Seconda lettura di domenica 11 maggio 2025

Rami di palma nelle loro mani 
Ap 7,9.14b-17

"Io, Giovanni, vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani.

E uno degli anziani disse: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo tempio; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro.

Non avranno più fame né avranno più sete, non li colpirà il sole né arsura alcuna, perché l’Agnello, che sta in mezzo al trono, sarà il loro pastoree li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi»".


Il libro dell' Apocalisse è ricco di segni e immagini che vogliono trasmettere la forza della Pasqua di Gesù. Il Cristo risorto, che ha vinto la morte, coinvolge nella sua vittoria i suoi discepoli, coloro che come lui hanno attraversato la grande tribolazione, la sofferenza e la morte a causa della fede. 

È una morte inutile la loro? Il Signore non si cura di tanta sofferenza? Non serve a niente vivere e morire con fede? 

Il nostro testo risponde alle domande che bruciano nel nostro cuore, mostrando ai discepoli affranti dalla persecuzione romana e ebraica di essere un popolo vittorioso. Lo si capisce dalle vesti candide e dalle palme, col cuore in festa davanti e insieme al Signore Risorto, che si rivela come l'Agnello ritto in piedi (cfr. Ap 14,1), immolato ma vivente.

La vittoria del Cristo è la nostra vittoria, la sua risurrezione è la nostra: è questo il grande messaggio di speranza dell'Apocalisse. 


"Io, Giovanni, vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua". 

È un passo che mi commuove profondamente, che dà sollievo al mio cuore e a quello di tutti coloro che soffrono per l'emarginazione, il razzismo, le discriminazioni che piagano il mondo, che violentano la dignità dei fratelli.

Consola che la moltitune sia incalcolabile eppure Giovanni distingue la diversità. Ogni lingua, popolo, nazione ha il suo posto, nessuno escluso!

La salvezza non è mai esclusiva. 

Papa Francesco ha ripetuto sempre "todos, todos, todos". L'amore del Signore è senza confini e senza preferenze. Nessuna parte di umanità è esclusa dall'amore che salva.


"Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani". 
In piedi come l'Agnello, vivi e vincitori, avvolti nelle vesti del colore della festa e della vittoria,.
I rami di palma, le fronde sventolate ricordano l'entrata di Gesù a Gerusalemme (cfr. Mc 11,8-10), ma prima ancora erano segno della processione gloriosa del popolo che accoglieva il re vincitore. Tutti partecipavano alla vittoria e alla ricchezza del bottino di guerra.

"E uno degli anziani disse: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello»". 

Ed ecco l'identità di questo popolo multietnico e multilingue: è stato lavato, purificato, dal sangue dell'Agnello, il Cristo Gesù,immolato senza colpa per la salvezza dell'umanità intera. 

La grande tribolazione è la sofferenza di cui nessuno è esente per il solo fatto di entrare nel mondo. Qui Giovanni parla principalmente di quella causata dalla fede in Cristo e nell'amore di Dio. 

La chiesa sparsa nel mondo sembra la più inefficace, senza forze perché non aggressiva, disarmata e disarmante secondo la volontà dei pastori e del Cristo. Eppure nella fede sappiamo di non essere sconfitti, che "Tutto ciò che è nato da Dio vince il mondo" (1Gv 5,4) e le sue logighe mortali. 

Rialziamo la testa e camminiamo sicuri dietro all'Agnello che porta i segni della morte, della sofferenza sulla croce, ma che vince la storia, vince per tutti noi.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di At 13, 14.43-52 

Commento del 08/05/2022


Salmo 100 (99),1-3 

Commento del 21/05/2022


Seconda lettura di Ap 7,2-4.9-14 

Commento del 01/11/2023


Vangelo di Gv 10,22-30 

Commento del 02/05/2023

Commenti

  1. "Io, Giovanni, vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare".
    Finalmente!
    Un popolo che sfugge
    ai nostri censimenti,
    al nostro calcolo,
    ai nostri conteggi.
    Solo Dio conosce,
    solo lui sa.
    Lui misura con il metro
    esagerato e senza misura
    dell'Amore.
    Una bella notizia.
    Una grande speranza.
    Per tutti.
    Alleluia!

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    Risposte
    1. Rendiamo grazie all amore inesauribile che Dio ha per noi🙏

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