Seconda lettura di domenica 28 settembre 2025

Combatti la buona battaglia
1Tm 6,11-16

 "Tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.
Davanti a Dio, che dà vita a tutte le cose, e a Gesù Cristo, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo,
che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio,
il beato e unico Sovrano,
il Re dei re e Signore dei signori,
il solo che possiede l’immortalità
e abita una luce inaccessibile:
nessuno fra gli uomini lo ha mai visto né può vederlo.
A lui onore e potenza per sempre. Amen".

 
Nelle liturgie di questi giorni ci stiamo soffermando sull'insegnamento di Paolo che, con animo paterno, rivolge al suo discepolo Timoteo. 
L'apostolo incoraggia Timoteo a non ripiegarsi su sé stesso o a ricercare il proprio successo e la propria gratificazione, che gli impedirebbe di vivere il suo servizio verso la comunità che gli è stata affidata. 
La missione di coloro che sono al servizio dei fratelli è far fiorire i doni sparsi con generosità dal Signore.
Timoteo e la sua comunità seguono il Cristo nella misura in cui tengano lo sguardo rivolto al Regno, alla vita eterna promessa a tutti. E' un servizio privilegiato poter realizzare la chiamata ricevuta, vivere da figli, fratelli e testimoni di quell'Amore che il Signore dona senza sosta alla nostra umanità. 

"Tu, uomo di Dio, evita queste cose".
Nei versetti precedenti della lettera, l'attenzione era stata sull'avidità di denaro e sulle sue tristi conseguenze. 
Evitare ciò non è moralismo da puri, ma riconoscere che la riccheza accumulata ci toglie libertà e serenità, facendoci perdere di vista il cammino che realizzi la nostra vita. 
È un lavoro contnuo una vigilanza che assomiglia a quella di un contadino che strappa le erbacce dal suo campo per lasciare spazio affinché le piante buone crescano e fruttificano. 

"Tendi invece alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza". 
Anzicché la brama di possedere, Paolo indica una meta a cui tendere, quello che sappiamo essere più grande, più profondo, più bello e sempre arricchente. 
Come un padre amorevole, Paolo invita il suo discepolo a puntare in alto, a non ripiegarsi sul poco che si può realizzare nell'immediato. 
Avere davanti il traguardo che il Cristo ci ha mostrato nella sua vita ci mette in cammino, ci spinge a non affossarci, a rimanere sempre attenti e vigilanti. 
L'elenco che indica al discepolo arricchisce la realtà spirituale e umana che ogni persona dovrebbe coltivare con cura.

"Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni".
Questo piccolo programma spirituale è da tenere sempre presente. 
Spendersi, combattere, ribellarsi all'ingiustizia sociale, adoperarsi per il bene di chi vede violati tutti i suoi diritti è la buona battaglia della fede. Avere come orizzonte la vita eterna non può far dimenticare che al Padre si và insieme, che il senso ultimo del nostro cammino spirituale è sempre comunitario. 
Il combattimento spirituale, cioè la disponibilità a lasciarsi condurre dallo Spirito oltre le ristrettezze e fatiche del momento presente, è caratteristica fondamentale della vita di ogni credente. 
La nostra fede non è solo di questo mondo. Il nostro sguardo deve lanciarsi oltre il confine, oltre le nostre aspettative piccole e momentanee, oltre il limite del nostro orticello personale. 
È l'apertura del Cristo la dote di chi abbraccia ogni realtà umana prendendosene cura. Paolo ci spinge a testimoniare ciò che la grazia del Padre ha realizzato in noi, a riconoscere il soffio e la primavera dello Spirito che ci sostiene nel combattere il male e a tutelare le vite che ci sono state affidate.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Am 6,1.4-7
Commento del 25/09/2022

Salmo 146 (145),8-9
Commento del 10/11/2022

Seconda lettura di 1Tm 6,13-16
Commento del 18/09/2021

Vangelo di Lc 16,19-31
Commento del 20/03/2025

Commenti

  1. Abita una luce inaccessibile;Dio vive in una luce che è così forte, abbagliante che nessuno può avvicinarsi a Lui! E questo ci dice che è forte il contrasto con l’umanità,la SUA DIVERSITA'-
    Si
    E' quella,però, da cui si procede per il Buono per tutti,indistintamente.
    Quella "fonte"inesauribile che ci porta in una via appianata,piena di luce e che spesso NON vogliamo percorrere.
    Donami saggezza,lungimiranza;non farmi allontanare mai da TE.
    Amen

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  2. "Combatti la buona battaglia
    della fede".
    L'unica battaglia che produce pace, riconciliazione, compassione, benevolenza, speranza.
    Solo questa è la mia battaglia.

    RispondiElimina

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