Salmo del 22 aprile 2021

Benedite il nostro Dio
Sal 66 (65),1- 9

"1 Al maestro del coro. Canto. Salmo.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
2 cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.

3 Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!
Per la grandezza della tua potenza
ti lusingano i tuoi nemici.

4 A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».

5 Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

6 Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.

7 Con la sua forza domina in eterno,
il suo occhio scruta le genti;
contro di lui non si sollevino i ribelli.

8 Popoli, benedite il nostro Dio,
fate risuonare la voce della sua lode;

9 è lui che ci mantiene fra i viventi
e non ha lasciato vacillare i nostri piedi."

Salmo di invito alla lode, che si alza dal cuore del salmista raggiungendo tutti i popoli della terra. Benedire e lodare il Signore è la via maestra per sperimentarne la presenza e la benevolenza.

"Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode".

Israele è il popolo dell'ascolto, quello "sintonizzato" su Dio, con la Parola che lo accompagna sempre. Ma intuisce di essere solo la primizia tra tutti i popoli, col ruolo fondamentale di annunciare la verità di un unico Signore dei Signori e Creatore universale.
La Gloria di Dio, in ebraico "Kavod" cioè peso ed onore, è percepibile su tutta la terra e quindi ogni uomo ne può riconoscere la presenza e l'influenza sulla sua vita. Il Nome del Signore risplende in tutto; chi ne scopre il "peso", l'influenza indiscussa, alza un canto di lode e di riconoscenza.

"Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!
Per la grandezza della tua potenza
ti lusingano i tuoi nemici.
A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome»".

Lo stupore è il primo sguardo umano davanti alla divinità. La preghiera inizia quando si riconosce, davanti Signore, la sua potenza, la grandezza delle sue opere; così si accoglie nel profondo della propria esistenza.

"Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini".

Terribili le sue opere, terribile il suo agire: non è certo un'esclamazione di paura. Anzi! La meraviglia di cose inaudite si scopre nel Signore del mondo e si canta, affinché tutti possano ammirarne la magnificenza.

"Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia".

Il ricordo delle meraviglie passate dà speranza alle fatiche e alle lotte presenti.
Il passaggio del mar Rosso è stato il momento più alto di croce per gli ebrei, traghettati da una morte sicura, totale e distruttiva di schiavi, alla salvezza insperata verso un cammino da liberi. Non si può dimenticare l'inizio dell'essere figli, è un ricordo indelebile, stratificato come memoriale fondante nella coscienza di ogni ebreo.
Lì il Signore ha dimostrato quanto possa essere terribile il suo braccio teso in difesa degli ultimi, quanta magnifica salvezza può scatenare, piegando anche le leggi naturali affinché i figli siano salvi!

"Con la sua forza domina in eterno,
il suo occhio scruta le genti;
contro di lui non si sollevino i ribelli".

Dall'Esodo, Israele ha capito: nessuno può contrastare la forza del Dio vivente! Ha tutto sotto di sé e il suo dominio si stende come protezione e custodia dei suoi figli. Nessun faraone, nessun imperatore può ribellarsi o opporsi al suo disegno d'amore!

"Popoli, benedite il nostro Dio,
fate risuonare la voce della sua lode;
è lui che ci mantiene fra i viventi
e non ha lasciato vacillare i nostri piedi."

Tutta l'umanità è chiamata a raccolta in un unico e solenne culto al Signore del creato. Qui Israele sente che non basta la sua lode a rendere onore a questo Dio universale. Il Signore supera i paletti del Tempio e della religione, trasborda da Gerusalemme e santifica ogni città, va annunciato fino agli estremi confini della terra, fin dove esiste un uomo che ascolta e prega.

Ci riconosciamo vicini a tutte le religioni e ai fratelli del globo intero, spinti dal memoriale del popolo ebraico che ha fatto da cassa di risonanza per allargare l'onda di lode e gratitudine come un eco, in ogni valle e in ogni terra.
Il Signore Dio non può essere limitato dal nostro possesso o dalla sola nostra comprensione: sua è tutta la terra, tutti i colori degli uomini, tutti i modi con cui si innalza la preghiera dei figli.
Coinvolti anche noi nella lode al Signore dell'universo, allarghiamo il cuore inserendoci in un'umanità credente e grata, condividendo con i fratelli la gioia della redenzione.

Commenti

  1. "Non ha lasciato vacillare i nostri piedi."
    Un cammino è la vita.
    Storia di piedi che marciano, occhi sull'orizzonte, cuore in cerca di meta.
    Inciampi, incertezze, fermate improvvise lungo la via.
    Il nostro passo incerto commuove il Padre.
    I nostri piedi vacillanti attirano la sua tenerezza.
    "Non ha lasciato vacillare i nostri piedi."
    Per questo siamo arrivati
    fin qui.

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  2. Benedite, fate risuonare la voce della lode, egli non lascia vacillare il mio piede..lui mi mantiene in vita ... Venite, ascoltate, narrerò le meraviglie fatte per me. A lui ho gridato... Sia benedetto Dio lui non ha mai respinto la mia preghiera... Non è mai venuta meno la sua misericordia

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  3. passarono a piedi il fiume.........
    Non è facile attraversarlo con le peripezie lungo il cammino
    La natura insegna ,facendo memoria,ciò che succede nel corso di una traversata,c'è anche bonaccia,ma anche onde impetuose.
    Con LUI tutto posso ,camminare ,quindi fare una cosa così semplice,A PIEDI,lungo tutto il percorso senza avvilirmi,inciampando,cadendo,rialzandomi dopo.
    E' l'immagine del mio vissuto,in altri termini,
    Lo specchio di ciò che la mia quotidianità vive con gli ostacoli,le peripezie ma anche la gioia di non essere da solo.
    Grazie che mi ACCOMPAGNI,che non mi lasci da solo,con le mie logiche.

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  4. Ti benedico Signore per il Bene che compi nella mia vita: ogni giorno sia un passo verso Te che sei resurrezione e vita

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