Prima lettura dell'11 novembre 2025
"Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità,
lo ha fatto immagine della propria natura.
Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo
e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.
Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio,
nessun tormento li toccherà.
Agli occhi degli stolti parve che morissero,
la loro fine fu ritenuta una sciagura,
la loro partenza da noi una rovina,
ma essi sono nella pace.
Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi,
la loro speranza resta piena d’immortalità.
In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici,
perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé;
li ha saggiati come oro nel crogiuolo
e li ha graditi come l’offerta di un olocausto.
Nel giorno del loro giudizio risplenderanno,
come scintille nella stoppia correranno qua e là.
Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli
e il Signore regnerà per sempre su di loro.
Coloro che confidano in lui comprenderanno la verità,
i fedeli nell’amore rimarranno presso di lui,
perché grazia e misericordia sono per i suoi eletti".
La Bibbia medita spesso sulla morte del giusto, di colui che è vissuto con fiducia nel Signore, in obbedienza alla sua Parola. e che la morte sembra portarlo via dal bene.
Non è così e il libro della Sapienza ne esalta anche la fine della vita terrena perché non è un passo verso il buio, non è perdita, ma approdo e guadagno di luce piena. Quello che sembra una sciagura agli occhi dei pagani che non credono nella Vita donata in pienezza, è invece coronamento della benedizione.
Il cammino di ogni giorno, con le gioie, le meraviglie e anche con le sue difficoltà, è un allenamento ad una vita più larga, piena, completa; il tempo ci è dato per imparare a crescere nell'amore.
"Agli occhi degli stolti parve che morissero,
la loro fine fu ritenuta una sciagura".
Che annuncio meraviglioso! Gli stolti, quelli senza sapienza, senza discernimento hanno gli occhi tappati dalla cecità dell'ovvio, del visibile che rimane parziale e limitato. Senza la luce della fede nella morte si vede solo l'irreparabile perdita di tutto.
In realtà il destino ultimo per noi non può esaurirsi nei pochi o lunghi anni in questo mondo. Sentiamo in noi che non può essere solo questo il nostro fine. La nostra meta vera è lo Shalom, la pace piena e definitiva, la vita che si protrae oltre l'orizzonte nel giorno senza tramonto.
"La loro partenza da noi una rovina,
ma essi sono nella pace".
La morte è vista da due versanti. Da una parte il nostro, quello dei vivi che registra l'esperienza dell'abbandono, della perdita, della mancanza dolorosa e lacerante; dall'altra chi attraversa l'ultima porta dei suoi anni, entra nella pace, quella vera (cfr. Gv 14,27) che solo colui che è lo Shalom dell'umanità può donare.
La fede ci traghetta oltre l'apparenza, ci apre gli occhi ad una luce che pian piano diventa sempre più vivida, rivelando il destino definitivo di ogni uomo e di ogni donna, l'arrivo alla stessa vita del Padre.
"Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi,
la loro speranza resta piena d’immortalità".
Anche i sapienti, i giustificati, i credenti subiscono le tragiche vicissitudini di tutti. I discepoli del Cristo non possono fare una strada diversa da lui che è passato attraverso la persecuzione, la sofferenza e la morte. Ma ciò che fa la differenza è come si vive ogni giorno, abitati da una solida speranza che spinge oltre la sofferenza presente.
E' una "speranza piena d'immortalità" la nostra!
Trovo che il libro della Sapienza ci dia la più vera definizione di questo dono che viene da Dio e che ci apre a lui!
Troppo spesso la nostra vita è raggrinzita nel contingente, nell'immediato, spaventata dalle tragedie che sembrerebbero buttare tutta l'umanità nelle tenebre. Ma aprire gli occhi all'oltre relativizza i problemi, facendoli vedere per quello che sono: inciampi che non hanno futuro, destinati a passare e a lasciare dietro di sé solo la preziosità di ciò che siamo veramente.
La speranza che cresce in noi sia "piena d'immortalità", piena della Parola di Vita, stracolma del dono immenso della Grazia del Salvatore.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Sap 2,23-3,9
Commento del 12/11/2019
Salmo 34 (33),19-20
Commento del 11/04/2024
Vangelo di Lc 17,7-10
Commento del 14/11/2023
Commento del 14/11/2023

"La loro partenza da noi una rovina,
RispondiEliminama essi sono nella pace".
Non fermarsi all'apparenza.
Vivere l'avventura interiore
dell'oltre.
Niente è come appare.
Occhi nuovi e sapienza
ci occorrono per vedere
veramente.
Vedere, sentire, accettare , perdersi completamente nella parola di Dio per comprendere il vero senso della vita e dell oltre🙏🙏🙏
EliminaColoro che confidano in lui comprenderanno la verità!
RispondiEliminaVerità
Se è quella del mondo,non è verità....
Confido in TE,nella TUA verità
l'UNICA
Aiutami ad essere veramente VERO!
Amen
La Tua Parola
RispondiEliminaSignore
mi guidi in questo giorno:
liberami
dai miei pensieri
e riempimi di Te,
della Tua Grazia.
🙏🙏🙏
RispondiEliminaLA TUA VERITÀ SIGNORE SIA LA MIA LUCE DI VITA PIENA 🙏🙏
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