Prima lettura del 17 luglio 2023
"In quei giorni, sorse sull’Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe. Egli disse al suo popolo: «Ecco che il popolo dei figli d’Israele è più numeroso e più forte di noi. Cerchiamo di essere avveduti nei suoi riguardi per impedire che cresca, altrimenti, in caso di guerra, si unirà ai nostri avversari, combatterà contro di noi e poi partirà dal paese».
Perciò vennero imposti loro dei sovrintendenti ai lavori forzati, per opprimerli con le loro angherie, e così costruirono per il faraone le città‑deposito, cioè Pitom e Ramses. Ma quanto più opprimevano il popolo, tanto più si moltiplicava e cresceva, ed essi furono presi da spavento di fronte agli Israeliti.
Per questo gli Egiziani fecero lavorare i figli d’Israele trattandoli con durezza. Resero loro amara la vita mediante una dura schiavitù, costringendoli a preparare l’argilla e a fabbricare mattoni, e ad ogni sorta di lavoro nei campi; a tutti questi lavori li obbligarono con durezza.
Il faraone diede quest’ordine a tutto il suo popolo: «Gettate nel Nilo ogni figlio maschio che nascerà, ma lasciate vivere ogni femmina»".
C'è un simbolo nella cena pasquale ebraica che mi ha sempre incuriosito: l'uovo sodo.
Da sempre l'uovo è usato per il suo significato di rinascita e fecondità racchiusa in un guscio, che presto mostrerà il suo frutto.
Ma una spiegazione che ho sentito sull'uovo della pasqua ebraica fa pensare: rappresenta Israele che più è nel fuoco della prova e più si indurisce e si irrobustisce.
È una riflessione d'Israele che dovremmo fare nostra. Le difficoltà che facciamo di tutto per evitare, nascondendole e non affrontandole, possono diventare una risorsa esistenziale preziosa.
Per quanto il dolore ci possa segnare, nulla ferma la crescita e il progetto del Signore. A lui si può affidare la vita certi che la farà fruttificate e rinascere in pienezza.
"Quanto più opprimevano il popolo, tanto più si moltiplicava e cresceva, ed essi furono presi da spavento di fronte agli Israeliti".
Che beffa per un paese come l'Egitto, una super potenza, spaventarsi davanti ai bambini nati da un gruppo minoritario e per giunta di schiavi! Stranamente wuesti ultimi più erano oppressi e più si moltiplicavano!
È una storia che ci suona più che attuale, che dà voce alla paura dell'opulento occidente: da una parte sfrutta i paesi del terzo mondo, facendone bacino per i lavori usuranti e degradanti che gli occidentali non vogliono fare e poi cade nel panico e si riempie di astio verso i tanti impoveriti che lo "invadono"!
La Bibbia ridicolizza ogni potere umano illuso di grandezza, ma in effetti fragile e limitato, ed esalta l'unico potere, quello del Signore, che stravolge l'idea di potenza con l'abbassamento dei ricchi e l'esaltazione degli umili.
"Per questo gli Egiziani fecero lavorare i figli d’Israele trattandoli con durezza."
La schiavitù è il frutto della paura e gli egiziani, come tutti coloro che hanno la pretesa di essere i padroni, la impongono a coloro che sono considerati, pur dopo 400 anni, sempre stranieri!
Nessuna scelta politica, solo ideologia mossa da paura di un gruppo incapace di accettare il cambiamento o di fermarlo. La storia avrebbe tanto da insegnarci!
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Es 1, 8-14.22
Commento del 15/07/2019
Salmo 124 (123)
Commento del 28/12/2020
Vangelo di Mt 10, 34-11,1
Commento del 12/07/2021
"Quanto più opprimevano il popolo, tanto più si moltiplicava
RispondiEliminae cresceva".
È la forza degli inermi.
Il fallimento dei potenti.
È un paradosso in cui c'entra Dio.
Il Signore abbassa i potenti
ed esalta gli umili.
"Quanto più opprimevano il popolo, tanto più si moltiplicava
e cresceva".
Il fuoco cuoce il pane.
Il fuoco rende solida l'argilla.
Il fuoco rende forti i credenti.
"Quanto più opprimevano il popolo, tanto più si moltiplicava
e cresceva".
«Gettate nel Nilo ogni figlio maschio che nascerà, ma lasciate vivere ogni femmina».
RispondiEliminaAnche questo sembra un paradosso per i tempi che viviamo.
Ma se riflettiamo bene,questa sorta di subliminale tolleranza per i maschi c'è ancora oggi.
Signore stana in me qualche residuo ancora presente di questa atavica considerazione delle femmine.
Amen