Salmo del 7 luglio 2023

Gioisca della gioia
Sal 106 (105),4-5

"4 Ricòrdati di me, Signore, per amore del tuo popolo,
visitami con la tua salvezza,

5 perché io veda il bene dei tuoi eletti,
gioisca della gioia del tuo popolo,
mi vanti della tua eredità".


All'amore fedele di Dio spesso Israele risponde con un cuore indurito e inasprito dalle vicende della sua storia non certo facile e se ne allontana con l'infedeltà, irretito com'è dagli dei pagani più "a buon mercato", che non cercano una relazione stabile, ma che comprano con sacrifici per mettere a posto la coscienza.
Il popolo dell'ascolto cade nel più grande peccato, quello di tapparsi le orecchie ad ogni parola d'amore e il Salmo 106 è il canto che confessa il fallimento della propria vocazione, unica nella storia.
Ripercorrere una storia di peccato è sempre difficile ma il Salmo lo fa con la grazia della fede e con la speranza che emerge facendo memoria della fedeltà amorevole del Padre.

"Ricòrdati di me, Signore, per amore del tuo popolo".
Ricordandolo a Dio, Israele lo ricorda a sé stesso. E' un'invocazione che non è mai inutile fare.
Il Signore si ricorda di noi? Certamente, sempre, ma siamo noi che abbiamo bisogno di sentirlo nella preghiera, di ripeterci le parole che la Scrittura sussurra alla nostra paura e ai nostri dubbi.
La fede fa leva sulla fedeltà di Dio: noi infedeli, con la memoria corta, propensi a vivere indipendenti da tutto e tutti, abbiamo bisogno che la fede innestata nel nostro cuore faccia sentire quel legame indissolubile col Creatore e Salvatore che non tramonta mai.

"Visitami con la tua salvezza".
Frase molto intima e sponsale!
La visita di Dio porta sempre salvezza, come per Israele visitata in Egitto dal Dio dei padri che la fa figlia, come nel Vangelo in cui la gioia è incontenibile e prorompe in canto: "Benedetto il Signore; Dio d'Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo" (Lc 1,68).
Oggi nella preghiera ripetiamo questo invito personale, profondo, viscerale: "Visitami"!
Gli occhi si aprano e lo riconoscano come lo sposo, come l'Amore che ci ha fatto e ci attende.

"Perché io veda il bene dei tuoi eletti".
Abbiamo bisogno di occhi nuovi, della visione di Dio sulla realtà! Siamo terrorizzati da catastrofi, pandemie incontrollabili, mali subdoli e infidi.
Siamo malati d'amore (cfr. Ct 2,5), abbiamo bisogno che l'amore ci sostenga, che si apra un orizzonte di bene e benedizioni dette e ricevute.
I prodigi del Signore dei tempi passati hanno senso se possono essere sperimentati oggi, ancora una volta nella nostra vita che lo invoca, bisognosa di liberazione.
Il desiderio della fede è di essere testimoni dell'amore, apostoli, inviati, a tutti coloro che lo cercano, che sono affamati e assetati di lui. Per vedere il bene, per gioire di essere eletti: questa la nostra necessità quotidiana, costante.

"Gioisca della gioia del tuo popolo".
Facciamo tutti esperienza di come parole, condivisioni, pensieri possano contagiare chi ci sta vicino, sia nel bene che nel male.
La gioia è generatrice di nuova gioia. Joseph Ratzinger parlava del "coraggio della gioia, che diventa a sua volta impegno perché anche gli altri possano gioire e ricevere il lieto annuncio”.
E Papa Francesco aggiunge: "La gioia è un dono del Signore. Ci riempie da dentro. È come una unzione dello Spirito. E questa gioia è nella sicurezza che Gesù è con noi e con il Padre”.

Entrare nella gioia è il respiro del fedele: che io "mi vanti della tua eredità"!
Questo il vanto di chi fa parte di un'avventura più grande di sé, della sua famiglia, della sua nazione.
Abbiamo una patria che ci raccoglie tutti, che è eredità comune, che ha un solo Padre che ama senza distinzioni e confini.
Possa io vantarmi sempre con i miei fratelli di essere eredità di Dio, di vedere la gioia fiorire su labbra prima stanche e sfiduciate, di gustare la pace in vite segnate da guerre profonde.
Il Signore visita i suoi figli, li porta alla gioia, fa vedere il bene: questa sia la memoria passata e l'esperienza presente che accompagna la nostra storia.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Gn 23,1-4.19; 24,1-8.62-67
Commento del 02/07/2021

Salmo 106 (105),1-12
Commento del 18/03/2021

Vangelo di Mt 9,9-13
Commento del 21/09/2022


Commenti

  1. "Visitami con la tua salvezza".
    È l'invocazione nascosta
    dentro ogni preghiera.
    Visitami Signore,
    ospite gradito,
    atteso,
    sperato.
    Salvezza, ha mille nomi,
    è speranza di vita,
    di pace,
    di eternità.
    "Visitami con la tua salvezza".

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  2. Ricordati di me
    Lo dico a me;ricordati del Tuo papà
    Ricordati che LUI ti guida sempre e fa di te ,quello che dona anche oggi
    Amen

    RispondiElimina

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