Salmo del 20 luglio 2023

Rese molto fecondo il suo popolo
Sal 105 (104),24-26

"24 Ma Dio rese molto fecondo il suo popolo, lo rese più forte dei suoi oppressori.

25 Cambiò il loro cuore perché odiassero il suo popolo e agissero con inganno contro i suoi servi.

26 Mandò Mosè, suo servo, e Aronne, che si era scelto:

27 misero in atto contro di loro i suoi segni e i suoi prodigi nella terra di Cam".

Ricorda e prega: è il motto che riassume la spiritualità del Salmo 105 che ripercorre in modo poetico e profetico le avventure di Israele e ne trae occasione di benedizione e di lode. Meditazione e preghiera sono un tutt'uno quando si ha la Sacra Scrittura tra le mani.
I versetti iniziali ci indicano un vero programma:
"Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome, proclamate fra i popoli le sue opere.
A lui cantate, a lui inneggiate,meditate tutte le sue meraviglie" (Sal 105,1-2).

Rendere grazie, invocare, proclamare, cantare, meditare: una ricca mensa di preghiera è imbandita per il cuore credente che guarda alle esistenze di tutti come storia di salvezza.
I versetti che meditiamo si soffermano su Mosè e l'opera prodigiosa di Dio che con braccio teso ha liberato il suo popolo schiavo in Egitto.

"Ma Dio rese molto fecondo il suo popolo, lo rese più forte dei suoi oppressori".
È il paradosso dei poveri di Jhavè, che nonostante la schiavitù, il lavoro duro e la persecuzione, non viene piegato.
Per intervento di Dio il popolo diventa fecondo e numeroso tanto da impensierire gli egiziani. È scritto nel libro dell'Esodo:
"Ma quanto più opprimevano il popolo, tanto più si moltiplicava e cresceva, ed essi furono presi da spavento di fronte agli Israeliti" (Es 1,12).
La super potenza si sente minacciata dal suo interno: è il primo effetto dell'intervento di Dio, che apre una breccia nell'illusoria e fragile sicurezza del popolo padrone.

"Cambiò il loro cuore perché odiassero il suo popolo e agissero con inganno contro i suoi servi".

Dall'insicurezza e paura ne nascono avversione e scelte crudeli.
Si è spezzato un terribile e tacito patto tra oppressore e oppresso che prepara ad un necessario cambiamento. 
La sfiducia e la paura reciproca apriranno la porta della fuga al popolo esasperato e sofferente.

"Mandò Mosè, suo servo, e Aronne, che si era scelto".
Il Signore ascolta il grido del popolo e manda l'uomo della provvidenza, Mosè, e il fratello Aronne, il suo assistente davanti al faraone.
È una sinergia potente a favore del popolo ed è un parto accompagnarlo verso la libertà.
L'anziano Mosè, salvato dalla morte proprio dalla figlia del faraone, cresciuto a corte, scappato perché ricercato per omicidio, ora torna come incaricato speciale del Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe. Tante vite in una!

"Misero in atto contro di loro i suoi segni e i suoi prodigi nella terra di Cam".
Sono qui evocati i segni prodigiosi che Mosè e Aronne compiranno davanti alla corte egiziana e ai suoi maghi e che sbaraglieranno le sicurezze del faraone.
Sono segni che solo Dio può mostrare, che azzerano le velleità di chi si illude del suo potere e della sua forza.
Il faraone sarà accompagnato a riconoscere la sua impotenza, la sua illusione crollerà miseramente e allora sarà possibile scrivere una storia personale e vera anche con gli egiziani. 

È una storia paradossale quella che ci lascia la Scrittura, che ribalta tutti i nostri parametri da libri di storia che ci parlano solo di reperti archeologici come le piramidi e di dinastie potenti come quelle dei faraoni.
Un popolo piccolo, schiacciato tra grandi potenze, più volte fatto schiavo, è il centro delle attenzioni di Dio, reso fecondo come un raccolto copioso di generazioni che daranno il Messia all'umanità. 
È un rendere grazie e un memoriale per la nostra vita: niente è impossibile a Dio, neanche rialzare la nostra semplice e nascosta storia e renderla grande, nella consapevolezza di essere salvata e liberata.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Es 3,13-20
Commento del 15/07/2021

Salmo 105 (104),1-15
Commento del 06/07/2022

Vangelo di Mt 11,25-30
Commento del 29/04/2022

Commenti

  1. "Ma Dio rese molto fecondo il suo popolo, lo rese più forte dei suoi oppressori".
    Quando sono debole
    sono forte.
    Mi vanterò
    della mia debolezza.
    Il Signore fa meraviglie.
    "Ma Dio rese molto fecondo il suo popolo, lo rese più forte dei suoi oppressori".
    Innalza gli umili
    e abbassa i superbi.
    È la forza dei poveri.
    È la confusione dei potenti.
    "Ma Dio rese molto fecondo il suo popolo, lo rese più forte dei suoi oppressori".

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  2. Rendete grazie al SUO Nome
    Si
    Sempre
    Grazie per la Tua presenza anche qui in questa fase,sei con me
    Mi dai capacità di dimorare con TE ,stare e fare con TE
    Rendo sempre grazie al mio Signore
    Amen

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  3. Signore
    ogni mio respiro ti è caro,
    sei sempre in ascolto:
    nei momenti di difficoltà
    Ti trovo sempre lì a sostenermi
    Grazie.

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