Vangelo del 4 ottobre 2025

Venite a me
Mt 11,25-30

"In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero»".


Nel giorno della festa di san Francesco d'Assisi questa bellissima pagina del Vangelo di Matteo ci mostra la tenerezza del Signore verso i semplici e il conforto verso gli stanchi e gli oppressi. 
Cambia la vita sapere di trovare considerazione alle proprie pene, poter finalmente lasciare andare il proprio cuore in un riparo sicuro affinché si possa liberare di fardelli opprimenti. Ed è bello sapere che il santo di Assisi ha vissuto tutta la sua vita con lo spirito che queste parole di Gesù trasmettono. 
Contempliamo la fiducia del Figlio nel Padre e la sua intimità con lui. È una benedizione che Gesù proclama e ha due poli: il suo amore per il Padre e il suo amore per noi, specialmente per i piccoli, cioè quelli che non hanno una fede teorica, cervellotica, ma semplicemente si fidano della Buona notizia del Regno. 
Tutto in Dio ha inizio e tutto in lui si compie; ai semplici basta questa certezza per camminare con gratitudine nella vita. 

"Venite a me, voi tutti".
È un invito prezioso, è appello ad ogni vivente che cerca la linfa per sopravvivere, per riprendere con coraggio a sperare.
"Voi tutti" è certezza di accoglienza, non esclude nessuno e tutti sono Beati perché "invitati al banchetto delle nozze dell'Agnello!" (Ap 19,9).
Come calamita di riconoscimento reciproco, come la metà che ci mancava, siamo attirati allo Sposo atteso, al banchetto in cui ci nutrirà di sé.

"Che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro".
Chi sono gli stanchi e oppressi di cui parla Gesù? Sono quelli a cui la religione rende la vita difficile con tante norme e regole, i tanti cavilli, le troppe attenzioni da avere verso tutto il bagaglio che le tradizioni dei secoli passati ci mettono sulle spalle. Gesù si offre come riposo, il suo Vangelo va oltre i soliti precetti della tradizione degli antichi e porta una ventata di aria fresca e di gioia serena nei cercatori di Dio e in coloro che hanno scoperto la bellezza semplice e affascinante del Vangelo. 
Il Messia non mette altri pesi sulle spalle, il suo "giogo infatti è dolce". È consolazione e riposo, rifugio sempre pronto, riparo nella tempesta, approdo di chi è in ricerca di pace. 
Andiamo da lui, accogliamo l'invito e crediamo nella grazia: il Signore Gesù conosce il nostro cuore e sa di cosa abbiamo veramente bisogno. 

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Gal 6,14-18
Commento del 04/10/2024

Salmo 16 (15),11
Commento del 12/06/2024

Vangelo di Mt 11,25-27
Commento del 16/05/2025

Commenti

  1. "Venite a me, voi tutti".
    È questo il mio Gesù.
    Proprio perché
    è Gesù di tutti.
    È Gesù per tutti.

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  2. Ristoro
    È sinonimo di ricompensa, di ripresa di forze,di guarigione di ferite.
    Mi regali questo è tanto altro..
    Grazie

    RispondiElimina

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