Prima lettura del 3 marzo 2025

Prega davanti a lui e riduci gli ostacoli

Sir 17,20-28

"A chi si pente Dio offre il ritorno,
conforta quelli che hanno perduto la speranza
e li rende partecipi della sorte dei giusti.
Ritorna al Signore e abbandona il peccato,
prega davanti a lui e riduci gli ostacoli.
Volgiti all’Altissimo e allontànati dall’ingiustizia;
devi odiare fortemente ciò che lui detesta.
E riconosci i giusti giudizi di Dio
e persisti nella sorte che ti è assegnata
e nella preghiera al Dio altissimo.
Negl’inferi infatti chi loderà l’Altissimo,
al posto dei viventi e di quanti gli rendono lode?
Non perseverare nell’errore degli uomini iniqui;
prima di morire manifesta la tua lode.
Da un morto, che non è più, non ci può essere lode,
chi è vivo e sano loda il Signore.
E loderai Dio e ti glorierai della sua misericordia.
Quanto è grande la misericordia del Signore,
il suo perdono per quanti si convertono a lui!"

Il Siracide raggiunge un punto fondamentale del suo invito alla sapienza nel pressante richiamo alla conversione. Voltare decisamente le spalle al peccato e al male, abbracciare con fiducia la misericordia del Signore, è approdare ad una luce nuova, è scoprire la vera sapienza dei giorni.
Nelle tenebre che sembrano prevalere nel mondo, nell'insensatezza e nelle trame economiche che non tengono conto dei diritti e delle sofferenze dei popoli, volgersi al Misericordioso è fuggire dalla morte e dalla stoltezza.
La conversione non è solo cercare una dirittura morale, ma prima di tutto discernere nello spartiacque tra la vita o la morte.
Ritornare, abbandonare, pregare, segnano il tracciato della via da percorrere per realizzarsi in pienezza.

"A chi si pente Dio offre il ritorno".
È il primo passo di chi cammina decisamente sulle vie dello Spirito.
Sapere di essere perdonato risveglia la fiducia, ridà forza, spinge a cambiare direzione, a tornare alla casa del Padre, non da schiavi, ma da figli (cfr. Lc 15,17-24).
Pentirsi è una scommessa vincente nei confronti della nostra vita bisognosa di rinascita.

"Conforta quelli che hanno perduto la speranza".
La tenerezza del nostro Dio, Padre e Madre, rende possibile la rinascita della speranza dopo il peccato.
Conversione, ritorno, speranza, sono il vocabolario della misericordia, i segnali stradali dell'unico percorso per ritrovare la nostra dignità, per riscoprirci figli amati.
La Parola ci conforta: il Signore è a nostro favore e si offre continuamente nel suo abbraccio.

"E li rende partecipi della sorte dei giusti".
Un sogno per un peccatore è poter prendere parte alla sorte dei giusti.
Ogni persona, consapevole delle sue grandi mancanze si ritiene irrimediabilmente escluso da tale possibilità.
Il Signore dona ancora una volta questa possibilità, ci ammette, immeritatamente, alla sorte, cioè alla stessa eredità riservata ai giustificati da lui.

"Ritorna al Signore e abbandona il peccato,
prega davanti a lui e riduci gli ostacoli".
Il Siracide insegna un vero programma spirituale, di vita, di rinnovamento del cuore e della mente. Ritornare al Signore, è tornare alla sorgente della vita, è riconoscere la propria vera vocazione alla filiazione divina.
Abbandonare il peccato è scelta a favore della vita e del bene, è svegliarsi dall'illusione che ciò che recide relazioni, che fa male a chi ci sta vicino, possa in qualche modo essere il nostro bene.
Bellissima la definizione che il libro del Siracide ci dà sulla preghiera: riduce gli ostacoli, rende il cammino della riconciliazione più agevole, ci accompagna per mano per impedire che la vergogna e il dolore ci impedisca di ritornare al Signore e di riallacciare le trame d'amore che ci collegano alla vita.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 32 (31),5
Commento del 20/10/2023

Vangelo di Mc 10,17-30
Commento del 13/10/2024