Salmo del 26 luglio 2023
"18 Nel loro cuore tentarono Dio,
chiedendo cibo per la loro gola.
19 Parlarono contro Dio,
dicendo: «Sarà capace Dio
di preparare una tavola nel deserto?".
Fede e incredulità, fiducia e dubbio, convivono in ogni cuore. Prenderne coscienza è già un passo avanti verso la nostra verità, anche se facciamo fatica, da credenti, ad accettare ciò che consideriamo "mancanza di coerenza".
È inaccettabile saperci falliti e inaffidabili, ma la Scrittura è di un realismo disarmante e ci mette spesso davanti a situazioni che sfidano la nostra idea astrattamente romantica della vita.
Il Salmo 78 è una lunga meditazione sapienziale sulla storia che Dio ha fatto con il suo popolo. Non è quindi solo descrizione storica ma occasione di riflessione, di memoria e di lode per le opere meravigliose da lui compiute.
Le alterne vicende di fede dell'antico Israele illuminano la nostra esperienza di fede soggetta ad alti e bassi, come del resto ogni altra cosa della vita.
"Nel loro cuore tentarono Dio,
chiedendo cibo per la loro gola".
Siamo in pieno deserto, dopo un cammino già tanto lungo; gli ebrei sono in fuga da nemici potenti e in lotta da pericoli che la natura presenta ad ogni passo.
Le forze vengono meno, delusione e fatica rendono tutto più difficile. Il grido della preghiera non nasce dal desiderio di Dio ma dalla fame.
È la durezza della vita a spingerli a pregare, a chiedere soddisfazione dei bisogni materiali. Il Salmo chiama tutto ciò "tentare Dio" perché chiedono solo cibo che sazia lo stomaco vuoto.
In Egitto erano manovalanza schiavizzata, ma comunque sfamati dal loro padrone, il faraone. Sarà Dio altrettanto bravo? Si occuperà concretamente e gratuitamente dei loro bisogni?
Il confronto con il faraone è continuo, gli idoli non abbandonano facilmente il cuore, specialmente se è in preda alla paura della morte.
dicendo: «Sarà capace Dio
di preparare una tavola nel deserto?»".
Ognuno di noi conosce il senso di sbandamento e il dolore di questi momenti, ognuno di noi si vergogna di certe preghiere troppo materiali, interessate.
È in questa tempesta che spunta la domanda su Dio e sulla sua capacità di renderci felici, di farci del bene. È una preghiera "brutta" ma pur sempre una preghiera che avrà una sua risposta.
Il Signore è paziente e misericordioso, non ci lascia nello smarrimento e nella sfiducia. La Scrittura ce lo conferma: parlare a Dio mettendo in dubbio la sua efficacia, mettersi contro e gridare il proprio turbamento, è ancora preghiera!
In questo brano si dice che "parlarono": è tutto un popolo a dibitare sull'efficacia del niovo condottiero, del Signore che si è dimostrato forte nel guidarli, ma non sanno se sarà così efficace nel nutrirli, giorno dopo giorno, esigenza dopo esigenza.
Attraverso il cibo passa l'amore: questa certezza ci viene da bambini, dai nostri genitori che ci hanno accudito e cresciuto. È un'esperienza fondante che parla di cura, di premura, di dedizione.
Sappiamo la miriade di dubbi e bisogni che ci destabilizzano ogni giorno. "Sarà capace Dio" di reggerci e di provvedere?
Un altro bellissimo Salmo ci viene incontro rispondendo ai nostri timori:
"Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca" (Sal 23, 5).
Entriamo alla mensa, gustiamo e vediamo com'è buono il Signore!
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Es 16, 1-5. 9-15
Commento del 21/07/2021
Vangelo di Mt 13, 1-9
Commento del 20/07/2022
«Sarà capace Dio
RispondiEliminadi preparare una tavola nel deserto?».
Parole di un cuore nella notte.
Preghiera di una fede nella prova.
Voce di una paura.
«Sarà capace Dio
di preparare una tavola nel deserto?».
Nel silenzio attendo una risposta.
«Nulla è impossibile a Dio».
Parlarono contro Dio
RispondiEliminaSignore pietà di me,quando non parlo bene di un fratello, figlio Tuo.
Donami pacatezza e miele sulla bocca
Grazie