Vangelo dell'1 novembre 2025 - Tutti i Santi
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli»".
Matteo nel suo Vangelo, al capitolo 5, ci fa sentire la voce di Gesù che proclama una novità scandalosa: Dio sta' dalia parte dei perdenti, degli esclusi. E' una buona notizia per chi si sente finalmente figlio, uno scandalo alle orecchie dei suoi ascoltatori che pensavano di essere gli unici prediletti, ai quali toccava "per forza" la salvezza!
Ma quel Dio che Gesù Cristo annuncia è differente: sta dalla parte di coloro che la tradizione religiosa giudica come rigettati e perduti per sempre.
Ascoltando con cuore disponibile le beatitudini si varca la porta del Regno, viene scombinata la nostra logica e si può finalmente gustare la vita come la vuole il Creatore.
"Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia".
Metti misericordia e troverai misericordia: chi garantisce che sarà così? Di solito è il contrario: chi perdona, chi non serba rancore, chi continua a dare fiducia ai suoi fratelli, la prende nelle scarpe!
Ma anche qui possiamo annunciare un Dio differente.
Offrendo misericordia ai nostri fratelli e alle nostre sorelle, già siamo nella misericordia, la tocchiamo con mano e ce ne rallegriamo perché ciò che cercavamo non è stoltezza, ma è dono possibile in noi e per gli altri.
"Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio".
Non ci illudiamo: il cuore puro non è quello che non pecca mai, che non ha macchie nell'intimo. Gesù non avrebbe sprecato Parole in una beatificazione irrealizzabile!
Il cuore puro è quello che accoglie Dio e scaccia gli idoli fasulli, quello che vive nella certezza di essere amato e per questo si apre alla grazia e alla lode
Coltivando la Parola cresce la docilità ad una volontà che ci trascende e si spalanca la visione del volto paterno e materno del Dio vivente.
"Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio".
Dio è la nostra pace, lo shalom dell'universo. Lavorare per la pace ci rende figli suoi, investiti di una nuova identità che cambia il nostro nome.
Troppe volte la risonanza di fronte alle atrocità della guerra o dei genocidi, fa esclamare che sarebbe meglio che la famiglia umana si distruggesse!
Ma chi desidera fortemente la pace la fa, anche senza sapere di essere figlio e figlia dell'unico Padre.
Ecco, fare la pace diventa la nostra nuova carta d'identità, ciò che ci caratterizza e che tutti possono leggere sul nostro volto.
La pace che è in Dio, non quella fasulla che serve come passerella di egocentrismo, si realizza certamente, sgomina i disegni dei potenti e si afferma come unica possibilità vitale per tutti i figli.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Ap 7,2-4.9-14
Commento del 01/11/2023
Salmo 24 (23),5-6
Commento del 20/12/2022
Commento del 20/12/2022
Seconda lettura di 1Gv 3,1-3
Commento del 01/11/2024
Vangelo di Mt 5,1-12a
Commento del 01/11/2022
Commento del 01/11/2022

"Beati gli operatori di pace".
RispondiEliminaLa pace si fa.
La pace aspetta opere,
fatti, parole.
Operare per la pace
è già pace.
Si, operiamo per la pace senza stancarsi mai 🙏🙏🙏
EliminaBeati...
RispondiEliminaTutti quando operiamo secondo la logica del ❤️
Amen