Prima lettura dell'11 ottobre 2025

Il Signore è un rifugio
Gl 4,12-21

"Così dice il Signore:
Si affrettino e salgano le nazioni
alla valle di Giòsafat,
poiché lì sederò per giudicare
tutte le nazioni dei dintorni.
Date mano alla falce,
perché la messe è matura;
venite, pigiate, se
perché il torchio è pieno
e i tini traboccano,
poiché grande è la loro malvagità!
Folle immense
nella valle della Decisione,
poiché il giorno del Signore è vicino
nella valle della Decisione.
Il sole e la luna si oscurano
e le stelle cessano di brillare.
Il Signore ruggirà da Sion,
e da Gerusalemme farà udire la sua voce;
tremeranno i cieli e la terra.
Ma il Signore è un rifugio per il suo popolo,
una fortezza per gli Israeliti.
Allora voi saprete che io sono il Signore, vostro Dio,
che abito in Sion, mio monte santo,
e luogo santo sarà Gerusalemme;
per essa non passeranno più gli stranieri.
In quel giorno
le montagne stilleranno vino nuovo
e latte scorrerà per le colline;
in tutti i ruscelli di Giuda
scorreranno le acque.
Una fonte zampillerà dalla casa del Signore
e irrigherà la valle di Sittìm.
L’Egitto diventerà una desolazione
ed Edom un arido deserto,
per la violenza contro i figli di Giuda,
per il sangue innocente sparso nel loro paese,
mentre Giuda sarà sempre abitata
e Gerusalemme di generazione in generazione.
Non lascerò impunito il loro sangue,
e il Signore dimorerà in Sion".

Il profeta Gioele ha gli occhi del cuore puntati sempre sul "giorno del giudizio" che non è condanna o distruzione: per il popolo di Dio è salvezza, rifugio, forza. La devastazione attesa è purificazione, rinnovamento, una terapia necessaria per la rinascita dove la vita si è ridotta al lumicino, dove non c'è più speranza nelle forze umane.
La Bibbia, con i suoi simboli e immagini forti, parla di un giudizio, che è opera liberatrice di Dio, schierato contro ciò che ci rende schiavi e incapaci di vivere da figli. 
"In quel giorno", annuncia Gioele, ci sarà abbondanza e fecondità, vino a fiumi, simbolo di festa. Questo è il nostro "giudizio universale", per questo la chiesa canta e invoca in coro 'Vieni, Signore Gesù!" (Ap 22,20).

"Ma il Signore è un rifugio per il suo popolo, 
una fortezza per gli Israeliti". 
Ruggito, giudizio, vendemmia, non sono contro il popolo di Dio. La potenza che fa paura agli oppressori, è invece un rifugio e mura sicure per il popolo scelto e salvato. 
I profeti annunciavano calamità, ma non distruzione totale; erano lucidi annunciatori di morte quando nessuno voleva vedere, ma anche anticipatori di resurrezione che nessuno riusciva ad immaginare.

"Allora voi saprete che io sono il Signore, vostro Dio,
che abito in Sion, mio monte santo,
e luogo santo sarà Gerusalemme". 
Il giorno terribile, giorno di giudizio, diventa giorno di rivelazione: Israele vedrà finalmente il Signore che non lo ha abbandonato e che abita il suo santo Tempio. Questo luogo della dimora va al di là delle mura del tempio fisico a Gerusalemme; coincide con tutta l'umanità, assunta e santificata dall'incarnazione del Figlio.
Il giudizio diventa rivelazione e mostra la vera intenzione di Dio, quella di salvare, come era avvenuto nella liberazione degli ebrei dal faraone egiziano.
C'è un nuovo sapere nella manifestazione del giudizio di Dio sulla nostra storia, un sapere che genera speranza e fiducia. 

"Per essa non passeranno più gli stranieri".
Gli stranieri, visti come potenze usurpatrici e non come forestieri in cerca di cibo e dimora, avevano sempre ambito ad occupare la striscia di terra palestinese, punto nevralgico sul Mediterraneo e lingua fertile circondata da deserti.
Da nord a sud, ambivano passare per Gerusalemme e conquistarla, più nulla potranno contro il luogo della dimora di Dio. 
Il popolo di Dio, che supera i confini di Israele e a cui appartengono tutti i popoli, specialmente i perseguitati e i senza diritti, non sarà più carne da macello, merce di scambio e terreno di conquista da parte dei poteri di questo mondo. Nessuno più turberà la sua vita e vivrà nella certezza che il Signore veglia, custodisce e salva. 

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Gl 4,12-21
Commento del 14/10/2023

Salmo 97 (96),11-12
Commento del 27/12/2023

Vangelo di Lc 11,27-28
Commento del 08/10/2022

Commenti

  1. "Il Signore è un rifugio".
    In lui per trovare riparo
    nelle prove della vita.
    In lui per trovare forza
    per ricominciare.
    In lui per aspettare
    che passi la tempesta.
    In lui per vivere momenti
    di pace profonda.

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  2. Per il sangue innocente sparso nel loro paese.
    Dona speranza,misericordia,capacità di continuare a SPERARE in TE che non deludi,mai;
    A tutti quelli che sono vittime,si deliberatamente sacrificati per cose che passano.....potere,grandezza,maestà,tirannìa,soprusi.......
    Dona forza e compassione a noi,spettatori......
    Noi a rimboccarci le amniche...si per fare più di quanto facciamo...
    Amen

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