Vangelo del 31 maggio 2025
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua".
Quello di Maria ed Elisabetta, che Luca racconta nel suo Vangelo, è incontro tra due cugine, quindi colmo della gioia parentale, ma segna una svolta nella loro vita, è segno di ben altra presenza, è seme che fa fiorire il dono di Dio destinato all'intera umanità.
È un evento vissuto nello Spirito Santo e diventa "Kairos" qualcosa di speciale che si fa carne, un'occasione da cogliere per entrare nella verità di se stessi, un istante che ha un significato cosmico.
È l'incontro del Messia con l'umanità che l'attende.
È germoglio di umanità che spunta nella terra fecondata dalla fede.
Quel giorno in una casa sui monti della regione di Giuda, la Buona Notizia si è sentita e ha fatto danzare il cuore e le membra di due mamme e di due figli. Quel giorno si è aperta la danza della gioia che oggi coinvolge anche noi.
La gioia del Vangelo fa il suo effetto rigenerante, opera meraviglie ovunque arrivi e fa rinascere chiunque ne è toccato nel profondo.
"Ha spiegato la potenza
del suo braccio".
Nella memoria del popolo c'è vivo il ricordo delle grandi opere che il Signore ha fatto per liberare i prigionieri e gli oppressi.
Parlare del braccio di Dio fa ricordare quelle braccia armate e corazzate dei guerrieri antichi che affrontavano il nemico per vincerlo.
Sul mar Rosso, nel deserto dell'Esodo, per la liberazione da Babilonia, la potenza del Signore si era imposta per liberare, portare in salvo, proteggere e sostenere i deboli, gli schiavi, le donne e i bambini che rischiavano la morte.
Quanto bisogno abbiamo oggi, quanto preghiamo che quella potenza si dispiegi per far finire il genocidio in Palestina e in tutte le guerre che dilaniano civili inermi nel mondo!
"Ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore".
I superbi, gli egoisti, gli egocentrici, spingono e procedono con arroganza nella direzione del proprio interesse, incuranti delle vittime che si lasciano alle spalle.
Il Signore, confondendo i loro pensieri e disorientandoli come nella torre di Babele (cfr. Gn 11,7-8), impedisce che i loro criminosi progetti arrivino all'apice distruttivo.
"Ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili".
È un ribaltone che solo il Signore può fare e che realizza in tutte le epoche della storia. Chi fa l'arrimpicatore sociale, chi non ha freni al proprio arrivismo, si ritroverà catapultato in basso, rimesso nella condizione che accomuna tutti, quella di terrestri.
Viceversa chi vive già a contatto della terra, consapevole della sua condizione, ciò che chiamiamo "umiltà", è sulla scia della verità profonda, cammina verso la meta che non è in lui ma in colui che è Via Verità e Vita.
Anche questo ribaltone ce lo auguriamo, oppressi da notizie che prefigurano scenari da fine del mondo e lontana da quella voluta da Dio.
Signore, che hai fatto esultare due cugine nell'evento delle maternità insperate e sorprendenti, rendi visibile la tua potenza, dispiega il tuo braccio e trai in salvo gli inermi, getta nella polvere coloro che amano i troni per il proprio tornaconto.
Per la tua misericordia salva le vittime degli arroganti e fai rinascere la gioia.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Sof 3,14-18
Commento del 31/05/2024
Salmo da Is 12,2-3
Commento del 31/05/2023
Vangelo di Lc 1,46-55
Commento del 22/12/2023
"Ha rovesciato i potenti dai troni,
RispondiEliminaha innalzato gli umili".
Così il Signore commenta
la storia umana.
È il suo giudizio sulle nostre mire.
Dice da che parte sta.
Mescola le carte in tavola.
Ci permette così di ripartire.
È la sua sapienza.