ciechi e sordi al momento presente, ci proietta in un futuro che non è comunque sereno, ma ancora più carico di paure.
Cuori appesantiti, che diventano di pietra, che non vogliono più battere ed emozionarsi. Per questo poi ricorriamo alle anestetizzanti ubriachezze, perché non si può vivere continuamente nell'ansia!

"Quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso".
Ecco il rischio: preoccuparsi di pericoli immaginari che non possiamo gestire e dimenticarsi del presente prezioso e del compimento della storia.
L'apparizione (in greco parusia) del Figlio dell'uomo sarà improvvisa, sorprendente, diversa da come potremmo immaginarla. Ogni momento e ogni tempo è quello buono. Nessun istante può essere considerato insignificante o non degno della sua presenza.
Gesù stesso usa l'immagine della trappola che improvvisamente scatta senza lasciare scampo: "come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra". È una presenza che, come un flash o un fulmine, diventerà all'instante percepibile.

Sobrietà e vigile attesa sono gli aiuti preziosi da coltivare, quelli che ci tengono e ci terranno fuori dal rischio di perdere il prezioso appuntamento con l'Amato. Ogni nostro desiderio in fondo è animato da questa speranza di incontro e unione con il Signore della nostra vita.
Iniziamo da oggi a familiarizzarci con la voce del Pastore che ci guida a sé affinché il suo arrivo ci trovi protesi ad accoglierlo.
Certi del suo amore misericordioso, mettiamo a tacere l'ansia per ciò che non è nelle nostre mani e nelle nostre possibilità, e da figli affidiamoci alla potenza del Padre che, alla sua ora, completerà per noi l'opera sua (cfr. Sal 138, 8).


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo da Dn 3, 52-90
Commento del 29/11/2019

Commenti

  1. "State attenti a voi stessi".
    La Scrittura mi sussurra questo consiglio.
    La Scrittura si prende cura di me.
    La Scrittura mi sveglia ancora una volta.
    "State attenti a voi stessi".
    Attento alla mia vita,
    a ciò che mi abita,
    a quello che mi avvolge.
    Consapevole di essere vivo, oggi, qui ed ora.
    Vigile sui segni che l'Amore lascia sulla mia via.
    "State attenti a voi stessi".
    Benedetto il Signore che mi invia questa Parola.
    Benedetto il Signore
    che è attento alla mia vita.
    Benedetto il Signore
    che mi chiede di essere attento alla mia vita.

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  2. "Che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita".
    Ci sono gli affanni,il voler non far nulla,anche qualche volta bere un bicchierino;soprattutto in compagnia.
    Lungi però da essere rifugio,anestetico per tappare,mettere a tacere il problema del momento.
    Immergersi dentro,accompagnati da Gesù che non ci lascia,e nulla ci può fare male
    LUI è con noi.
    La fiducia è anche vegliare ,stare con la SUA indicazione precisa,per raccogliere del BUONO che la quotidianità mi offre;basta fidarsi e cambiare visione,ottica,..
    NON SARO' MAI SOLO!

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  3. Signore,
    ogni giorno sono in attesa della Tua Parola di grazia per alleggerire il mio cuore:
    Tu vieni Signore e parlami

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