Salmo del 28 marzo 2025

Ti ho dato risposta
Sal 81 (80),6-8

"6 Un linguaggio mai inteso io sento:

7 "Ho liberato dal peso la sua spalla,
le sue mani hanno deposto la cesta.

8 Hai gridato a me nell’angoscia
e io ti ho liberato;
nascosto nei tuoni ti ho dato risposta".


Il Salmo 81 è un esercizio di preghiera sulla memoria dei fatti dell'Esodo, tempo fondante della sapienza d'Israele. Salmo di festa per celebrare il Signore che libera il suo popolo e lo conduce verso una terra nuova.
Ma di nuovo non c'è solo una patria, ma un terreno inedito in cui incontrarsi, tra il Signore che parla e il popolo attento ad un messaggio diverso dal precedente.
Il comandamento che chiama il popolo all'ascolto, "Ascolta, popolo mio" (v. 9) sta al cuore dell'esperienza spirituale d'Israele (cfr. Dt 6,4).
Senza ascolto la fede non nasce, non cresce, non diventa fiducia nel Signore e docilità alla sua volontà di salvezza.
La preghiera passa anche per il fallimento di questa esperienza, nella coscienza di disobbedienza e di ribellione (v. 12); ma ciò non fa altro che accrescere la relazione e l'attaccamento al Signore e alla sua misericordia.

"Un linguaggio mai inteso io sento".
Il salmista ci prepara ad ascoltare la voce di Dio, che ogni volta sorprende per l'immenso amore e sconvolge i nostri schemi così riduttivi e vetusti.
È nuovo il linguaggio perché è nuova la notizia, l'amore per l'oggi, la sua cura per le malattie che adesso mi piagano.
"Un linguaggio mai inteso" è il modo di parlare di Dio e l'ascolto quotidiano non ci fa esperti di ciò che dirà in futuro, ma ci educa a riconoscerne il soffio, il passaggio e la presenza tra di noi che ogni volta regala nuova speranza e rinnovata gioia.

"Ho liberato dal peso la sua spalla,
le sue mani hanno deposto la cesta".

Quanto è bella questa esperienza, quanto è vera nella mia vita!
Il Signore ci toglie i pesi, tutti quelli che noi stessi ci eravamo caricati pensando che lui li volesse, tutti quelli che gli altri ci hanno imposto come ineitabili, tutti quelli che la vita ci obbliga a portare.
Una cosa è certa: il Signore non ci vuole schiacciati, non ci tratta da schiavi, non gode della nostra sofferenza.
E ha liberato le nostre braccia dalle ceste! Qui il Salmo si apre ad un annuncio profetico fondamentale che Gesù Cristo è venuto a consolidare: il Signore non vuole sacrifici da noi, non ha bisogno di offerte e fioretti, non ci obbliga a voti massacranti (cfr. Eb 10,5-7).
Vedo questo liberare le mani come l'azione di un padre che aspetta un figlio e non vede l'ora di riabbracciarlo. Non vuole doni, vuole lui, non ha bisogno che porti regali, ma che gli regali la sua presenza.
Liberati dall'obbligo di sacrifici e olocausti possiamo godere la presenza del Padre in un grande abbraccio riconciliante.

"Hai gridato a me nell’angoscia
e io ti ho liberato".

Il Padre continua a parlare, in un dialogo di intimità e confidenza unica.
Così nel Salmo si ricorda quello che ha rivelato chiamando Mosè, di quando ha sentito il grido che saliva dal popolo schiavo in Egitto (cfr. Es 3,7-8), ed è sceso in un movimento di incarnazione e di soccorso amorevole che ha segnato per sempre la storia d'israele.
Il grido degli afflitti non si alza invano, il dolore delle vittime squarcia i cieli e arriva fino al cuore del Signore.
Nessun grido, nessuna preghiera è inutile, nessuna richiesta di soccorso è inascoltata o superflua per colui che si chiama Liberatore.

"Nascosto nei tuoni ti ho dato risposta".
La voce del Signore è possente eppure misteriosa. Il Salmo ricorda la voce sul monte Sinai:
"Mosè parlava e Dio gli rispondeva con voce di tuono" (Es 19,19).
Inedita e nuova, attenta eppure misteriosa: tutto questo fa parte della presenza dell'Altissimo che si fa bassissimo per avvicinarci a noi, che nessuno ha mai visto ma che si incarna perché nessuno si senta estraneo alla sua vita.
Il Salmo intuisce ciò che per noi è evidente nel Cristo: il Dio nascosto è l'Emmanuele, Padre vivo ed operante in mezzo a noi, che ascolta e risponde donando sé stesso.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Os 14,2-10
Commento del 10/07/2020

Salmo 81 (80)
Commento del 02/08/2019

Vangelo di Mc 12,28-34
Commento del 03/11/2024


Commenti

  1. ....vedo questo liberare le mani come l' azione di un padre che aspetta un figlio e non vede l'ora di riabbracciarlo...in un grande abbraccio riconciliante.

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  2. "Un linguaggio mai inteso
    io sento".
    È detto della Parola di Dio.
    Dio è sempre nuovo.
    La sua Parola
    è sempre nuova.
    Il suo ascolto
    mantiene il cuore giovane.
    La sua novità
    rinnova ogni cosa.
    "Un linguaggio mai inteso
    io sento".

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  3. Io ti ho liberato;
    grazie,
    continua a farlo....
    Amen

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