Salmo del 10 aprile 2021

Una meraviglia ai nostri occhi
Sal 118 (117), 18-29

"18 Il Signore mi ha castigato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte.

19 Apritemi le porte della giustizia:
vi entrerò per ringraziare il Signore.

20 È questa la porta del Signore:
per essa entrano i giusti.

21 Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,
perché sei stato la mia salvezza.

22 La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d'angolo.

23 Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.

24 Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!

25 Ti preghiamo, Signore: dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: dona la vittoria!

26 Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.

27 Il Signore è Dio, egli ci illumina.
Formate il corteo con rami frondosi
fino agli angoli dell'altare.

28 Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.

29 Rendete grazie al Signore, perché è buono,
perché il suo amore è per sempre."


La liturgia, come continuazione logica al brano degli Atti di ieri,
ci propone il salmo prezioso che i due apostoli, Pietro e Giovanni, annunciano realizzato nel Cristo, rigettato e non creduto dai capi religiosi, ma riportato in vita e posto come pietra angolare dal Padre.
Parole profetiche della Pasqua di Gesù che leggiamo in questo tempo per essere anche noi aiutati ad accogliere la ricchezza del mistero dell'amore di Dio che salva.

"Il Signore mi ha castigato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte".
Continuiamo e completiamo la meditazione del Salmo 118 che ci è di conforto in questo tempo in cui la pandemia, non ancora conclusa, sta continuando a portare nel mondo sofferenza, confusione, angoscia.
Periodi difficili da portare, gioghi che schiacciano; ma la fede del salmista ci aiuta a leggere la storia, riconoscendo che anche le difficoltà fanno crescere e mai ci è mancato l'intervento paterno del Signore.
La morte ci prova duramente nelle nostre perdite, continue, e in quelle degli altri davanti alle quali ci sentiamo impotenti. Solo il Signore è liberazione dalla morte, solo lui non ci tradisce, non ci consegna per sempre al nostro nemico più temuto.

"Apritemi le porte della giustizia:
vi entrerò per ringraziare il Signore.
È questa la porta del Signore:
per essa entrano i giusti".

La tempesta passa e arriva il momento della lode e della gratitudine; salvato dalla morte il salmista entra festante nel tempio per rendere grazie al suo redentore.
Davanti all'altare è proprio il fedele a mostrarsi come dono dell'amore scampato alla morte, come il germoglio che non è soffocato ma è rispuntato più forte e riconoscente di prima.

"Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,
perché sei stato la mia salvezza".

Chi crede alla fedeltà di Dio vede, oltre le disavventure, il braccio potente che ha dispiegato le forze e ha portato salvezza.
Alla supplica, ultima fiammella accesa nella notte, il Signore ha risposto con il dono di vita; davanti alle lacrime è stato il conforto che ha fatto risplendere di nuovo il viso sofferente.

"La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d'angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi".

Ed ecco il cuore del salmo che ricorda come il giudizio umano sia distante dal giudizio di Dio.
Gesù, il Messia crocifisso, incarna questa incomprensione drammatica che poteva far crollare tutto il delicato lavoro di avvicinamento che Dio nel corso dei secoli aveva costruito con i patriarchi e i profeti.
Ma ciò che l'uomo scarta sprezzante, il Signore esalta come prezioso e unico, portante e determinante per tutta l'umanità. Questa è l'opera meravigliosa di Dio, la più divina fra tutte!

"Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!"
Opera divina, giorno divino, in cui il Signore abbassa i potenti e innalza gli umili, in cui il giudizio mortale degli uomini è messo in luce e distrutto per sempre.

"Ti preghiamo, Signore: dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: dona la vittoria!"

Bellissima invocazione di salvezza che fiorisce sulla bocca di chi ha nel cuore la certezza che solo Dio è il suo Salvatore. È l'intero popolo che fa sua questa fede e questa preghiera.

"Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina.
Formate il corteo con rami frondosi
fino agli angoli dell'altare".
Sembra di vederla e sentirla, nel tempio, la liturgia esultante a "colui che viene", il re che il Signore manda come condottiero del popolo, personaggio misterioso di cui i profeti hanno annunciato la venuta.
Con queste parole è accolto Gesù nel suo ingresso a Gerusalemme, con questa certezza la Chiesa accoglie continuamente il Veniente in ogni tempo.

"Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
Rendete grazie al Signore, perché è buono,
perché il suo amore è per sempre".

Il mio Dio, il nostro Dio, è buono, è fedele per l'eternità alla sua promessa di salvezza. Le tempeste, le pandemie, le distruzioni di questo mondo passano, l'amore di Dio rimane per sempre.

Il giudizio del Signore sui fatti della vita è differente dal nostro: questo è per noi salvezza! La misericordia non è un pari e patta con le nostre bontà. Saremmo fritti se lo fosse!
La pietra portante della salvezza è stata ritenuta uno scarto, da gettare a terra: il peccato capitale che l'umanità non si è risparmiato! Ma il Signore ha costruito la città che invano i costruttori cercavano di erigere scartando le fondamenta solide che l'avrebbero sorretta (cfr. Sal 126, 1).
La meraviglia ai nostri occhi è il Cristo, luce del Padre, e la sua misericordia effusa dalla croce, cemento che non tiene conto degli errori dei manovali, ma che consolida il progetto di un'amore grande e per sempre.

Commenti

  1. "Sei stato la mia salvezza".
    Così ritrovo le tracce della tua presenza nella mia vita. Tante volte salvezza da tante morti. Molte volte nuova vita oltre strade senza uscita. Tu vita ancora una volta donata. Tu risposta al mio grido. Tu presenza nelle mie notti. Tu luce delle mie aurore.
    "Sei stato la mia salvezza".
    È così che sei nella mia vita. È così che sarai nella mia morte.
    È così che ti ho vissuto nel passato.
    È così che sarai il mio futuro.



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  2. Colui che viene
    SEMPRE vieni nel mio cuore per rendirmi docile e propenso ad ascoltare,com patire il diverso da me stesso.
    Amen

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