Salmo del 3 novembre 2025

Loderò il nome di Dio
Sal 69 (68),30-31

"30 Io sono povero e sofferente:
la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.

31 Loderò il nome di Dio con un canto,
lo magnificherò con un ringraziamento".

Il Salmo 69 è un grido di aiuto rivolto al Signore, col cuore colmo d'angoscia ma anche con tanta fiducia. 
Ci facciamo sempre tanti problemi se ci rivolgiamo al Padre "solo" quando abbiamo bisogno. Ma è nel momento della prova che il nostro cuore prende la strada giusta per arrivare al suo cuore! 
La sofferenza non ci fa fermare, è quella tenacia che Gesù loda e che ci spinge a perseguire per "pregare sempre, senza stancarsi mai" (Lc 18,1).
A chi rivolgersi altrimenti nell'ora del bisogno, da chi trovare una mano sicura che non ci fa naufragare? 
Il Salmo è percorso da tanti sentimenti: odio e amore, amarezza e speranza. Così chi lo prega è accompagnato fin nelle profondità del suo cuore a vivere i sentimenti più forti e a trasformarli in preghiera. 

"Io sono povero e sofferente:
la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro".
Senza appoggi e in preda ad una grande sofferenza, la preghiera diventa vera. Non c'è tempo per prendere una maschera di onestà, non è il caso di nascondersi ancora e poi davanti a chi ci conosce bene.
La sofferenza e la povertà diventano il terreno fertile su cui instaurare qull'intimità che ci era sempre mancata veramente col Sgnore.
Povero e sofferente, il fedele sa che il Signore ascolta e risponde, è lui che lo mette al sicuro, che dà consolazione dove sembrerebbe abitare la morte.
 
"Loderò il nome di Dio con un canto,
lo magnificherò con un ringraziamento".
E la preghiera diventa canto, come solo un cuore innamorato può fare incontrando l'amata sempre desiderata. 
Il nome di Dio si può declinare in tanti modi. I mussulmani hanno 99 nomi che esaltano ogni aspetto della sua gloria, e ne lasciamo uno non detto, il centesimo perché non tutto è conosciuto, non tutto da delineare e concludere. Quel nome lo sa solo Dio.
Per gli Ebrei è necessario avere una pratica rispettosa riguardo al nome divino, evitando la sua pronuncia diretta. Per questo vari sono i suoi nomi che non imbrigliano mai la sua identità.
Ma che lo si voglia chiamare in questi modi, o Creatore, Padre, Salvatore, in ogni caso il cuore canta al solo pensiero, la lode scorre spontanea per le meraviglie che ogni nome evoca.
Il salmista canta davanti all'intera umanità perché tutti scoprano le meraviglie nella storia e nel mondo. Il ringraziamento, la gratitudine, la lode, sono l'orizzonte e il coronamento di ogni preghiera filiale.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Rm 11,29-36
Commento del 04/11/2019

Salmo 69 (68),33-35
Commento del 30/07/2022

Vangelo di Lc 14,12-14
Commento del 04/11/2024

Commenti

  1. Ringraziare è il minimo
    Anche da qui
    In ogni realtà, c'è la TUA peculiarità.
    In ogni dove ti manifesti
    Grazie

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