Prima lettura del 12 novembre 2021
Sap 13, 1-9
"Davvero vani per natura tutti gli uomini
che vivevano nell’ignoranza di Dio,
e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è,
né, esaminandone le opere, riconobbero l’artefice.
Ma o il fuoco o il vento o l’aria veloce,
la volta stellata o l’acqua impetuosa o le luci del cielo
essi considerarono come dèi, reggitori del mondo.
Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi,
pensino quanto è superiore il loro sovrano,
perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza.
Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia,
pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati.
Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature
per analogia si contempla il loro autore.
Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero,
perché essi facilmente s’ingannano
cercando Dio e volendolo trovare.
Vivendo in mezzo alle sue opere, ricercano con cura
e si lasciano prendere dall’apparenza
perché le cose viste sono belle.
Neppure costoro però sono scusabili,
perché, se sono riusciti a conoscere tanto
da poter esplorare il mondo,
come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?"
Tanto è esaltata la sapienza tanto è disprezzata la stoltezza nella Bibbia. Nel libro della Sapienza ci sono pagine dedicate a chi vive senza discernimento, confondendo la realtà con l'illusione e il Dio vivente con gli idoli. E' un fraintendimento pericoloso perché potremmo dire: dimmi in che Dio credi e ti dirò chi sei.
Dal nostro rapporto con Dio nasce la comprensione di tutto il reale e la nostra identità, il riconoscerci parti di tutto l'esistente in rapporto relazionale con Dio e con i fratelli.
Il sapiente è attento ai segni che vede e va oltre le apparenze, leggendo nel libro del creato la presenza potente del Creatore.
"Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi".
La natura con le le sue meraviglie suscita sempre grande stupore e ammirazione nel nostro cuore. L'attrazione di ciò che ci circonda è davvero tanta dal rischiare di scambiare per divinità le creature, le forze naturali e gli astri come uniche potenze.
"Pensino quanto è superiore il loro sovrano".
Risalire dalla creatura al creatore è una via di conoscenza che tutte le religioni e le filosofie hanno percorso.
Il libro della Sapienza parte dalla bellezza che ci circonda, dall'immensamente grande all'infinitamente piccolo, per scoprire davanti a questo spettacolo, che ogni cosa è parte di un'opera grandiosa ed eccelsa che solo chi sovrasta tutto, chi precede e supera, può esserne l'artefice.
"Perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza".
Questa è la vera scoperta del sapiente: tanta bellezza non può che venire dall'autore stesso della bellezza. Il Signore è la sorgente di ogni bontà e ogni bellezza; non può essere confuso con le cose da lui create, ma in esse si rispecchia, come si riconosce la mano del pittore che nelle sue opere si esprime.
"Dalla grandezza e bellezza delle creature
per analogia si contempla il loro autore".
Il nostro testo parla di "analogia", quell'immagine e somiglianza che la Genesi aveva intuito al principio contemplando il vertice della creazione nell'uomo e nella donna (cfr. Gn 1, 26-27).
E' l'impronta del Padre impressa in tutte le cose, la sua firma indelebile, sintomo che l'incarnazione divina è all'inizio di tutto e sorregge tutto.
Giovanni, ispirato dallo Spirito, ci annuncia che il Verbo: "Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui" (Gv 1, 10).
Dio, che nessuno ha mai visto se non nel Figlio, si coglie ogni giorno, in ogni alba e in ogni tramonto, in ogni volto e in ogni relazione amante, nella scintilla della Bellezza che ci commuove e ci porta all'unica risposta adeguata: la lode!
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Salmo 19 (18), 1 - 7
Commento del 21/09/2019 e Commento del 30/09/2021
Vangelo di Lc 17, 26-37
Commento del 13/11/2020
"Perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza".
Questa è la vera scoperta del sapiente: tanta bellezza non può che venire dall'autore stesso della bellezza. Il Signore è la sorgente di ogni bontà e ogni bellezza; non può essere confuso con le cose da lui create, ma in esse si rispecchia, come si riconosce la mano del pittore che nelle sue opere si esprime.
"Dalla grandezza e bellezza delle creature
per analogia si contempla il loro autore".
Il nostro testo parla di "analogia", quell'immagine e somiglianza che la Genesi aveva intuito al principio contemplando il vertice della creazione nell'uomo e nella donna (cfr. Gn 1, 26-27).
E' l'impronta del Padre impressa in tutte le cose, la sua firma indelebile, sintomo che l'incarnazione divina è all'inizio di tutto e sorregge tutto.
Giovanni, ispirato dallo Spirito, ci annuncia che il Verbo: "Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui" (Gv 1, 10).
Dio, che nessuno ha mai visto se non nel Figlio, si coglie ogni giorno, in ogni alba e in ogni tramonto, in ogni volto e in ogni relazione amante, nella scintilla della Bellezza che ci commuove e ci porta all'unica risposta adeguata: la lode!
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Salmo 19 (18), 1 - 7
Commento del 21/09/2019 e Commento del 30/09/2021
Vangelo di Lc 17, 26-37
Commento del 13/11/2020
........come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?"
RispondiEliminaSi
è bello ammirare.gustare il creato.
Paesaggi immensi,dove c'è solo aria pulita,qualche uccello che svolazza,la quiete di un mare calmo....
Un quadretto ideale
La realtà è anche altro
Tutto hai creato per il mio bene
La realtà mi realizza,nonostante le lotte,gli affanni,la stanchezza che ne deriva
Questo fa bene alla mia giornata
Grazie Signore!
RispondiElimina"Perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza".
Tu sei bellezza,
ripeto con San Francesco.
Tu creatore benevolo di ogni cosa.
Tu autore che firmi con la luce.
Tu sorgente di ogni vita.
Tu contagiatore di gioia.
Tu liberatore di cuori.
Tu risanatore di menti.
Tu sorgente del mio esistere.
Tu meta del mio cammino.
Tu bellezza che rendi bella ogni cosa, per sempre.