Prima lettura di domenica 12 ottobre 2025

Alla cui presenza io sto
2Re 5,14-17

"In quei giorni, Naamàn [, il comandante dell’esercito del re di Aram,] scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola di Elisèo, uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato [dalla sua lebbra].
Tornò con tutto il seguito da [Elisèo,] l’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servo». Quello disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò». L’altro insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò.
Allora Naamàn disse: «Se è no, sia permesso almeno al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne porta una coppia di muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore»".

Di Naamàn ne parla il secondo libro dei Re, comandante del potente esercito di Aram (Siria), stimato dal suo re Ben-Hadad II, che gli aveva concesso grandi onori per le vittorie ottenute. Eppure la sua vicenda diventa la storia di un lebbroso che deve supplicare un profeta in Israele, sottomesso ad Aran, per essere guarito.
Due mondi religiosi diversi si incontrano, due idee di Dio e del suo potere si confrontano.
Il profeta Eliseo non è tipo da effetti speciali, non fa riti sontuosi o misterici, ma gli chiede semplicemente di bagnarsi nel Giordano per guarire. 
Dopo un primo momento di resistenza non considerando le acque di quel fiume "miracolose", Naamàn obbedisce e viene liberato dalla lebbra. 
Il potere sulla morte e sulla vita del Dio di Abramo si manifesta e lo stesso generale pagano ne è colpito. L'azione salvifica del Signore non conosce confini e il suo amore non esclude nessuno. 

"Tornò con tutto il seguito dall’uomo di Dio".
Finalmente il potente pagano incontra il profeta, così come aveva desiderato la schiava nella sua casa: entra alla presenza di Eliseo, riconoscendo che il suo Dio gli ha parlato. 
L'arameo si piega all'israelita, visto prima come un nemico; ponendosi da uomo e non da comandante di un esercito, si mette davanti a Dio e può accogliere i suoi doni che superano la guarigione nella carne.

"Entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele»".
Il Signore d'Israele è riconosciuto, per la sua opera di riportare in vita un lebbroso considerato ormai morto, come Dio di tutta la terra. È la scoperta di Naamàn, guarito, che sfata la convinzione che l'Unico Dio avesse potere solo dentro i confini, politici e religiosi, del popolo che lo venerava. 
Lo stesso Israele biblico scopre, con questi segni, che il Dio di Abramo ha cura di tutta l'umanità sofferente. 

"«Adesso accetta un dono dal tuo servo». Quello disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò»".
Il Dio di Eliseo non è un idolo pagano usato per manipolare i fedeli col potere e col denaro. Si dimostra diverso in tutto: realizza ciò che dice e fa grazia perché dona gratis la salvezza.
Naamàn, abituato a pagare ogni cosa, pure i favori che riceve da una divinità, vuole "sdebitarsi" offrendo al profeta dei regali di considerevole valore. 
Eliseo li rifiuta categoricamente, riaffermando che le opere che danno vita non dipendono da lui ma dalla grazia divina.
Non c'è volontà di affermare un potere nel Signore, né necessità di avere subalterni o schiavi.
Alla fine per Eliseo, per Naamàn e
per ogni creatura, stare alla presenza del Dio Vivente è la ricompensa più grande che si possa desiderare.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 2Re 5,1-15
Commento del 24/03/2025

Salmo 98 (97),3b-4
Commento del 18/05/2023

Seconda lettura di 2Tm 2,8-15
Commento del 06/06/2024

Vangelo di Lc 17,11-19
Commento del 09/10/2022

Commenti

  1. Pagare ogni cosa!
    Si,abituato a farlo;mi mette in imbarazzo il dono gratuito...
    Anche con TE?Mio elargitore continuo ed instancabile di doni?
    Si,a volte si....
    Vorrei ricambiare,sostenere le TUE logiche,i Tuoi Patemi.......
    Mandami ancora,così come sono per una strada ,anche non appianata,mandami,con TE,sarò per TE!
    Amen

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  2. "Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto".
    Vita, presenza, dette di Dio raggiungono la massima luce.
    È lui la vita vera.
    È lui presenza di sempre.
    Per me.
    In me.

    RispondiElimina

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