Prima lettura del 15 marzo 2025
Con tutto il cuore e con tutta l’anima
Dt 26,16-19
"Mosè parlò al popolo, e disse:
«Oggi il Signore, tuo Dio, ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste norme. Osservale e mettile in pratica con tutto il cuore e con tutta l’anima.
Tu hai sentito oggi il Signore dichiarare che egli sarà Dio per te, ma solo se tu camminerai per le sue vie e osserverai le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e ascolterai la sua voce.
Il Signore ti ha fatto dichiarare oggi che tu sarai il suo popolo particolare, come egli ti ha detto, ma solo se osserverai tutti i suoi comandi.
Egli ti metterà, per gloria, rinomanza e splendore, sopra tutte le nazioni che ha fatto e tu sarai un popolo consacrato al Signore, tuo Dio, come egli ha promesso»".
Le leggi del Signore non sono norme inappellabili che se non si eseguono si va incontro ad una sanzione pecunaria o detentiva. Non siamo in un tribunale civile o penale, non siamo davanti ad un giudice che analizza i fatti ed emette quello che temiamo e che per noi è inevitabile, cioè una condanna definitiva!
Bisogna cambiare modo di approcciarci alla Scrittura perché i comandamenti del Signore sono via di sapienza, percorsi che aiutano nelle difficoltà della vita, mani tese che ci accompagnano nel discernimento di ciò che è bene per noi e per i fratelli.
Per un discepolo della Parola obbedire, fidarsi, essere docili, è prassi quotidiana che porta vita, fecondità, gioia.
Mosè esorta il popolo a riconoscere la fortuna che li ha raggiunti perché si scoprono "popolo particolare" da chi si definisce "Dio per te"!
Chi ci parla è il Salvatore, il Liberatore, colui che si prende cura dei deboli e degli oppressi, che ci sostiene con parole amabili proprio quando siamo deboli, quando i passi si fanno vacillanti e quei comandamenti non riusciamo a metterli in pratica. Abbiamo bisogno di sognegno proprio quando quella via della sapienza non sappiamo imboccarla con le nostre forze.
"Mosè parlò al popolo, e disse".
Mosè è la bocca del Dio vivente. Attraverso lui Signore parla con parole comprensibili, con gesti di cura, con un braccio forte a cui tutti si aggrappano per procedere nel deserto.
"Mosè parlò al popolo, e disse".
Mosè è la bocca del Dio vivente. Attraverso lui Signore parla con parole comprensibili, con gesti di cura, con un braccio forte a cui tutti si aggrappano per procedere nel deserto.
Il cammino verso la libertà non è una passeggiata romantica, ma fuga dalla morte, da nemici temuti ed armati, da una schiavitù che toglie possibilità di culto, di vita sociale, di identità. Così la Parola è il primo segno di una realtà nuova: Mosè non parla a sudditi, ma a fratelli e nasce un popolo che ascolta, che è nato dall'ascolto e per l'ascolto della voce di Dio.
"Oggi il Signore, tuo Dio, ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste norme".
"Osservale e mettile in pratica con tutto il cuore e con tutta l’anima".
Altra stranezza: piegarsi davanti ad una legge umana è rinunciare al proprio cuore, mortificare la propria identità e soggiacere a norme che limitano la libertà personale per un bene sociale superiore.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Dt 26,16-19
Commento del 12/03/2022
Salmo 119 (118),7-8
Commento del 24/02/2024
Vangelo di Mt 5,43-48
Commento del 18/06/2024
"Oggi il Signore, tuo Dio, ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste norme".
Sono strane le norme di Dio: chiedono di fidarsi, di riconoscersi figli, di varcare la porta della libertà che fino a quel momento era sbarrata.
Chiede "obbedienza" il Signore, parola di origine latina che è composta da "ab" e "audire"; contiene evidentemente il verbo "udire". Obbedire è il risvolto concreto di un ascolto autentico.
"Osservale e mettile in pratica con tutto il cuore e con tutta l’anima".
Altra stranezza: piegarsi davanti ad una legge umana è rinunciare al proprio cuore, mortificare la propria identità e soggiacere a norme che limitano la libertà personale per un bene sociale superiore.
Ascoltare, fidarsi, vivere, non è da sudditi, è più quello che fanno i discepoli o quello che spontaneamente fanno i bambini che accolgono l'educazione dei propri genitori che con cura, passo passo, li preservano da pericoli mortali e da inciampi pericolosi.
Non è un obbedienza formale quella che chiede la Parola di Dio, né un soggiacere a ragioni che sono decise dall'alto senza preoccuparsi del nostro bene.
Cuore e anima sono coinvolti in una storia d'amore che prende tutto noi stessi, che ci guida ma che anche ci coinvolge da figli in un cammino fatto insieme a chi ci ama.
"Con tutto il cuore e con tutta l’anima" il Signore ci attira a sé, con tutto il cuore e con tutta la nostra anima possiamo affidarci sicuri di approdare alla felicità che lui ci ha preparato.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Dt 26,16-19
Commento del 12/03/2022
Salmo 119 (118),7-8
Commento del 24/02/2024
Vangelo di Mt 5,43-48
Commento del 18/06/2024
Ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste norme!
RispondiEliminaGrazie Signore.
Le TUE leggi sono funzionali allo stare bene.
Si,bene....mi rosollevi,mi risani,mi sproni su vie "buone";attento a non scandalizzare i più piccoli nella fede.
Amen
"Con tutto il cuore e con tutta l’anima".
RispondiEliminaÈ così nelle cose di Dio.
È così nelle cose
più grandi e belle della vita.
È così nell'amore.