Seconda lettura di domenica 18 maggio 2025
"Io, Giovanni, vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più.
E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva:
«Ecco la tenda di Dio con gli uomini!
Egli abiterà con loro
ed essi saranno suoi popoli
ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.
E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
e non vi sarà più la morte
né lutto né lamento né affanno,
perché le cose di prima sono passate».
E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose".
Nel racconto dell'Apocalisse, subito dopo la distruzione della morte e del suo regno dominato dalle leggi del mondo, compare qualcosa di nuovo, di inedito, mai visto prima.
Giovanni è testimone della fine di un regno e del sorgere di un altro. È una vera pasqua cosmica che coinvolge l'intero universo. La resurrezione impregna il creato, rinnovato e trasfigurato dall'Amore senza fine di Dio Padre.
Una nuova terra e un nuovo cielo, una tenda, una città: sono immagini a noi familiari per indicare appartenenza, fedeltà, storia fedele e relazione di Dio con l'umanità.
La creazione, narrata nelle prime pagine della Bibbia e l'esodo di Israele dall'Egitto sono lo sfondo e la memoria che ci orientano in ciò che nessuno ha mai visto, nelle cose nuove che il Signore fa sotto i nostri occhi e che solo la fede ci permette di contemplare.
"Io, Giovanni, vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più".
Vedere oltre l'apparenza è dono della fede. Intravvedere, cioè vedere dentro le cose, è dono della fede.
Ciò Giovanni ci trsmette è ciò che la fede gli mostra profeticamente: il nuovo sorge sul vecchio, niente è perduto irrimediabilmente. Tutto passa, niente resta se non l'amore. Tutto è destinato a scomparire, il nuovo può essere solo un regalo divino.
Devo dire che l'affermazione "il mare non c'era più" mi rattrista più che la terra e il cielo scomparsi. Sono così affezionata al mare, fa parte di me. Ma il senso che Giovanni esprime sta proprio in questo passaggio che è strappo e dolore, ma che porta al nuovo, molto ma molto più appagante del vecchio. Al Signore và data fiducia, solo lui può traghettarci in questo liberante passaggio.
"E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio".
Abbiamo sempre pensato che per avvicinarci a Dio avremmo dovuto elevarci, come se fosse un movimento nostro. Ma la Scrittura parla sempre di abbassamento, incarnazione, cieli che piovono dall'alto (cfr. Is 45,8) e vengono a fecondare la terra (cfr. Is 55,10-11).
Anche qui la città santa non sale dalla terra al cielo perché è la Gerusalemme nuova che Dio ha edificato, dono suo, opera del suo amore che ci raggiunge, che edifica sulle macerie, che costruisce stabilmente su ciò che era precario e limitato.
"Pronta come una sposa adorna per il suo sposo".
Giovanni vede un tempo preciso, quello preannunciato dallo Sposo: si preparano le nozze tra Dio e la sua città, con il suo popolo, con l'umanità intera.
È tempo della trepidante attesa, è già festa la sua preparazione, è il già e non ancora che fa rialzare fiduciosi per prepararsi ad entrare alle nozze cosmiche.
Noi siamo gli invitati d'onore, non dobbiamo preparare nulla: la festa è interamente a carico del Signore che l'ha voluta e la porterà all'apice della gioia e della consolazione.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di At 14,19-28
Commento del 30/04/2024
Salmo 145 (144),10-12
Commento del 24/08/2022
Seconda lettura di Ap 21,1-5
Commento del 19/05/2019
Vangelo di Gv 13,21-33.36-38
Commento del 26/03/2024
"Io, Giovanni, vidi
RispondiEliminaun cielo nuovo e una terra nuova".
Ho bisogno di occhi così.
Ho bisogno di un cuore così.
Guardare com fede fa vedere il nuovo, ciò che il Signore prepara.
Un cielo nuovo e una terra nuova
sono preparati, saranno donati.
Perché Dio è amore.
Perché Dio è fedele.
Come, come ringraziarti mio Dio per tanto amore! 🙏🙏🙏
EliminaNé lutto né lamento né affanno
RispondiEliminaE' il mondo ideale...
Donami capacità di vivere DENTRO le brutture che mi si presentano..
Afferrarle per la coda.
🙏🙏🙏
RispondiElimina"E vidi anche la città Santa, la Gerusalemme nuova,
RispondiEliminaScendere dal cielo, da Dio".
Tu Signore non Ti arrendi mai!..
Tu scendi dal cielo e vieni a Salvarci..
Grazie mio Signore e mio Dio!..
Per il Tuo Grande Amore, Misericordioso e Pietoso!..
♥️🙏♥️🙏♥️🙏♥️🙏♥️🙏♥️🙏♥️🙏♥️🙏♥️🙏♥️