Prima lettura del 12 settembre 2025

A colui che mi ha reso forte
1Tm 1,1-2.12-14

"Paolo, apostolo di Cristo Gesù per comando di Dio nostro salvatore e di Cristo Gesù nostra speranza, a Timòteo, vero figlio mio nella fede: grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù Signore nostro.
Rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù".

Paolo scrive a Timoteo definendolo "figlio mio nella fede". Il suo nome in greco significa "colui che onora Dio" ed è il primo vescovo di Efeso.
L'apostolo lo ha avuto compagno nei suoi viaggi missionari e ora lo riconosce come autorevole capo della comunità. Gli scrive per confortarlo e incoraggiarlo nel suo servizio ai fratelli nella non facile transizione dal paganesimo al Vangelo del Cristo. 
Nella pagina che meditiamo l'Apostolo, con franchezza e senza nascondersi, va con il ricordo alla sua storia di persecutore dei cristiani. Poteva rimanere come un'onta sulla sua figura, invece è riletta come tappa di misericordia sperimentata e confermata.
Per grazia è diventato testimone audace e infaticabile di Gesù e del suo Vangelo, annunciatore speciale tra le genti pagane della misericordia offerta a tutti gli uomini e le donne del mondo. 

"Rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me".
Paolo è pieno di gratitudine per quello che il Signore ha operato nella sua vita! Nonostante combattesse i cristiani, il Cristo lo ha chiamato a servirlo mediante l'annuncio della salvezza immeritata e gratuita.
Penso che la stima per ciò che siamo, la spinta a realizzarsi nel bene, nasca da un primo sguardo di fiducia e cresca esponenzialmente se la fiducia di chi ci ama non viene mai meno.
Questo amore incondizionato, ricevuto quando sicuramente non lo meritava, è stata la forza che lo ha sostenuto nelle tante fatiche missionarie, per fare nascere comunità cristiane ricche di doni.

"Che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento".
Prima di missionario e testimone del risorto, Paolo è stato convintissimo e radicale fariseo, considerando Gesù e il Vangelo come una eresia, come un offesa alla santità di Dio. Da qui ad essere persecutore attivo e cacciatore acerrimo di cristiani, il passo è breve!
Eppure il miracolo lo ha compiuto il Signore, che si è chinato a raccoglierlo senza che prima si ravvedesse, senza una sua volontà a convertirsi.
Quella di Paolo non è fede per sentito dire o per tradizione, ma esperienza viva, nata nella suo dramma personale che diventa benedizione per molte generazioni di cristiani fino a noi.
Ci dice molto questa conversione narrata più volte dall'apostolo Paolo, come memoriale di un Amore che si cura anche dei bestemmiatori, dei persecutori e dei violenti per realizzare il suo progetto salvifico destinato all'umanità intera.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 1Tm 1,1-2.12-14
Commento del 10/09/2021

Salmo 16 (15),4-5
Commento del 08/06/2022

Vangelo di Lc 6,39-42
Commento del 09/09/2022

Commenti

  1. "Rendo grazie a colui
    che mi ha reso forte".
    Mi ricordo della mia fragilità
    e nasce nel cuore gratitudine.
    So di essere debole
    ma nel Signore trovo forza.
    Sono grato per tutto e per tutti.

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  2. Considerato degno...
    Degno di cosa?Di nulla.
    Sono stato giustificato...per questo vivo,parlo sento...
    È tutto regalato da TE
    Grazie

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  3. Grazie Signore per avermi salvato 🙏🙏

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