Prima lettura del 10 ottobre 2025
Non ce n’è stato maiGl 1,13-15; 2,1-2
"Cingete il cilicio e piangete, o sacerdoti,
urlate, ministri dell’altare,
venite, vegliate vestiti di sacco,
ministri del mio Dio,
perché priva d’offerta e libagione
è la casa del vostro Dio.
Proclamate un solenne digiuno,
convocate una riunione sacra,
radunate gli anziani
e tutti gli abitanti della regione
nella casa del Signore, vostro Dio,
e gridate al Signore:
«Ahimè, quel giorno!
È infatti vicino il giorno del Signore
e viene come una devastazione dall’Onnipotente».
Suonate il corno in Sion
e date l’allarme sul mio santo monte!
Tremino tutti gli abitanti della regione
perché viene il giorno del Signore,
perché è vicino,
giorno di tenebra e di oscurità,
giorno di nube e di caligine.
Come l’aurora,
un popolo grande e forte
si spande sui monti:
come questo non ce n’è stato mai
e non ce ne sarà dopo,
per gli anni futuri, di età in età".
Il profeta Gioele (significa "JHWH è Dio") ha al centro del suo annuncio il "giorno del Signore", indicato come un evento terrificante il cui compito è quello di svegliare il popolo di Dio e riportarlo alla realtà e all'umanità. Non è scontato tutto questo, anzi stiamo assistendo all'imbruttinento sociale dovuto alla paura e fomentata dai governi totalitari, una vera e propria tragedia che attraversa la storia umana e fa perdere solidarietà, carità e giustizia sociale.
La forza della parola profetica è una medicina per non stagnare nell'inerzia, nell'illusione e nell'odio verso gli inermi di tutte le nazioni.
Gioele mette in atto una terapia d'urto per riportare tutti sulla via della vita.
Salvifica è per noi la dinamica pasquale dell'opera di Dio che fa passare da tenebre fitte alla luce attraverso i dolori di un parto, porta d'ingresso di una realtà nuova.
"Come l’aurora,
un popolo grande e forte
si spande sui monti".
Ed ecco che dall'oscurità e dalla grande tribolazione emerge, come l'aurora dalla notte, un popolo nuovo, forte e grande.
La prova e la carestia sembravano condanne ma non erano per la morte ma nascita ad una vita rinnovata. Il profeta propone una valutazione degli eventi da un punto di vista diverso da quello della politica o della religione tradizionale del suo tempo. Ciò che sembrava distruzione finale apre invece la strada ad una nuova aurora.
"Come questo non ce n’è stato mai
e non ce ne sarà dopo,
per gli anni futuri, di età in età".
Quando interviene Dio, l'opera che ne segue è unica nella sua novità!
Il profeta toglie il velo e mostra il giusto significato da dare alla prova di chi soffre, inoltre apre gli occhi dei credenti che sono spettatori impotenti davanti alle grandi tragedie dei fratelli.
Il vero obiettivo finale di Dio è una vita trasfigurata, più forte, intensa, pasquale!
Ogni evento che Dio realizza nella storia umana è unico, porta in sé una forza di vita nuova che non ha termini di paragone nelle esperienze precedenti. A questa novità continua la Parola di un autentico profeta apre la visuale, questa Vita piena per tutti è ciò per cui preghiamo e attendiamo.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Gl 1,13-15; 2,1-2
Commento del 11/10/2019
Salmo 9,12-21
Commento del 08/08/2020
Vangelo di Lc 11,15-26
Commento del 08/10/2021
"Come l’aurora".
RispondiEliminaLa prima luce.
Mette in fuga la notte.
Illumina gli occhi e il cuore.
Così ogni promessa di Dio,
ogni sua parola,
ogni suo dono.
Come questo non ce n’è stato mai
RispondiEliminae non ce ne sarà dopo.
NESSUNO può eguagliare la SUA azione.
EVENTO straordinario,non definibile dai miei neuroni.
Questo al di là ,dellemie conoscenze tangibili;questo buio
è salutare pre me;mi stuzzica,mi infervora,mi fa camminare........
Grazie
Signora Dio sia gloria e lode a te oggi e ieri sempre🙏🙏🙏
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