Prima lettura del 15 aprile 2025
Mi ha reso freccia appuntita
Is 49,1-6
"Ascoltatemi, o isole,
udite attentamente, nazioni lontane;
il Signore dal seno materno mi ha chiamato,
fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome.
Ha reso la mia bocca come spada affilata,
mi ha nascosto all'ombra della sua mano,
mi ha reso freccia appuntita,
mi ha riposto nella sua farètra.
Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò la mia gloria».
Io ho risposto: «Invano ho faticato,
per nulla e invano ho consumato le mie forze.
Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore,
la mia ricompensa presso il mio Dio».
Ora ha parlato il Signore,
che mi ha plasmato suo servo dal seno materno
per ricondurre a lui Giacobbe
e a lui riunire Israele
- poiché ero stato onorato dal Signore
e Dio era stato la mia forza -,
e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le tribù di Giacobbe
e ricondurre i superstiti d'Israele.
Io ti renderò luce delle nazioni,
perché porti la mia salvezza
fino all'estremità della terra»".
Ancora un canto che riguarda il servo del Signore, chiamato e inviato per la nostra salvezza.
Geremia parla di lui, ma anche di sé, sentendosi riconosciuto e chiamato fin dal grembo materno, come lo siamo ognuno di noi.
Perché leggiamo queste pagine? Perché ci sono di conforto: nonostante la missione del servo sia segnata dal fallimento, non si scoraggia e non perde la fiducia nel suo Signore.
Questo dà conforto ai nostri giorni e ci sostiene, non solo nella sofferenza, ma anche nella fatica quotidiana di seguire le vie che egli ci indica.
"Ha reso la mia bocca come spada affilata".
Il servo del Signore non è un subalterno, un suddito inerme qualsiasi che esegue ordini piovuti dall'alto. Già in Isaia prende pian piano la statura di un figlio, obbediente al Padre, che collabora attivamente e, come lui, è proteso alla liberazione del popolo.
La sua missione si svolge per mezzo della forza della Parola e per questo il Signore ha reso la sua bocca capace di penetrare come una spada affilata che non fallisce al suo compito. È un servo sofferente e umiliato dall'incomprensione dei suoi, ma ciò non impedisce alla Parola che annuncia di proseguire nella sua corsa.
"Mi ha nascosto all'ombra della sua mano".
Il Signore ha cura del suo servo e lo custodisce come tesoro prezioso.
La mano del Signore è per lui riparo, forza e sostegno.
L'immagine è materna: come in un manto, lo nasconde dalle avversità , lo conforta in un abbraccio consolante.
Soffrirà per la sua missione ma non verrà meno. Il Signore non permette che si perda, che il male lo strappi lontano dalla sua presenza.
"Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò la mia gloria»".
Il servo porta nel mondo la gloria del Signore, cioè la splendore del suo amore per noi, con docilità e mitezza.
Sono parole di consacrazione quelle che il Signore gli rivolge per rendere ufficiale la sua missione.
È chiamato "Israele" come il patriarca Giacobbe e si intravede l'identità di un unico servo allargarsi e spandersi su tutto il popolo eletto.
Il bene del popolo che il Signore si è scelto è al centro di un piano di salvezza così meraviglioso che tutti gli altri popoli ne ricevono bene e luce. Il servo è proclamato perciò "luce delle nazioni".
In tempi così difficili da vivere per la precarietà sociale, economica e politica del mondo che sembra sopraffare ognuno di noi, ascoltare Parole così protettive e rassicuranti ci fa tirare un sospiro di sollievo e rende di nuovo le gambe pronte al cammino di evangelizzazione.
Sappiamo che il Messia Gesù è il Servo sofferente ma vittorioso di cui parla la Scrittura, colui che il Padre ha reso "freccia appuntita" riposta "nella sua farètra".
In lui la volontà del Signore diviene efficace e rivelata a tutti, raggiunge l'obiettivo di portare la salvezza fino ai più remoti confini dei cuori.
Il bersaglio può essere fallito da noi, ma la meta sarà raggiunta sicuramente con il conforto e la protezione del Padre e del Figlio.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Is 49,1-6
Commento del 12/04/2022
Salmo 71 (70),16-17
Commento del 19/12/2023
Vangelo di Gv 13,21-33.36-38
Commento del 26/03/2024
"Ha reso la mia bocca
RispondiEliminacome spada affilata".
La bocca è la forza del Messia.
La Parola è la sua Spada,
il suo Bisturi.
Il Messia del Signore
libera, guarisce.
Il mio spirito e la mia carne
hanno bisogno della sua Spada
e del suo Bisturi.
"Ha reso la mia bocca
come spada affilata".
🙏🙏🙏
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