Prima lettura del 14 luglio 2025

Per impedire che cresca

Es 1,8-14.22


"In quei giorni, sorse sull’Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe. 

Egli disse al suo popolo: «Ecco che il popolo dei figli d’Israele è più numeroso e più forte di noi. Cerchiamo di essere avveduti nei suoi riguardi per impedire che cresca, altrimenti, in caso di guerra, si unirà ai nostri avversari, combatterà contro di noi e poi partirà dal paese». 

Perciò vennero imposti loro dei sovrintendenti ai lavori forzati, per opprimerli con le loro angherie, e così costruirono per il faraone le città‑deposito, cioè Pitom e Ramses. Ma quanto più opprimevano il popolo, tanto più si moltiplicava e cresceva, ed essi furono presi da spavento di fronte agli Israeliti. 

Per questo gli Egiziani fecero lavorare i figli d’Israele trattandoli con durezza. 

Resero loro amara la vita mediante una dura schiavitù, costringendoli a preparare l’argilla e a fabbricare mattoni, e ad ogni sorta di lavoro nei campi; a tutti questi lavori li obbligarono con durezza. 

Il faraone diede quest’ordine a tutto il suo popolo: «Gettate nel Nilo ogni figlio maschio che nascerà, ma lasciate vivere ogni femmina»".


Un re dispotico, smemorato e ignorante sulla storia del suo regno, si accanisce contro un popolo ospite ma sottomesso, che ha fatto la fortuna dell'Egitto. 

La paura di sempre, qualsiasi sia lo straniero, attanagliava la politica dei faraoni. 

Quello che vediamo nelle scelte degli stati sovrani oggi è l'attualizzazione della solita paura e di una serie di pregiudizi che portano all'equazione: straniero = nemico pericoloso. 

È sempre così: gli stanziali da generazioni pensano di essere i padroni indiscussi, quelli inamovibili, i possessori della terra, dello stato e dei forestieri malcapitati sul loro suolo.

Così la Scrittura parla di un re che rincara la dose di oppressione e angherie nella speranza di schiacciare un gruppo di stranieri pericolosi. 

Ma, c'è un bel ma: Dio sta dalla parte di questi stranieri oppressi e con questa predilezione la storia, che i potenti vorrebbero guidare, prende un:altra direzione.


"In quei giorni, sorse sull’Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe".

Gli ultimi capitoli del libro della Genesi raccontano la storia di Giuseppe, uno dei dodici figli di Giacobbe, venduto dai fratelli come schiavo e portato in Egitto. 

Nonostante le angherie che attanagliano qualsiasi persona che sia succube di padroni, l'ebreo diventa un importante consigliere e ministro del re, ricevendone favori e privilegi per il suo popolo. 

Era stato proprio Giuseppe, schiavo extracomunitario, con la sua sapienza, a salvare l'intero Egitto dalla fame durante una grande carestia. 

Tutto cambia quando un nuovo re pensa di poter ignorare la storia e dá voce alla sua paura con leggi opprimenti e atti di epurazione razziale.


"Egli disse al suo popolo: «Ecco che il popolo dei figli d’Israele è più numeroso e più forte di noi. Cerchiamo di essere avveduti nei suoi riguardi per impedire che cresca, altrimenti, in caso di guerra, si unirà ai nostri avversari, combatterà contro di noi e poi partirà dal paese»".

È il ragionamento della paura che fa crescere il sospetto e la sfiducia. 

E parla di "essere avveduti" per giustificare invece una cecità mortale!

Discorsi come questi purtroppo oggi ne sentiamo tanti e come fanno presa su coloro che sono già dominati dal terrore dei forestieri!

La paura dell'altro è sempre in agguato nel cuore di ogni uomo e di ogni donna, anche nel nostro quindi!

Bisogna vigilare, non lasciarsi prendere la mano dal terrore che i potenti fanno dilagare per i propri interessi.

Farsi aiutare dalla memoria di eventi personali  e comunitari fa riconoscere che i "diversi", gli stranieri dei corsi migratori e commerciali sono sempre stati causa di cambiamenti, ma anche di ricchezza, sopravvivenza e miglioramento della specie umana.

Sono tanti gli esempi che smentiscono la paura preventiva di chi è diverso da noi e vanificano i pregiudizi che bloccano sul nascere l'integrazione.

Le guerre non si fermano annientando gli stranieri ma si alimentano con l'odio e la paura.

La Scrittura ci aiuti a smascherare le trame dei guerrafondai, dei commercianti di armi, dei malati di espansione e dominazione.

Non potremo essere noi i singoli che fermano le guerre, ma almeno smaschereremo questi consigli "avveduti" come propaganda che uccide e distrugge coloro che il Padre ci ha messo accanto per amarli da fratelli e per farli crescere nel bene.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:


Prima lettura di Es 1,8-14.22 

Commento del 17/07/2023 


Salmo 124 (123),4-6

Commento del 28/12/2024


Vangelo di Mt 9,35-38-10,1.6-8

Commento del 03/12/2022


Commenti

  1. Costringendoli a preparare l’argilla e a fabbricare mattoni.
    E' un lavoro dato ;lavoro umile.
    Oggi pure consentiamo lavori umili al fratello che viene da paesi extracomunità europea.
    Si.
    Lavori che nessuno vuole fare,..per questo diamo lavoro;OPPURE costringiamo a farlo,con un subdolo potere di sottomissione?
    Ascoltarci meglio,il cuore ci parla!
    I fratelli che vengono nelle nostre terre,innanzitutto ci sono UTILI;non sono dannosi....
    Apri il nostro cuore a fare VERA chiarezza nel nostro intimo...tanto da stupirci davanti a cotanto aiuto.
    Amen

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  2. "In quei giorni, sorse sull’Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe".
    L'unica maledetta radice
    di ogni paura, avversione, fobia, violenza, razzismo:
    l'ignoranza.

    RispondiElimina

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