Seconda lettura di domenica 6 aprile 2025
Sublimità della conoscenza di Cristo Gesù
Fil 3,8-14
"Fratelli, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti.
Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù".
Questo brano della lettera di Paolo ai Filippesi ci riporta la testimonianza appassionata dell'apostolo e del suo amore incondizionato a Gesù. Da quando lo ha chiamato al servizio del Vangelo la sua vita e la sua missione hanno avuto questa unica direzione. Il resto perde di peso, di interesse, di importanza.
Sembra di vederlo l'apostolo correre da un porto all'altro, nelle missioni più diverse, ma vissute insieme al Cristo con gioia crescente e desiderio intenso di non essere mai separato da lui.
"Fratelli, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore".
È una sapienza che rivoluziona l'intera esistenza. Cristo scombina la nostra scala di valori divenendo lui il punto di riferimento su cui tutto si misura.
Il resto, il nostro egocentrismo che ci fa vivere solo per noi stessi, sfuma, diventa meno importante, addirittura per Paolo è "una perdita" davanti alla grandezza e la bellezza del Cristo presente e vivente con noi.
"Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo".
Cristo è la vera ricchezza per ognuno di noi, la perla preziosa che una volta scoperta non si lascia più andare (cfr. Mt 13,45-46). Paolo, come un mercante, ha fatto il guadagno più grande della sua vita e il resto non conta più.
Nel suo entusiasmo, per la ricchezza a cui attinge continuamente, bolla tutto il resto (tradizioni religiose, regole sacre, riti, come dice l'elenco dei versetti 5-6 di questo capitolo) come spazzatura, scarto di cui disfarsi.
Quando si vive un amore vero che non ha bisogno di sacrifici, di nessun libretto da raccolta punti per ricevere un premio, il cuore si scopre alleggerito, rinato, finalmente libero di aprirsi a chi ama veramente.
Si può rinunciare quindi a ciò che si considera l'assicurazione sulla vita, a tutto quello che si accumula per paura di carestie di amore, di sicurezza, di vita.
Paolo ha fatto quest'esperienza e l'evidenza della sua vita, donata fino in fondo e per tutti, ne è la prova.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Is 43,16-21
Commento del 03/04/2022
Salmo 126 (125),1-2
Commento del 25/07/2023
Vangelo di Gv 8,1-11
Commento del 17/03/2024
"Fratelli, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore".
RispondiEliminaParole dell' apostolo Paolo.
Parole di chi ha trovato il centro,
di chi conosce l'essenziale,
di chi distingue
ciò che resta
da ciò che passa.
Lasciare ciò che è perdita,
per custodire
ciò che è prezioso.
È la sapienza vera.
Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo".
RispondiEliminaCristo è la vera ricchezza per ognuno di noi, la perla preziosa che una volta scoperta non si lascia più andare (cfr. Mt 13,45-46). Paolo, come un mercante, ha fatto il guadagno più grande della sua vita e il resto non conta più.
Nel suo entusiasmo, per la ricchezza a cui attinge continuamente, bolla tutto il resto (tradizioni religiose, regole sacre, riti, come dice l'elenco dei versetti 5-6 di questo capitolo) come spazzatura, scarto di cui disfarsi.
Quando si vive un amore vero che non ha bisogno di sacrifici, di nessun libretto da raccolta punti per ricevere un premio, il cuore si scopre alleggerito, rinato, finalmente libero di aprirsi a chi ama veramente.
Che il Signore mi dia la forza di distrarmi di tutto che e spazzatura, per guadagnare Cristo 🙏🙏
...perché Tu solo resti
RispondiEliminaTi benedico