Salmo del 29 settembre 2025

A te voglio cantare
Sal 138 (137),1-2

"1 Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.

Non agli dèi, ma a te voglio cantare,

2 mi prostro verso il tuo tempio santo".

Gratitudine e fiducia sono le vie su cui ci accompagna il Salmo 138. Sono due dimensioni fondamentali non solo per un credente, ma per ogni persona.
Senza fiducia non si fa un passo perché la paura prevale. Senza gratitudine si rimane nella mormorazione, nello scontento, nella sensazione che tutto sia contro di noi.
Il salmista dà voce al pellegrino che, arrivato negli atri del Tempio, può finalmente aprire il suo cuore al Dio vivente.
Tappa dopo tappa si fa esperienza della benevolenza del Signore e il cuore protompe nella gioia quando la meta è raggiunta. 
La fiducia cresce e lo sguardo si allunga all'eternità per le promesse di salvezza che sono valide per sempre. 

"Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca". 
Il Salmo diventa preghiera di respiro universale quando si è certi che l'amore di Dio e la sua tenerezza non restano indifferenti alle sofferenze del giusto che invoca.
La nostra gratitudine è fragile, sempre a rischio di essere soffocata dalle incomprensioni, dalle infedeltà che fanno crollare la fiducia.
Ma il salmista ha sperimentato la grazia dell'essere esaudito personalmente. Certo che il Signore ascolterà anche nel presente, si apre alla preghiera che esprime relazione e intimità profonda.
"Non agli dèi, ma a te voglio cantare".
Israele ha sempre visto nell'idolatria il peccato più grave perché scambiare Dio con ciò che è drammatica illusione, porta a cadere nrll'errore e nella falsità.
Il salmista sa ben distinguere tra il vero Dio e gli idoli., fantocci costruiti da mani d'uomo che sono muti e non ascoltano
Conosce la voce ed i segni del suo passaggio del Signore, è familiarizzato con chi lo chiama per liberarlo e portarlo ad orizzonti aperti.

"Mi prostro verso il tuo tempio santo". 
Il tempio, segno della presenza del Dio vivente, mostra all'orante la direzione verso cui guardare e le orecchie a cui rivolgersi. La vita del salmista è orientata verso il Signore e il suo amore fedele. 
Ecco che allora la metà cambia piano piano spostandosi da mire umane ed egoistiche, alla volontà di abitare col Signore nella sua casa.
Il viaggio del pellegrino dura tutta la vita. L'arrivo a Gerusalemme non fa che rilanciare lo sguardo ad una dimora che dura per sempre, all'inabitazione del Signore stabile e duratura nel proprio cuore.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Dn 7,9-10.13-14
Commento del 06/08/2025

Salmo 138 (137),1-6
Commento del 11/05/2021

Vangelo di Gv 1,45-51
Commento del 24/08/2024

Commenti

  1. "Hai ascoltato le parole
    della mia bocca".
    Il mio Dio ha un cuore.
    Il mio Dio ascolta.
    Il mio Dio parla.
    Il mio Dio si prende cura di me.
    Alleluia !

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  2. Nel giorno in cui t'ho invocato,
    mi hai risposto,
    hai accresciuto in me la forza.
    Sempre lo FAI.
    Sempre.
    Ascolta chi ti grida oggi!
    Ascolta,sempre!Rispondi.
    Amen

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