Prima lettura del 15 ottobre 2025

Pace per chi opera il bene
Rm 2,1-11

"Chiunque tu sia, o uomo che giudichi, non hai alcun motivo di scusa perché, mentre giudichi l’altro, condanni te stesso; tu che giudichi, infatti, fai le medesime cose. Eppure noi sappiamo che il giudizio di Dio contro quelli che commettono tali cose è secondo verità.
Tu che giudichi quelli che commettono tali azioni e intanto le fai tu stesso, pensi forse di sfuggire al giudizio di Dio? O disprezzi la ricchezza della sua bontà, della sua clemenza e della sua magnanimità, senza riconoscere che la bontà di Dio ti spinge alla conversione?
Tu, però, con il tuo cuore duro e ostinato, accumuli collera su di te per il giorno dell’ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, che renderà a ciascuno secondo le sue opere: la vita eterna a coloro che, perseverando nelle opere di bene, cercano gloria, onore, incorruttibilità; ira e sdegno contro coloro che, per ribellione, disobbediscono alla verità e obbediscono all’ingiustizia.
Tribolazione e angoscia su ogni uomo che opera il male, sul Giudeo, prima, come sul Greco; gloria invece, onore e pace per chi opera il bene, per il Giudeo, prima, come per il Greco: Dio infatti non fa preferenza di persone".

L'opera di Dio risplende in tutta la sua bellezza davanti agli occhi di chi si prende il tempo e si gode il privilegio di contemplarla. Puerile, caricaturale e addirittura drammatica, è l'opera dell'uomo che vorrebbe mettersi al posto di Dio ma che ne deforma l'impronta originaria ricca di sapienza. 
Paolo riflette sulla nostra esperienza di salvezza e sulla nostra capacità di accettazione del dono di Dio per noi. 
In nessun caso è dato a noi di giudicare, se guidizio equivale a condannare le altre persone, dal momento che nessuno è veramente fedele e pienamente obbediente alla Parola di Dio. Il bene porta frutti di bene e il male di male, e a nulla serve appartenere o meno al popolo del Signore. 
La nostra esperienza di fede ci darà modo di apprezzare sempre più la "ricchezza della sua bontà, della sua clemenza e della sua magnanimità", perché è il Signore il Salvatore e tutti, indistintamente, siamo bisognosi di salvezza.

"Tribolazione e angoscia su ogni uomo che opera il male, sul Giudeo, prima, come sul Greco".
Appartenere al popolo di Dio o essere pagano o ateo non fa nessuna differenza quando si tratta di subire le conseguenze del male come lacerazione relazionale e ferita interiore. 
Appartenere al popolo dei credenti non ci deve creare l'illusione di essere al di sopra del bene e del male. Piuttosto Paolo cita prima il Giudeo perché "il peccato non può essere imputato quando manca la Legge" (Rm 5,13) e un greco, considerato pagano, non può essere condannato se non sa di fare il male sancito dalla legge ebraica.

"Gloria invece, onore e pace per chi opera il bene, per il Giudeo, prima, come per il Greco"
Così in positivo il bene e i suoi frutti non escludono nessuno, a prescindere di appartenere o meno al popolo del Signore. "Onore e pace", valori così poco apprezzati oggi, sono i frutti necessari al rispetto della vita e fioriscono dall'operare il bene vicendevole. 
Nessuna differenza è data dall'appartenenza o meno al popolo di Dio. Paolo ha così rotto lo steccato che separa, nelle nostre convinzioni, chi crede da chi non crede.

"Dio infatti non fa preferenza di persone". 
Ecco un nuovo modo di riflettere partendo da ciò che Dio opera e non dalle opere giuste che ci illudiamo di fare. Dio non fa discriminazione tra i propri figli e la sua volontà di bene abbraccia tutti. Non preferisce un credente giudeo da un greco pagano o, potremmo parafrasare oggi, se uno è cristiano o è ateo. 
Il punto di vista di Dio è quello "della sua bontà, della sua clemenza e della sua magnanimità"!
Contempliamo l'opera di Dio non solo nella natura ma nella sua compiacenza verso ogni persona, ogni figlio che ai suoi occhi ha diritti fondamentali inalienabili, anche se qualsiasi credo dovesse dire il contrario. Apriamoci ai fratelli di ogni nazione e camminiamo sulle vie del bene che lui ha preparato per ogni uomo e donna sulla terra.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Rm 2,1-11
Commento del 16/10/2019

Salmo 62 (61),4-6
Commento del 13/10/2021

Vangelo di Lc 11,42-46
Commento del 12/10/2022

Commenti

  1. Chiunque tu sia!
    Nessuno!
    E' la risposta che mi viene dal cuore;dalla testa no;tutt'altro....
    Aiutami a "scendere"nel mio profondo,è lì che c'è del buono.
    Amen

    RispondiElimina
  2. "Dio infatti non fa preferenza
    di persone".
    Non è vero.
    Dio preferisce gli oppressi, gli emarginati, i senza potere.
    Tutta la storia di Dio con noi lo testimonia.
    Ma Paolo ha ragione.
    Non fa preferenze:
    siamo tutti figli e figlie.

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    Risposte
    1. Non finirò mai di ringraziarti mio Dio per tutto l amore che sento di ricevere ogni giorno da Te🙏🙏🙏

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