Salmo del 6 settembre 2025

 
Porgi l'orecchio 
Sal 54 (53),3-4

"3 Dio, per il tuo nome salvami,
per la tua potenza rendimi giustizia.

4 Dio, ascolta la mia preghiera,

porgi l'orecchio alle parole della mia bocca".

Un piccolo cantico, un gioiello di preghiera. È il Salmo 54, un grido di aiuto nel dolore e nella persecuzione che sa esprimersi con fede profonda e autentico affidamento al Signore. 
Chi prega così non ha perso la speranza e sa che, affidarsi al Signore è sempre la via d'uscita da ogni angoscia. Un cuore nelle tempesta, un corpo nella fatica: tutta la vita di questo orante trova forza e conforto nella supplica.

"Dio, per il tuo nome".
Il Nome racchiude tutto un tesoro di vita e di luce. Sul Nome, sul Signore si appoggia il fedele per avere vita e luce in questo momento di grande sofferenza.
Invocare il Nome non è solo nominare il Padre, è renderlo presente, attingere fattivamente alla sua forza, beneficare dei suoi doni il presente.

"Salvami". 
La prima richiesta è la più radicale, e si potrebbe esplicitare con: "tirarmi fuori da questa situazione, aprimi una via di uscita, ridammi la vita piena e libera".
Tanti sono i guai che ci affliggono e alcune volte sembra non venirne fuori, come essere risucchiati in un vortice.
Invocare la salvezza è tirare su una mano e trovare l'appiglio, guardare in alto e trovare la Via d'uscita.

"Per la tua potenza rendimi giustizia". 
Al Signore e al suo potere il salmista grida per l'ingiustizia di una vita che non riesce a trovare un approdo sicuro.
Beato chi ha sperimentato la potenza del giusto giudice che non condanna, ma che giustifica, che non infligge pene, ma lenisce ferite.
Noi rendiamo grazie al Signore perché lui ha reso giustizia alla nostra sofferenza.

"Dio, ascolta la mia preghiera". 

L'atto di fede nel Dio vivente che ascolta e parla poggia sulle solide basi del suo Nome, fedele e giusto.
Il nostro Dio è comunione, relazione d'amore e mai impassibile, non distante, non indifferente.
A lui ci si rivolge certi del suo ascolto e della sua com-passione alle nostre angustie.

"Porgi l'orecchio alle parole della mia bocca".

Per la Scrittura le orecchie sono il vero punto di contatto tra Dio e i suoi figli. Infatti costantemente si sollecita l'Israele biblico a porgere l'orecchio alle Parole del Signore. Nello stesso tempo il popolo invoca Dio affinché abbia un orecchio attento alla sua preghiera.
Quando due orecchie sono volte l'una verso l'altra, le incomprensioni si azzerano, la comunicazione diventa efficace, le distanze si dissolvono.
È volontà del Padre incontrarci, capirci vicendevolmente, entrare in relazione intima e profonda.
Per sua volontà, sul suo Nome siamo resi giusti e salvi!

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Col 1,21-23
Commento del 09/09/2023

Salmo 54 (53)
Commento del 07/09/2019

Vangelo nella versione di Mc 2,23-28
Commento del 16/01/2024


Commenti

  1. Ascolta la mia preghiera!
    Si
    Fallo sempre
    Orientami all'ALTRo,al fratello che non ha........
    Speranza,Pace,Fede,non ha dove poggiare il capo....
    non ha da mangiare.......

    RispondiElimina
  2. "Salvami".
    Parola semplice.
    Parola solo per Dio.
    Lui solo salva.
    Ogni preghiera contiene,
    nascosta, questa parola.

    RispondiElimina

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