Salmo del 26 marzo 2025

Annuncia a Giacobbe la sua parola
Sal 147,19-20

"19 Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.

20 Così non ha fatto con nessun'altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi".


Il Salmo 147, incorniciato da un bellissimo alleluia, è invito alla lode, alla gioia, alla festa: il Signore provvidente interviene nella nostra storia colmandola di opere meravigliose!
Con uno sguardo che parte da Gerusalemme e abbraccia tutto il creato, il salmista lo esalta per la cura e la forza con cui assiste i suoi figli. È una preghiera ricca di richiami alle grandi pagine sapienziali e profetiche della Scrittura.
Troppe volte siamo rinchiusi in un orizzonte angusto e ottuso che perde di vista la grande storia della salvezza intessuta per noi.
La preghiera autentica del Salmo ci fa tener conto della storia personale di ognuno che non può prescindere dalla storia di Dio con il suo popolo. In questo modo il nostro cuore e il nostro sguardo si allargano sempre di più a misura dell'immensità del creato e della volontà di portarlo alla pienezza.

"Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele".

Questa parola potente e creatrice di vita è proclamata su Giacobbe, che non qui è solo il patriarca, ma rappresenta tutto Israele.
Se ci si domanda in un periodo di confusione: "il Signore dov'è?", stiamo certi che, come in un eclissi, il buio è solo temporaneo e presto si mostra la potenza della luce che non si era mai spenta.
I giudizi del Signore sono una luce che risplende, la salvezza che rischiara il cammino, i decreti che stabiliscono l'eredità di Giacobbe stabile per sempre. L'annuncio, che mai si è zittito nei secoli, è partito dalle orecchie di Abramo e benefica noi oggi, discendenza che eredita i doni divini.

"Così non ha fatto con nessun'altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi".

Israele è cosciente di questo dono che lo ha investito sin dall'inizio, si sente privilegiato e figlio primogenito.
È un tesoro che il popolo dell'ascolto non si è fatto strappare ed è stata la sua forza che ha attraversato i secoli arrivando sino a noi.
Così il dono prezioso della primogenitura si è riversato sul nuovo Israele, sulla comunità universale nata dalla volontà del Padre che si rivela davanti a tutti i popoli.
L'ascensione di Gesù sarà il momento in cui questo dono non sarà esclusivo del solo Israele, ma si allargherà a tutti gli uomini per mezzo dello Spirito.
Dagli apostoli, dodici come le tribù del vecchio Israele, soffierà "fino agli estremi confini della terra" (At 1,8) per annunciare la Parola fino gli estremi confini di ogni cuore.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Dt 4,1.5-9
Commento del 23/03/2022

Salmo 147,12-13
Commento del 15/03/2023

Vangelo di Mt 5,17-19
Commento del 06/03/2024

Commenti

  1. "Annuncia a Giacobbe la sua parola,
    i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele".
    La Parola di Dio
    è parola necessaria.
    La Parola di Dio è Vita.
    Sazia il Cuore.
    Illumina la mente.
    Porta Pace.

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