Prima lettura di domenica 10 luglio 2023
Umile, cavalca un asino
Zc 9,9-10
"Così dice il Signore:
«Esulta grandemente, figlia di Sion,
giubila, figlia di Gerusalemme!
Ecco, a te viene il tuo re.
Egli è giusto e vittorioso,
umile, cavalca un asino,
un puledro figlio d'asina.
Farà sparire il carro da guerra da Èfraim
e il cavallo da Gerusalemme,
l'arco di guerra sarà spezzato,
annuncerà la pace alle nazioni,
il suo dominio sarà da mare a mare
e dal Fiume fino ai confini della terra»".
Perché la figura del re è così presente e importante sia a livello sociale che nella teologia biblica d'Israele? Sicuramene non è perché per tradizione gli ebrei sono monarchici, ma perché il re è unto, segno della presenza del Signore, servo anch'esso dell'unico vero Re del popolo.
I profeti spesso erano in contrapposizione alle idee del re seduto sul trono, per i tanti sbagli dovuti all'euforia del potere, da redarguire alla luce della Parola di Dio. Ogni re storico è deludente rispetto all'attesa e alla promessa della fede nel Signore.
Zaccaria, come tutti i profeti, mostra un re futuro, portatore di giustizia e di pace, un re che non opprime ma che viene per liberare e consolare il suo popolo.
"Esulta grandemente, figlia di Sion.
giubila, figlia di Gerusalemme!".
Il profeta parla e già il tempo di esultare è arrivato. L' annuncio è attesa che fa pregustare la felicità prossima.
Eppure Zaccaria parla ad un Israele sfiancato e demoralizzato. Siamo verso il 520 a. c. e il popolo è tornato al suo monte Sion, a Gerusalemme, dopo l'esilio babilonese.
In una patria saccheggiata e col Tempio distrutto, avendo perduto tutti i suoi segni sacri e l'identità di nazione protetta da Dio, c'è poco da rallegrarsi.
Solo la voce profetica riesce ad alzarsi in mezzo a tanta desolazione e a parlare di esultanza e di giubilo incontenibile.
Danza, canto, silenzio adorante: in tutti i modi possibili i figli rientrati sono invitati a far palpitare ancora il cuore.
Gli israeliti hanno perso tutto, ma è finito il tempo di oscurità e sta germogliando un tempo di luce, anche se ancora non se ne sono accorti (cfr. Is 43,19).
"Ecco, a te viene il tuo re".
L'esultanza si concretizza per l'arrivo del proprio re, non un re qualsiasi, ma quello atteso da sempre, desiderato profondamente, diverso da chiunque altro, unico.
È il momento in cui si tira in sospiro di sollievo e la bocca si apre finalmente al sorriso.
"Egli è giusto e vittorioso,
umile, cavalca un asino,
un puledro figlio d'asina".
Che re strano! Come nessuno dei grandi re d'Israele, non malato di potere come Saul, non guerriero sanguinario come Davide, non pomposo e ricco come Salomone
Re giusto, vittorioso, umile, pacifico: si direbbe più un profeta che un regnante!
Cavalcando un animale non adatto alla guerra ma ai lavori umili della campagna, mostra da subito che non vuole opere distruttive ed egemoniche, ma solo quelle di sostegno, accompagnamento, aiuto per una ricostruzione di dimore accoglienti e di cuori rinfrancati.
È giusto perché giustifica, rende giusti, ridona il mal tolto, fa giustizia nella distruzione totale.
È vittorioso perché ama e perciò vince sempre sul male, sulla rabbia, sull'angoscia, sulla morte.
Infine è umile, perché si è scelto l'ultimo posto, quello del servizio a chi ama.
Zaccaria vede lontano e annuncia il nostro Re, quello che conosciamo bene, colui che per rifiutare ogni imposizione, ogni dominio e ogni sopruso è entrato a Gerusalemme cavalcando un'asina, sapendo di iniziare la processione verso la sua morte (cfr. Mt 21,1-7).
Annunciando la pace, la misericordia e la riconciliazione, ha rivoluzionato l'immagine del Re, del Signore e del Padre.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Zc 9,9-10
Commento del 05/07/2020
Salmo 145 (144),10-12
Commento del 24/08/2022
Seconda lettura di Rm 8,1-11
Commento del 23/10/2021
Vangelo di Mt 11,25-30
Commento del 29/04/2022
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Seconda lettura di Rm 8,1-11
Commento del 23/10/2021
Vangelo di Mt 11,25-30
Commento del 29/04/2022
"Ecco, a te viene il tuo re".
RispondiEliminaBenedetto colui che viene.
Benedetto il mio Re.
Benedetto il suo regno.
"Ecco, a te viene il tuo re".
È ora il momento.
Viene e porta pace.
È il Re della mia vita.
"Ecco, a te viene il tuo re".
Il Signore è il mio Re.
Viene a me.
Maranatha, vieni Signore.
"Ecco, a te viene il tuo re".
Egli è giusto,vittorioso,umile
RispondiEliminaLa Sua umiltà è la vittoria
LUI che può tutto si manifesta con una dedizione totale per noi tutti
La SUA vittoria è il servizio
Donami lungimiranza nelle mie scelte,quello che mi rimane e mi gratifica è il DARE.
Amen