Salmo del 26 aprile 2025
Vi entrerò per ringraziare
Sal 118 (117),18-29
"18 Il Signore mi ha castigato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte.
19 Apritemi le porte della giustizia:
vi entrerò per ringraziare il Signore.
20 È questa la porta del Signore:
per essa entrano i giusti".
Nel Salmo 118 si alternano varie voci di lode, vissuti diversi che davanti al Signore esprimono ciò che in quel momento abita il cuore. In ogni situazione, anche di pericolo estremo, la lode e la fiducia sono le migliori compagne di vita.
Il motivo di fondo dell'autore è la fedeltà di Dio, il suo amore che non viene mai meno, anche davanti alla persecuzione e alla tribolazione, anche quando la morte sfinisce le nostre esistenze.
E come sempre nella vita, le situazioni si alternano e ognuno può trovare conforto alla sua pena.
La tempesta passa e arriva il momento della lode e della gratitudine; salvato dalla morte il salmista entra festante nel tempio come prova vivente dell'amore scampato alla morte, per rendere grazie al suo redentore.
"Il Signore mi ha castigato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte".
È una espressione forte, che fa pensare, che rivela quale sia lo spessore della fede nei Salmi.
Una è la certezza di fondo: la nostra vita è sempre e comunque nelle mani del Signore. È lui il vero custode della nostra vita, è lui che sempre ci libera dalla morte e trasfigura, redime la nostra infedeltà e diffidenza, facendole rinascere come occasioni di crescita.
È il Dio vivente, che ci dona vita oltre ogni morte, davanti agli allontanamenti, alle durezze del cuore, alla paura che ci fa dubitare di lui. Per questo è il Misericordioso, per questo attira e perdona noi peccatori!
"Apritemi le porte della giustizia:
vi entrerò per ringraziare il Signore".
Il salmista non riesce a tenere per sé il senso di gratitudine e di lode che gli scoppia nel cuore e desidera portarla nell'assemblea dei fratelli.
Il tempio diventa il luogo ideale di giustizia, cioè di salvezza, in cui ci si sente figli e dove si può esprimere fino in fondo la lode e la benedizione per le meraviglie che il Signore compie.
"È questa la porta del Signore:
per essa entrano i giusti".
Un vero credente si sente parte di una comunione universale di fedeli, non uniti da una patria o da un'identità sociale, ma dall'essere popolo di Dio, immenso, che nessuno può contare.
E' necessario sfuggire a clichè che imprigionano e appiattiscono la ricchezza personale. E solo entrando da questa porta, approdando alla dimora in cui tutti si sentono figli amati, cercati e attesi, si rispetta la ricerca e la spiritualità di ognuno, vero tesoro della chiesa universale, che non si può ridurre alla sola chiesa dei cattolici.
Un giusto è colui che il Signore ha giustificato con il suo amore gratuito ed immeritato, e diventa testimone in mezzo ad altri giusti, innalzando la lode in una grande corale fraterna.
"Vi entrerò per ringraziare": desidero entrare in questa casa comune e trovare fratelli di ogni religione, di ogni nazione, tutti a lodare il Signore del mondo!
Che entri tutta l'umanità dalla porta che è il Cristo (cfr. Gv 10,7), che tutte le donne e gli uomini della terra, nessuno escluso, si scoprano rispettati e portati alla salvezza e alla vita per sempre.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di At 4,13-21
Commento del 23/04/2022
Salmo 118 (117),10-17
Commento del 03/12/2020
Vangelo di Mc 16,9-15
Commento del 15/04/2023
Che entri tutta l'umanità dalla porta che è il Cristo (cfr. Gv 10,7), che tutte le donne e gli uomini della terra, nessuno escluso, si scoprano rispettati e portati alla salvezza e alla vita per sempre.
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Prima lettura di At 4,13-21
Commento del 23/04/2022
Salmo 118 (117),10-17
Commento del 03/12/2020
Vangelo di Mc 16,9-15
Commento del 15/04/2023
"Il Signore mi ha castigato duramente,
RispondiEliminama non mi ha consegnato alla morte".
Veramente Dio è Padre.
Veramente tiene alla mia vita.
Veramente ha cura di me.
Alleluia!
Signore , il mio sguardo sia fisso su di Te
RispondiEliminache mi hai dato la vita,
perché possa cantare
le Tue lodi