Seconda lettura del 14 settembre 2025

Ogni lingua proclami
Fil 2,6-11

"Cristo Gesù, 
pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre".

Paolo ci consegna un prezioso inno della comunità cristiana delle origini. 
Il tema è l'abbassamento del Cristo, vero apice della divinità che non rimane relegata lontana dall'umanità guardando distaccata dai cieli.
Da questa volontà per noi stupefacente che non rifiuta nulla di noi, arrivando alla morte infamante come un malfattore, il Cristo ci ha rivelato ciò che il Padre desidera, la sua benevolenza che non aspetta contraccambio ma che ci precede, ci sorpassa e sovrabbonda in amore.
L'abbassamento non è più segno di mortificazione e fallimento, ma il percorso glorioso che il Padre conclude con l'innalzamento del Cristo al più alto degli onori, come vincitore della morte e liberatore dell'umanità. E così davanti alla croce, rimasti muti e annichiliti da una volontà così distruttiva per amore nostro, si apre la bocca allo stupore e alla lode.

"Nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra". 

Ogni potere, ogni altra autorità, ogni forza diviene secondaria e sottomessa a questo amore sublime.
Le pretese di auto salvezza, di merito e vanto si frantumano contro questa scelta così radicalmente amante.
Le gambe ritte, di chi si illudeva di comprendere tutto dall'alto della sapienza umana, si piegano e vacillano. Ogni intelligenza e logica umana tracima a terra, riconoscendo che questa via impensata e mai voluta, è l'unica che ci salva.
Cosa mostra tanto amore e tanta sofferenza? Mostra la gloria di Dio, il suo vero volto, la logica che non è nostra ma l'unica che salva il mondo!

"Ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre."

Il Cristo non appartiene solo ai cristiani, ma è dono di Dio Padre all'intera umanità, all'universo intero. Ci è stato dato, come Signore, un Salvatore che ha percorso il suo cammino di abbassamento e innalzamento affinché l'ultimo degli uomini e delle donne della terra possa dire: lo ha fatto per me! Perciò esultiamo per il bene ricevuto ed esaltiamo la meravigliosa opera di Dio che non si svolge secondo criteri umani, annunciandola ad ogni fratello e sorella. 
A Gesù e al Padre va la nostra gratitudine, la nostra lode, il nostro amore.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Nm 21,4-9
Commento del 28/05/2023

Salmo 78 (77),1-7
Commento del 15/01/2021

Seconda lettura di Fil 2,5-11
Commento del 05/11/2024

Vangelo di Gv 3,13-17
Commento del 14/09/2021

Commenti

  1. "Ogni lingua proclami:
    «Gesù Cristo è Signore!»,
    a gloria di Dio Padre."
    È bello cantare la fede.
    È bello dar lode al Signore.
    È bello riconoscere l'Amore.

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  2. Lode gloria e onore a te Cristo Gesù 🙏🙏

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  3. FACENDOSI obbediente.
    Obbedienza;
    "rispetto, ossequio, sottomissione, disciplina, osservanza, acquiescenza e ottemperanza".
    LUI poteva,può tutto.......
    Si fa obbediente...
    Si
    Tutto può realizzare ,ma si fa obbediente,si ;
    obbedisce fino alla morte ,si alla Croce.
    Fammi avere SEMPRE come i filattèri questa IMMAGINE davanti ai miei occhi!
    Amen

    RispondiElimina

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