Prima lettura del 27 agosto 2025

Vi abbiamo annunciato
1Ts 2,9-13

"Voi ricordate, fratelli, il nostro duro lavoro e la nostra fatica: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi, vi abbiamo annunciato il vangelo di Dio. 
Voi siete testimoni, e lo è anche Dio, che il nostro comportamento verso di voi, che credete, è stato santo, giusto e irreprensibile. Sapete pure che, come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi, vi abbiamo incoraggiato e scongiurato di comportarvi in maniera degna di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria.
Proprio per questo anche noi rendiamo continuamente grazie a Dio perché, ricevendo la parola di Dio che noi vi abbiamo fatto udire, l’avete accolta non come parola di uomini ma, qual è veramente, come parola di Dio, che opera in voi credenti".

Questa pagina della prima lettera ai Tessalonicesi contiene una preziosa affermazione dell'apostolo Paolo: la necessità che la "parola di Dio, che opera in voi credenti" sia il centro della vita.
Tutto nasce e cresce a partire da questa accoglienza fiduciosa di una Parola non nostra, di un nuovo modo di pensare, vedere e sperimentare che viene dal Signore. Non è neanche parola di Paolo e questo lui lo sa bene e lo trasmette ai suoi fratelli. I Tessalonicesi, in crisi e disorientati dalle difficoltà nell'abbracciare questa nuova fede, hanno necessità di ritrovare il centro di tutto il loro credere.
Da questa Parola nasciamo e cresciamo e in questa Parola viviamo oggi e sempre, l'unica Parola che ha in sé vita eterna (cfr. Gv 6,68). 

"Voi ricordate, fratelli, il nostro duro lavoro e la nostra fatica". 
Paolo ricorre ad un ricordo della sua presenza nella comunità, il tempo in cui l'apostolo affiancava, alla dedizione all'evangelizzazione, il lavoro di fabbricatore di tende. Era infatti originario di Tarso, in Cilicia, zona famosa per i tessuti di peli di capra chiamato "cilicium", con cui si realizzavano le tende impermeabili molto apprezzate dagli eserciti romani (cfr. At 21,39). Egli aveva imparato dal padre quel duro lavoro e lo aveva continuato a fare durante i viaggi missionari per non gravare economicamente su coloro che di volta in volta lo ospitavano.

"Lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi". 
Sarà sempre un suo piccolo vanto quello di non pesare sui fratelli, né di essere stato dipendente da alcuno per le sue necessità. 
Questo è un modo di annunciare con i fatti la novità del Vangelo. Nella comunità cristiana non ci sono i "separati" dai laici, come nella tribù di Levi, né sacerdoti che fanno da unico tramite tra il popolo e il Signore. 
Il Santo dei Santi, luogo inviolabile da tutti ad eccezione di un sacerdote sorteggiato per l'offerta (cfr. Lc 1,8-9) era stato aperto definitivamente con lo squarcio del velo del tempio alla resurrezione di Gesù (cfr. Mt 27,51). Da quel momento tutti sono diventati sacerdoti, re e profeti in Cristo.
Paolo non si sente sopra i fratelli o distaccato. E' uno di loro, con un carisma unico, ma sempre al servizio della comunità che ama da vero evangelizzatore itinerante.
Con l'intensificarsi del lavoro di annunciatore, l'apostolo lascerà il lavoro manuale per dedicarsi instancabilmente al servizio del Vangelo, sempre docile alla missione a cui si sente chiamato. 

"Vi abbiamo annunciato il vangelo di Dio". 
È il primo compito di Paolo, missionario scelto e formato direttamente dal Cristo Risorto per portare a tutti, anche ai pagani, la buona notizia dell'amore di Dio per noi. (cfr. At 9,5.15-16). 
Da quel momento la vita dell'apostolo delle genti è stata infaticabile e nessuna sofferenza e persecuzione ha piegato il suo ardore.
Paolo parla al plurale. "Vi abbiamo annunciato": la missione di ogni cristiano è sempre in rapporto a tutto il corpo di Cristo, perché membro della chiesa, a servizio dell'unico scopo comunitario che è quello di far infervorare tutti gli uomini e le donne dello stesso amore del Padre.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 1Ts 2,9-13
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Salmo 139 (138), 11-12
Commento del 30/08/2023

Vangelo di Mt 23,27-32
Commento del 25/08/2021

Commenti

  1. "Vi abbiamo annunciato
    il vangelo di Dio".
    Il più grande regalo alla mia vita.
    È il grande regalo
    che faccio
    alla vita degli altri.
    Vangelo di Dio:
    Dio mi ama
    da sempre e per sempre
    nonostante tutto
    e oltre tutto.

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  2. Rendiamo continuamente grazie a Dio!
    Rendiamo continuamente grazie a Dio!
    Si lo ripeterei mille volte..........
    Ringraziare,significa confessare, cioè riconoscere l'amore infinito di Dio, che supera il nostro peccato e, per questo, lodarlo.
    Sempre ti ringrazio.

    RispondiElimina

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