Prima lettura dell'11 settembre 2025

 
La parola di Cristo abiti tra voi

Col 3,12-17


"Fratelli, scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi.

Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!

La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre".


Le esortazioni di Paolo, ai fedeli delle comunità fondate da lui, ci riempiono sempre di gioia, ci portano in una dimensione di riconoscenza, gratuità e lode che non è rivolta solo a Dio, ma che diventa la base della convivenza fraterna tra di noi.

Ci fa bene chiamare i fratelli "santi e amati".

Ci ricorda che la santità non viene dalla nostra bravura e rettitudine, che l'essere amati ha la sorgente in un amore più grande che ci sovrasta tutti. 

Non dipende quindi dalla nostra benevolenza, dalla nostra sopportazione, dalla nostra pazienza. 

La vita della comunità cristiana ha la sua fonte, la sua verità, e la sua forza in Dio Padre.


"La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza". 

La Parola è il nutrimento fondamentale e necessario per i discepoli di Gesù. 

Senza l'annuncio dai Profeti e di tutta la Scrittura, sarebbe muto il Logos diventato carne in Gesù. Tutta la profezia precedente ne parla, tutta la rivelazione porta a lui, come compimento e ricchezza di ogni grazia che risuona nel Vangelo. 

La Parola, il Verbo abita in mezzo a noi! Ha preso dimora stabile incarnata (cfr. Gv 1,14), impegnandoci del Cristo e lui di noi.

"Nella sua ricchezza", viviamo e veniamo portati al bene. Ricchezza nel senso più vero, intesa sia come abbondanza di doni, sia di profonda rivelazione da esplorare e accogliere.


"Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda".

La sapienza biblica è il gusto delle cose, quella sapidità che acquistano i nostri giorni, uno spessore di concretezza e di senso, che certe volte ci sfuggono, che si perdono nella frenesia del presente.

La sapienza è detta da Paolo come il collante nell'istruirsi e nel richiamarsi alla verità evangelica tra i credenti. 

È un lavoro da fare a vicenda, l'uno con l'altro, donando la sapienza ricevuta e ricevendola, ascoltandola dalle parole dei fratelli.


"Con salmi, inni e canti ispirati". 

Paolo nella sua concretezza di pastore della comunità indica in che modo vanno tenuti vivi la chiamata e i doni ricevuti. 

I Salmi sono preghiere ispirate con cui Gesù stesso ha pregato fino alla croce, e che, come ogni ebreo, sapeva a memoria. 

Non sono solo intuizioni di uomini sapienti, ma preghiere che il Signore sussurra nei nostri cuori e che da noi salgono a lui. 

Esprimono per noi quello che neanche noi riusciamo a dire, parole di comunione col Salvatore, vivificante dallo Spirito. 

Inni e canti ispirati si trovano largamente nelle lettere paoline e allargano la preghiera al mistero di Cristo. 


"Con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori".

L'apostolo indica anche lo spirito con cui vivere questa preghiera nella comunità: "con gratitudine".

Una volta in un ritiro mi è stato detto che la vera preghiera è la lode, il ringraziamento. Non avevo mai pensato veramente a questo aspetto che è fondamentale quando ci si mette davanti al Signore. 

Che fine fanno allora le invocazioni, le preghiere di miracoli, i desideri che vorremmo mettere nel cuore di Dio affinché li realizzi? 

Paolo dà l'indicazione in un'altra lettera :

"In ogni cosa rendete grazie; questa è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi" (1Tes 5,18).

Rendere grazie in ogni cosa mi viene difficile, lo penserei impossibile. 

Ma intuisco che è sicuramente un cammino, un compito che la Parola mi suscita e a cui mi porta se mi lascio guidare da lei.

Non si tratta di una preghiera formale, strettamente liturgica, ma quella che erompe dal cuore ricolmo di gioia.
Cantiamo a Dio nei nostri cuori, apriamoci al ringraziamento e alla lode. La nostra vita prenderà un'altra piega, il nostro cuore troverà conforto, e la pace sarà il frutto della gratitudine espressa e innalzata al Padre e ai fratelli.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:


Prima lettura di Col 3,12-17

Commento del 12/09/2019


Salmo 150

Commento del 18/11/2020


Vangelo di Lc 6,27-38

Commento del 12/09/2024


Commenti

  1. "La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza".
    Ricchezza: è vero detto della Parola di Cristo.
    Ricchezza di luce, di bene, di vita.
    La Parola è data
    come dono alla mia povertà.

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