Vangelo del 30 settembre 2025
"Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio".
Gli amici di Gesù, Giacomo e Giovanni, i più vicini a lui insieme a Pietro, in questa vicenda sembrano impazziti! In effetti vorrebbero difendere Gesù dagli "infedeli", un compito che nessuno gli ha chiesto.
Mettersi a difesa di Dio fa nascere tra noi esseri umani le più grandi follie della storia. Per difendere lui si offende l'umanità, la si disprezza, la si uccide. Per tutelarne la santità sappiamo le nefandezze perpetrate dall'inquisizione, dalle crociate, dai massacri nelle missioni dell'America latina e tanti altri orrori, purtroppo.
Gesù non ha dubbi nel rifiutare tutto questo. Il suo rimprovero ci toglie per sempre l'illusione presuntuosa di essere chiamati a difesa dell'Altissimo.
"Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso".
Samaria e Gerusalemme sono al tempo di Gesù due poli di fede e religiosità aspramente contrapposti, ma non si può, in nome dello stesso Dio, combattersi. È solo follia umana, la fede non c'entra, anzi è calpestata la volontà divina di salvezza universale.
I discepoli vengono mandati avanti al Maestro "a preparargli le strade" (Lc 1,76) compito profetico, annuncio del Regno che viene per tutti.
Preparare i cuori alla presenza (in greco "parusia") dello Sposo, del Veniente in mezzo al popolo, è un servizio meraviglioso.
Non c'è spazio per altro, non è burocrazia, non è un giogo servile. È aver scoperto la gioia dell'incontro e contagiarne i fratelli.
"Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme".
Che colpo per gli ardimentosi discepoli che si illudevano di vedere tutte le porte spalancate per l'arrivo del Messia tanto atteso! Non si riescono a capacitare che ci sia qualcuno che non voglia accogliere la Buona Notizia, tanto gratuita quanto immeritata!
Eppure nella nostra storia umana tutte le cose belle sono attraversate dell'ombra drammatica dell'incomprensione, del rifiuto, della diffidenza, della rivalità.
Gesù non si fa illusioni e conosce bene la durezza del cuore, la stoltezza, la resistenza all'ascolto.
I Samaritani non lo ricevono, non vogliono ascoltarlo, per il solo fatto che conoscono la direzione del suo cammino. Gerusalemme è la città del tempio e loro se ne sono fatti un'altro sul monte Garizim (cfr. Gv 4,19).
Gesù si rifiuta di condannare e "distruggere" come chiedono i due fratelli focosi. Semplicemente cambia direzione, si rivolge ad altre case, ad altre persone affamate di Parole che danno vita. Arriverà il momento in cui anche i Samaritani saranno disposti ad ascoltarlo e ad andare da lui (cfr. Gv 4,5-42).
Lasciar fare ai tempi che il Signore sceglie per aprire i cuori è una docilità che ci è richiesta, che ci disarma di fronte al rifiuto, che ci toglie dall'illusione di gestire noi l'evangelizzazione, rispettando le persone che incontriamo nel cammino verso il Padre.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Zc 8,20-23
Commento del 03/10/2023
Salmo 87 (86),1-3
Commento del 13/05/2025
Vangelo di Lc 9,51-56
Commento del 01/10/2024
Commento del 13/05/2025
Vangelo di Lc 9,51-56
Commento del 01/10/2024
Fammi deporre le mie armi!
RispondiEliminaAmen
Preparare
RispondiEliminaPreparare il mio cuore.
Preparare le strade.
Tutto è in attesa.
Tutti sono in attesa.
Cristo è la risposta.